sabato 6 giugno 2015
Il mio ciliegio multietnico
Sei anni fa comprai in un vivaio una pianticella di ciliegio. Per varietà durone me lo vendettero e pure era scritto sul cartellino con tanto di foto dei frutti appeso a un suo ramoscello. Lo misi a dimora con tutte le cure nell'orto che ho al paesello. Il primo anno non produsse niente. Il secondo apparvero timidi frutti piccoli piccoli. Finalmente il terzo, già dai fiori e poi dai frutti, fu uno spettacolo.
Ma appena le ciliegie maturarono ebbi l'amara sorpresa: rimasero piccole e acerbe. Come se fossero selvatiche. Evidentemente l'innesto non aveva attecchito. Mi dispiaceva sradicare quello che nel frattempo era diventato un bell'alberello. Così ne parlai un po' in giro e anche con il mio amico Gianni u fieru (il fiero, soprannome ereditato dal padre), che in vena creativa, come spesso gli capita, mi fece una proposta: innestare su tre rami tre varietà diverse. Fui subito d'accordo e nel febbraio di tre anni fa eseguì l'operazione.
Adesso è uno spettacolo senza sorpresa come potete vedere dalla foto. Pieni di frutti di altre razze anche gli altri rami, ma non sono ancora maturi.
Grazie Natura e buon fine settimana a tutti voi da un'infuocata Milano.
QUI tutte le foto del sabato.
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A dimostrazione che si può convivere benissimo nello stesso albero pur se di razze diverse.... E la Natura, ancora una volta, ci è di insegnamento ma noi siamo tardi di comprendonio...
RispondiElimina@Ornella
EliminaE magari si mescolano anche un po' di gusti diversi.
Bello e finalmente anche buono, le ciliegie sono frutti del Paradiso e se le puoi mangiare anche di cinque qualità diverse è proprio un'ideona!
RispondiElimina@Vitamina
EliminaL'idea come hai letto è stata del mio amico Gianni ma io l'ho afferrata al volo.
Una bella soddisfazione.
RispondiEliminaUn maghetto il tuo amico, come costui
http://www.greenme.it/informarsi/natura-a-biodiversita/13997-tree-of-40-fruit-albero-frutti-diversi
BUONAGIORNATA!
Cri
@Cristiana
EliminaGrazie per il link. Non a questi livelli ma il mio amico nel piccolo se la cava. Buona giornata anche a te.
Anche a me piacerebbe sapere fare gli innesti.
RispondiElimina@Sara
EliminaChissà perché è un'attività prevalentemente maschile, e una volta lo era del tutto. Eppure non richiede fatica ma solo abilità.
che spettacolo!
RispondiElimina@amanda
EliminaBello eh a vedere. E bello anche prenderne qualcuna da mangiare subito.
Questo tuo ciliegio dovrebbe essere innalzato a simbolo di una nazione.
RispondiElimina@Antonio
EliminaBeh è una significativa metafora.
Piccole e aspre?
RispondiEliminaAllora non sono ciliegie, sono visciole.
Comunque: l'idea di innestare è antichissima e saggia.
E anche molto bella, mi pare.
@Mia Euridice
EliminaNo, non erano visciole che conosco bene avendone due piante. E hanno frutti non molto piccoli ma medi. E poi più che aspre sono acidule. Ho un bel coltello per l'innesto che ho ereditato da mio padre.
a volte gli esperimenti riewscono...
RispondiElimina@enio
EliminaEh sì, tentar non nuoce...
Mio padre aveva un debole per la tecnica dell'innesto. Nascevano questi virgulti di peschi e ciliegi e lui partiva con il suo trip dell'innesto, il più delle volte inutile perchè la pianta non aveva abbastanza spazio per crescere.
RispondiEliminaUn giorno mi fece vedere come si faceva, dicendomi: "il mio povero papà me l'ha insegnato a me e io lo insegno a te".
Ricordo che disse proprio "il mio povero papà".
Adesso viene anche a me, a volte, di chiamarlo così.
@Silvia
EliminaIl giro della vita.
che meraviglia e che soddisfazione
RispondiElimina@Ernest
EliminaPuoi ben dirlo.
Interessante soluzione. Mi piacciono molto le ciliegie. Una volta maturate, non potresti tenermene a parte un bel po'? Certo non avranno il sapore (meglio dire non-sapore?) di quelle del supermercato.
RispondiElimina@Ambra
EliminaLe ciliegie più buone sono quelle raccolte dall'albero e subito mangiate.