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mercoledì 15 aprile 2015

Erdogan ha paura di essere avvelenato

Non entro nel merito della questione fra Recep Tayyip Erdogan e papa Francesco sul genocidio degli armeni, ma mi soffermo su una curiosità del capo dei turchi.

Il potente uomo ha assoldato cinque esperti, in azione 14 ore al giorno, per scandagliare i suoi pasti, alla ricerca di eventuali tracce di sostanze radioattive, veleni, batteri killer. E visto che la sua paranoia sta crescendo di pari passo all'aumento dei suoi nemici, ha anche ordinato la costruzione nel suo palazzo di un laboratorio di analisi proprio per questo motivo. Conviene ricordarlo questo palazzo. Grande trenta volte la Casa Bianca, 1100 stanze, fatto costruire da lui stesso e costato 600 milioni di dollari.

Gli assaggiatori però non si limitano solo a controllare cibo e bevande serviti nella magione del presidente ma lo accompagnano anche nei suoi viaggi internazionali. E allora mi piacerebbe vedere la faccia degli chef nelle cucine dell'Eliseo o del Quirinale, o ancora meglio in quelle del Vaticano che in passato di veleni si intendeva parecchio, mentre questi cinque turchi assaggiano le pietanze.

Lo ricordo. La Turchia aspira ardentemente ad entrare nella grande famiglia (famiglia?) dell'Unione Europea.

6 commenti:

  1. Si concentrerà talmente tanto sul veleno che non vedrà mai il cecchino che gli sparerà con un fucile di precisione.

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  2. A parte che io la Turchia in Europa la trovo una cosa assurda: non fa parte dell'Europa nè geograficamente nè culturalmente. Inoltre già la UE è incasinata e disunita di suo, figuriamoci a portarci in casa tutti i problemi della Turchia. E comunque Erdogan ha ragione di essere paranoico: secondo me prima o poi farà una brutta fine...

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  3. Credo non sia l'unico "potente" al mondo che abbia adottato certi accorgimenti per non finire avvelenato come un topo! Magari non saranno così maniacali come quelli di Erdogan ma un controllo sulla natura dei pasti ed il contenuto degli alimenti utilizzati, lo fanno anche al Quirinale! Più sono potenti o più nemici hanno, più aumentano i controlli. Poi, magari come è successo ieri a Mario Draghi, i servizi di sicurezza dormono ed invece di tirarti coriandoli, ti riempiono di piombo! Che non è affatto digeribile!

    Ciao Alberto e buon pomeriggio. Invece, altro argomento sarebbe questo più volte auspicato ingresso della Turchia, nell'Unione. Desiderio dettato solo da motivazioni strategiche, in un mondo che pensa sempre alla guerra e mai alle sue conseguenze. Europa compresa! La Turchia, nonostante abbia fatto passi avanti verso una pseudo democrazia, ovviamente rispetto ad altri Paesi della stessa area, è e rimane quella che è! Un Paese che sovente calpesta i diritti degli individui, quelli che, appunto, fanno di un Paese, uno Stato democratico. Però, le basi aeree della Nato, in quel Paese, fanno comodo! Ed i così detti "paesi civili", chiudono spesso un'occhio, ma anche due, su certi comportamenti. Basta guardare, e non approfondiamo, al silenzio assordante della politica nazionale ed europea, sullo scontro (a senso unico peraltro) tra Erdogan ed il Papa.

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  4. di solito il potere va di pari passo con la paranoia

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  5. E i diritti dei curdi? E il comportamento ambiguo nei confronti della lotta all' isis...
    Turchia in Europa? No grazie.

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  6. I potenti da che mondo è mondo vivono con la costante paura che qualcuno al loro stesso livello decida di far loro le scarpe; questo specialmente se al potere sono giunti in maniera non tanto limpida e cristallina e se lo esercitano con sanguinaria brutalità, proprio come fa (M)Erdogan. Solo che quando la paranoia supera la ragionevolezza poi restano dei buchi che un assassino può agevolmente sfruttare; proprio come hanno detto sopra (M)Erdogan si impunterà così tanto sulla fisima che qualcuno lo avveleni da tralasciare di far controllare i tetti dei palazzi a un chilometro di distanza ed evitare di finire vittima di un cecchino.

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