A nemmeno un mese dal disastro dell'hotel Rigopiano travolto da una slavina (29 morti), Pietro Valsecchi, produttore dei film di Checco Zalone e di tante altre fiction, annuncia che farà una serie tv di quattro puntate sulla tragedia.
Sgomenti i superstiti. «Non ci posso credere», dice Giorgia Galassi, la studentessa estratta dalle macerie dopo 58 ore. «Non si può impedire?», chiede Giampiero Parete, il primo a dare l’allarme.
«Mi sembra che ci sia un problema di buon gusto» ha detto pacatamente Alessio Feniello che ieri pomeriggio è andato al Rigopiano per lasciare un mazzo di fiori dove è morto suo figlio Stefano. Lo hanno fermato a trecento metri di distanza. L’hotel è ancora sotto sequestro.
A me un annuncio del genere, a tragedia ancora fresca per sfruttare quindi la pubblicità gratuita allo sceneggiato, mi sembra puro cinismo
Della serie: noi paghiamo il canone e questi si fumano un cannone!
RispondiEliminaPotrei pensare forse di accettarlo se devolvesse tutti i guadagni della serie TV per aiutare i superstiti e le vittime. Comunque l'idea mi sembra di gran cattivo gusto
RispondiEliminaSono solo sciacalli - e giustappunto pure li paghiamo.
RispondiEliminaIl rispetto per i lutti e per la morte,quella vera,e merce rara,spero almeno non lo faccia interpretare da Zalone.
RispondiEliminaCiao fulvio
Strano.. c'è gente che coi cadaveri in mare ci concorre all'Oscar, filmandoli direttamente stecchiti in barca... lì solo applausi però...
RispondiElimina@Franco
EliminaBella osservazione, però bisogna dire che c'è differenza, e tanta, fra documentario e fiction.
Ma l'avrà buttata là per far parlare di se!
RispondiElimina@Sara
EliminaNo no, è un progetto che sta andando avanti, 4 puntate.
Togli pure il "mi sembra"
RispondiElimina