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giovedì 14 novembre 2019

Venezia: non date la colpa all'acqua, per favore

Venezia invasa dall'acqua
San Marco, il 12 novembre (AP Photo/Luca Bruno)

Quello che avviene a Venezia ha dei responsabili, nomi e cognomi. No, non è l’acqua, no. L’acqua fa l’acqua come avviene da sempre e come continuerà ad avvenire. Dare la colpa all’acqua per l’allagamento di una città che galleggia sul mare significa voler giocare al dito e la luna. Un gioco penoso, irresponsabile, pericoloso e che erode Venezia. E mica solo Venezia. Venezia sott’acqua porta la firma del Mose. Di tutti quelli che l’hanno usato come cuscino per nascondere tangenti che poi hanno esportato in giro. Galan (sì, sì,  Galan e i suoi amici leghisti) le sue mazzette le ha esportate allegramente in Montenegro. C’è una sentenza. Ma a Venezia le sentenze non galleggiano, vanno in fondo alla memoria.

Il Mose è costato 7 miliardi di euro. 7 miliardi di euro per costruire un’opera che il cambiamento climatico renderà ogni mese più inutile. 7 miliardi di euro che sarebbero serviti per occuparsi di una manutenzione ordinaria che continua a mancare. Nomi e cognomi: sul Mose non è difficile, basta tornare al governo Berlusconi che lo pensò e basta vedere chi oggi ancora lo invoca (sindaco e presidente di Regione in testa). Venezia sott’acqua porta la firma di tutti quelli che l’hanno abusata come luna park. Sono quelli che pensano a canali più grandi per permettere il passaggio di navi ancora più grandi. Sono quelli che la trattano come se fosse un parco divertimenti che hanno trovato già pronto: per loro non è una città, bellissima e fragile, no, Venezia è una slot machine da fare ingrassare. Nomi e cognomi.

Venezia sott’acqua porta la firma di tutti quelli che negano i cambiamenti climatici. Sono gli stessi che deridono Greta e che pensano che il clima sia un problema sempre degli altri. Sono quelli che adorano la produttività a tutti i costi e se ne fottono se la produttività erode le fondamenta e la vivibilità dei posti in cui vivono. Quelli, di solito, pensano comunque di potersi comprare i posti più alti se si allaga o si asciuga tutta là in basso. Venezia sott’acqua porta la firma di chi considera il patrimonio artistico qualcosa di eterno e si illude di non doversene prendere cura. Sono gli stessi che in piazza San Marco ci vedono i ristoranti o gi hotel che si potrebbero aprire, dove si potrebbe investire. Una generazione che ha ricevuto in eredità un inestimabile valore in arte e cultura e che non sente il dovere di preservarlo e prendersene cura. Cari, vi si è bucato il luna park. Ma scommetto che già ci vedete il sequel di Atlantide, nevvero?

Giulio Cavalli

26 commenti:

  1. La politica fa danni se non è ben sostenuta e questo è un esempio lampante. Il Mose potrà essere una valida difesa fino a quando le acque non si alzeranno ancora. Bisogna soprattutto organizzarsi per difendere il nostro paese dall'incuria di tutti noi irrispettosi dell'ambiente. Questo è il mio pensiero. Grazie dell'interessante articolo di Giulio Cavalli che ci hai proposto. Buona giornata, ciao.

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    1. Il commissario tecnico del Mose Ossola dice «Le paratoie funzionano e salveranno Venezia ma il sistema sarà pronto dal 31 dicembre 2021». Visti i precedenti ho qualche dubbio.

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  2. io però non sarei così sicuro che c'entrino i cambiamenti climatici. mica se ne parlava nel 1966, eppure.....

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    1. È vero. Pero il cambiamento climatico c'è e può peggiorare la situazione.

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    2. Aggiugi lo scavo del canale dei petroli, conosciuto anche come canale Malamocco-Marghera, che è avvenuto prima del '66.

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  3. Il Mose fa davvero acqua da tutte le parti...

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  4. Il tuo posto è tristemente veritiero: dare la colpa all'acqua significa nascondersi e non voler accettare i problemi e non riconoscere chi li ha generati.

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    1. Sarà la volta buona che apriamo gli occhi?

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  5. Che tristezza arrivare sempre un momento dopo il disastro, ma noi italiani, purtroppo, in ogni e dove, siamo fatti così: pressapochisti, chiacchieroni, disorganizzati, incoerenti, opportunisti; da noi c'è una bella espressione dialettale che significa in una parola persone inaffidabili.
    sinforosa
    sinforosa

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    1. Hai mancato di dire corrotti.

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    2. Anzitutto scusa l’errore della doppia firma.

      Quello della corruzione è un marchio che ci distingue da anni, in tutto il mondo, lo sappiamo è inutile ribadirlo; quello che al riguardo mi sconvolge è che siamo “terrorizzati” dallo straniero perché indicato come “malvivente”, quando noi possiamo dire di avere a pieni titoli lauree in fatto di “malvivenza”, ma questa incoscienza ci riporta al nostro essere pressapochisti, incoerenti, opportunisti. E il cerchio si chiude.

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  6. Venezia non è l'unica tragedia in cui siamo arrivati dopo la tragedia, la storia d'Italia è costellata di tragedie che si sarebbero potute evitare se si fosse agito per l'interesse generale invece che particolare. Detesto generalizzare, ma è indubbio che sia così.

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  7. Galan è stato pure ministro dei beni culturali,

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    1. Sarebbe interessante sapere cosa ha combinato in quel periodo per i beni e le attività culturali.

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  8. Concordo su tutto il tuo pensiero e aggiungo che Galan dovrebbe stare in galera.Sul Mosè che dire,una vergogna politica,partorita dal Governo Berlusconi con il concorso di Prodi.
    Ciao fulvio
    .

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    1. Il giudice che lo aveva condannato si accontentò della restituzione di 2,5 milioni di euro a fronte di una ruberia di oltre 15 milioni. Ecco come vanno le cose.

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  9. Ma Galan non è agli arresti domiciliari nella sua bella villa?
    Tutto torna no? La merda resta sempre a galla.

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  10. Non so Alberto, io nel bicchiere certi giorni altro che mezzo vuoto, non ci vedo più niente dentro.

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    1. Per parafrasare una canzone di Max Pezzali: "Mezzo pieno, mezzo vuoto, tanto è sempre merda quello che ci trovi."

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    2. Stiamo raschiando il fondo. E poi chissà.

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  11. Il Mose è un progetto nato già vecchio e con poca logica, molti hanno contestato subito la scelta. Si poteva fare di più e con meno soldi, rispettando l'ambiente.
    Saluti a presto.

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    1. Hai detto bene. Ma come al solito nessuno è colpevole.

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