Papavero, diametro della capsula contenente i semi otto millimetri.
Quando questa mattina mi sono avviato per la campagna l'intenzione era di fotografare un altro fiore, ma la brezza me lo ha impedito. Per questioni tecniche su cui non vado questi scatti vanno fatti con pose molto lunghe, anche un quarto di secondo e più, e così il minimo movimento del soggetto determinerà una foto mossa.
Il papavero che vedete non è della specie di moda in questi tempi in Afghanistan da cui si ricava l'oppio (papaver somniferum) ma è quello nostrano, il Rosolaccio (papaver rhoeas L.) di "Lo sai che i papaveri..." e dipinto in chissà quanti quadri dagli impressionisti in poi.
Qualcuno mi ha detto che dalle foto che faccio molte volte è difficile riconoscere la pianta. Ha ragione. Io non fotografo la Natura per una questione botanica come hanno già fatto moltissimi prima di me, ma per una questione estetica senza nessun fine didascalico.
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il papavero insieme al Centranthus ruben sono i fiori che colorano le nostre campagne in questo periodo.....le foto che ci proponi sono stupente, i particolari magnifici.....
RispondiEliminaciao, roberta.
Che bello quando li scopri al mattino nei margini delle strade: tremolanti e delicatissimi, sembrano lì per fare il saluto al sole! :)
RispondiEliminaIn questi giorni sono attratta dai papaveri, ne scrivo e li disegno, Skip può confermare,questa visione ravvicinata però mi mancava!
RispondiEliminaGrazie Alberto, ora entro nella capsula e mi proietto nello spazio.
Ciao , a presto.
concordo con Roberta, foto molto belle. Proprio stasera ho scoperto che la "rosolina" erba spontanea che si può mangiare in primavera qui nelle nostre campagne, non è altro la pianta di papavero..
RispondiEliminaBuona serata, Alberto
Papaveri e papere
RispondiEliminaSu un campo di grano che dirvi non so,
un dì Paperina col babbo passò
e vide degli alti papaveri al sole brillar...
e lì s'incanto'.
La papera al papero chiese
"Papà, pappare i papaveri, come si fa?"
"Non puoi tu pappare i papaveri" disse Papà.
E aggiunse poi, beccando l'insalata:
"Che cosa ci vuoi far, così e' la vita..."
"Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina,
lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far..."
Vicino a un ruscello che dirvi non so,
un giorno un papavero in acqua guardò,
e vide una piccola papera bionda giocar...
e lì s'incantò.
Papavero disse alla mamma:
"Mamma', pigliare una papera, come si fa?"
"Non puoi tu pigliare una papera", disse Mamma'.
"Se tu da lei ti lasci impaperare,
il mondo intero non potrà più dire..."
E un giorno di maggio che dirvi non so,
avvenne poi quello che ognuno pensò
Papavero attese la Papera al chiaro lunar...
e poi la sposò.
Ma questo romanzo ben poco durò:
poi venne la falce che il grano tagliò,
e un colpo di vento i papaveri in alto portò.
Così Papaverino se n'e' andato,
lasciando Paperina impaperata...
Ben detto Alberto. Ricordo, su un libro delle elementari, un testo dedicato ai papaveri dal titolo "Il rossore del contadino", dove era spiegato che questi fiori nascono laddove la terra non è coltivata bene, quindi il contadino diventa rosso per la vergogna (e da lì, magicamente, il papavero). All'epoca mi colpì moltissimo; c'era anche l'immagine del contadino con le orecchie grandi e la faccia tutta rossa, pronto a trasformarsi in papavero. Eravamo più ingenui allora lol.
RispondiEliminaMe lo ricordo quel racconto, mi era rimasto impresso. Grazie per avermelo ricordato.
EliminaBellissime immagini, psichedeliche ...
RispondiEliminaInteressantissimo anche il preceddente post. Mi piace molto leggere le storie ''minime'' d' Italia.
Buona serata
Vale
Le tue foto rendono merito alla bellezza della natura in quei particolari che spesso sfuggono.
RispondiEliminaPS:Confermo la papaveritudine grafica di filo :D
mi piacciono queste foto dove una cosa può sembrarne un'altra se hai fantasia
RispondiEliminaPiuttosto che papaveri e papere preferisco la guerra di Piero:
RispondiElimina"Dormi sepolto in un campo di grano,
non è la rosa non è il tulipano,
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi,
ma sono 1000 papaveri rossi..."
http://tinyurl.com/omobfk
uau!
RispondiEliminada gagnetti ci si "tatuava" con il disegno della capsula..
da grandicelli speravamo che il rhoeas si trasformasse in somniferum..
saluti!
Adoro i post come questi. Semplicementi li adoro.
RispondiEliminaBellissime le foto, come al solito, dei rosolacci. A Triora il rosolaccio si chiama fantin-etta, cioè ragazzina, fanciulla. Forse proprio per il suo fascino?
RispondiEliminaCiao a tutti!
Lo sai che i papaveri son alti alti alti...
RispondiEliminachebbelli i papaveri, chi di noi non ha mai giocato con quei semini? Le foto sono stupende ;)
Molti non sanno che prima di schiudersi i petali sono tutti accartocciati dentro e posso anche essere rosa (da bambina ci si divertiva ad aprirli con le unghie).
RispondiEliminaLe foto sono coloratissime e splendide, ciao
...e le foto ti riescono anche molto bene.
RispondiEliminaIl papavero è il mio fiore preferito.
RispondiEliminaDomani andrò in Provenza: spero di farne indigestione!
... sei bravo , sai?
RispondiEliminaniente di meglio che immergersi "dentro" la natura, in questo periodo di transizione.
RispondiEliminaPerchè non mi aggiungi al blogroll?
Spendide, le immagini.
RispondiEliminaIl papavero, a dispetto dell'umile natura e delle proprietà calmanti, sfoggia un rosso intenso, solare e di passione.
Tutto seta e fuoco, da lontano, in macchie scomposte richiama a sé lo sguardo e lo seduce.
BELLISSIMO @ALBERTO ;)
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