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sabato 28 febbraio 2015

Milano, seminato il grano tra i grattacieli

grano a Milano
grano a Milano
grano a Milano
Se son rose fioriranno ebbe a dire qualcuno. E qui, dico io, se è grano germoglierà. Questo pomeriggio ho dunque documentato questa semina molto particolare di grano  nei cinque ettari di terreno circondati dalle vibrazioni palpabili di vetro cemento e acciaio (e bit) dei grattacieli che li attorniano.
Un'opera di arte ambientale, dal nome 'Wheatfield' (campo di grano appunto), che l'artista americana Agnes Denes ha voluto che si realizzasse nuovamente a Milano nel 2015 durante l'Expo dopo quella che ideò del 1982 a Battery Park City a New York.

Per la semina sono stati trasportati nell'area 15.500 metri cubi di terra e ieri sono stati distribuiti 1.250 chili di sementi di grano marzolino della tipologia Odisseo.

Nell'immagine in fondo potete vedere la simulazione di come sarà il campo a luglio, quando verrà falciato in una grande festa del raccolto.

Avete forse perplessità in azioni del genere?



Buona domenica.

grano a Milano
grano a Milano
grano a Milano
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venerdì 27 febbraio 2015

giovedì 26 febbraio 2015

Una scrittrice fantasma allo Strega

In un Paese dove, ahimè, i lettori di libri sono sempre meno (ne sono stati persi in quattro anni due milioni e mezzo, 820.000 nel 2014) si vivacchia di espedienti. E così ecco che quest'anno per animare l'ansimante premio Strega è stata messa in gara anche Elena Ferrante, scrittrice misteriosissima che nessuno sa chi sia, con il suo romanzo L'Amica geniale. Che i premi letterari siano delle combine fra le case editrici, un anno vinco io un anno vinci tu, è da tempo risaputo.

Scrive, tra l'altro, l'autrice fantasma in una lettera a Saviano pubblicata su Repubblica
Se invece l'Amica, secondo la prassi consueta, non entrerà nemmeno in cinquina, benissimo, si potrà dire definitivamente, senza ombra di dubbio, che lo Strega così com'è è irriformabile e che quindi va buttato per aria. In entrambi i casi l'uso del mio libro consisterà nel tenere in piedi per un altro anno un tavolo tarlato, in attesa di vedere se restaurarlo o buttarlo.
Sarebbe interessante sapere che se oltre ad entrare nella cinquina dei finalisti vincesse anche il premio Elena Ferrante si toglierebbe finalmente la maschera che ha indossato vent'anni fa e che, mia ipotesi ma forse sbagliata, comincia a pruderle sul volto.


sabato 21 febbraio 2015

Divieto di accesso, vigilanza armata

limite invalicabile - off limits

Succede ogni tanto che nei miei giri in bici per la città vado a sbattere in angoli reconditi e sconosciuti perlopiù alla fine di stradine senza via d'uscita. Come nella situazione che vedete: e dunque limite invalicabile (ovvero off limits, ma visto il post precedente mi darei la zappa sui piedi). Non ho capito però cosa significhi quel segnale con la pistola. Che cosa invece ci sia là dietro l'ho capito da una cartello che stava a fianco. Vorreste saperlo anche voi eh.

Buona domenica. Qui a Milano piove e fa anche un bel freschino.


Aggiunta  25 febbraio
Inserisco il cartello che chiarisce cosa si trova là dietro. Chissà perché tutta questa protezione.



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venerdì 20 febbraio 2015

Dillo in italiano

Questa mattina ho letto su vari quotidiani che il concerto alla Scala del primo maggio in concomitanza con l'apertura dell'Expo era sold out. Visto che all'Expo si parla di cibo possibile che a nessuno sia venuto in mente di parlare come mangia, e dire biglietti esauriti al posto di sold out? Ma neanche per sogno.

E così ecco che per contrastare questi imperanti fastidiosi invadenti e perlopiù inutili anglicismi ogni mezzo è buono. Anche questa petizione lanciata da Internazionale.

Di solito credo poco al valore di queste petizioni ma questa volta la firmo. Se volete farlo anche voi andate QUI.

E visto che ci siamo sarebbe bello se scriveste una parola in inglese di cui potremmo fare tranquillamente a meno.


giovedì 19 febbraio 2015

L'ingorda Mondadori si papperà la Rizzoli

libri

C'è adesso sul tappeto questa offerta di acquisizione della Rizzoli (Rcs libri) da parte della Mondadori di proprietà di Berlusconi. E allora, caso unico in Europa, l'ex cavaliere sarà il padrone del 40 per cento dell'editoria italiana. Mi chiedo se l'antitrust, soprattutto in casi così delicati come questi che riguardano la cultura e direttamente la libertà del pensiero, non abbia niente da dire.



sabato 14 febbraio 2015

Quello di sopra e quello di sotto


La prima cosa che mi è venuta in mente è che quello di sopra non vada d'accordo con quello di sotto e viceversa, ma forse si potrebbero ipotizzare anche altre situazioni. Se credete potete inventarne una voi. Buon fine settimana. Qui a Milano piove e io sto partendo.


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mercoledì 11 febbraio 2015

Gossip

huffingtonpost gossip

Moglie o fidanzata? Direte voi: e chissenefrega. Infatti. Non è tanto la notizia, ma l'affidabilità di un blasonato blog come huffingtonpost che ha pubblicato quello che vedete. E poi ci penso e mi do dello scemo. Perdìo, hanno fatto il titolo sbagliato apposta per attirare i grulli come il sottoscritto. Dimenticavo, il direttore della testata è la grande giornalista Lucia Annunziata, che naturalmente dà la linea.

sabato 7 febbraio 2015

Ma verrà primavera e allora...


Forse alcuni ricordano la rosa che vedete (che era l'ultima) nel giardino di casa qui a Milano. A destra la pianta sotto la neve fotografata giovedì mentre fioccava.

Ma verrà primavera e allora... allora rose rosse fioriranno.

Buona domenica.


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venerdì 6 febbraio 2015

Oh oh, ma questa foto di Enigma sul Corriere della Sera è mia

Turing Enigma

Tempo fa documentai una interessante dimostrazione sul funzionamento di Enigma, l'apparecchio usato dai tedeschi per criptare e decrittare i dispacci nella seconda guerra mondiale. Fu Alan Turing, genio visionario e concreto nello stesso tempo, che riuscì a carpirne i segreti, e quindi dare la possibilità agli inglesi di prevedere le azioni militari dei nazisti.

Adesso su questo personaggio è stato fatto un film e quindi è ritornato alla grande di attualità.

Ne parla il Corriere della Sera che pubblica anche la foto che vedete sopra apparsa su quel mio post. Neanche grazie.

Aggiunta 7 febbraio
Come ho già detto nel commento ringrazio tutti dei consigli ma soprassiedo. Soprassiedo perché non è la prima volta che questo succede e che mi sono accorto, e figuriamoci tutte la altre che mi sono sfuggite, e anche tutte le altre che ho visto e ho lasciato correre. Cambiano i tempi e i mezzi (nel senso di media) e forse sarebbe ora di stabilire un nuovo metodo internazionale per i diritti d'autore sulle foto. Soprassiedo dunque perché sarebbe tempo perso.

QUI il Corriere della Sera mi aveva fregato una foto che poi era diventata quasi virale.

QUI il Secolo XIX avevo preso altra foto e poi...

Turing Enigma

mercoledì 4 febbraio 2015

Bombardare l'Isis di libri non di bombe

Bombardare l'Isis di libri non di bombe

QUANDO si dice che l’Is è "il nuovo nazismo" lo si fa per attribuire la massima gradazione di violenza e sopraffazione all’esercito jihadista. Ci si domanda, poi, se la forzatura retorica abbia senso, data l’enorme distanza storica e culturale tra i due fenomeni (per dire solo la più macroscopica: il nazismo fu tecnologico-industriale, il jihadismo è arcaico e tribale). Ma il rogo di libri sulla piazza di Mosul basta, da solo, a dare una sinistra verosimiglianza al paragone. Secondo fonti irachene sono stati bruciati tutti i testi "non islamici": scienze, letteratura, saggistica, poesia. Librai sono stati arrestati per avere fatto il libraio.

Se avessimo sale in zucca, noi occidentali rincitrulliti dal benessere, organizzeremmo sull’Iraq e su tutte le terre occupate o minacciate dall’Is il più grande lancio di libri della storia. Basterebbero i resi delle librerie europee e americane, più quelli in arabo forniti dai paesi islamici civili, per disseminare il Medio Oriente di carta stampata e rilegata: i nostri "scarti" culturali, tanto quanto quelli alimentari, sono sufficienti a sfamare un altro pianeta intero. Costerebbe, la tempesta di libri, nemmeno un decimo del più modesto bombardamento, ma avrebbe effetti molto più devastanti. Un libro, a volte, esplode anche cinque o cinquanta o cinquecento anni dopo essere stato letto.
Michele Serra
L'amaca di oggi