Endorsement di qui. Endorsement di là. Endorsement di su. Endorsement di giù. Ormai la politica italiana si regge sempre più sull'ipotesi di un qualsivoglia endorsement mentre la lingua italiana si regge sempre meno sulle sue gambe.
Ma che cazzo sarà mai (scusate il francesismo ma quando ci vuole ci vuole) questo endorsement?
è una pratica tipicamente americana, con la quale solitamente i giornali e/o i giornalisti (o personaggi) più noti, dichiarano pubblicamente il proprio appoggio a un candidato presidente
RispondiEliminaMa perché hai svelato il mistero? Non potevi aspettare un po' a lasciarci fare ironia sulla parola?
Eliminac'è però una sostanziale differenza: in america che un giornalista faccia il cosiddetto "endorsement" è normale, da noi si comincia subito a parlare di stampa comunista, giudici comunisti, artisti comunisti,ecc.
EliminaUn giorno, forse, diventeremo anche noi un paese normale. Ma, se si ricandida B., significa che quel giorno è ancora molto lontano
è il segno semantico di quanto siamo rincoglioniti, o meglio, di quanto ci hanno, a piccole dosi, rintronato. siamo diventati bastardi della nostra lingua, una massa crescente di automi/impotenti, intenti a strisciare schermi più o meno grandi, impallinati sui congiuntivi e sulle declinazioni, intenti a soddisfare ogni desiderio a tutti i costi, produce l'inverso, il desiderio diventa l'oggetto e l'oggetto perde la sua funzione..ed il linguaggio perde il suo valore simbolico..
RispondiEliminaevviva i Francesi!
È una investitura ma in inglese è più fico! :(
RispondiEliminaSicuramente nelle buste paga non c e!
RispondiEliminaNon so perché, ma tale parola, richiamandomi a una canzone di Carosone, per me significa: «Quanto sei tòrsolo / con un cammello sul dorso».
RispondiEliminaè qualcuno che si prende qualcun altro sul dorso, come i cavalli, e lo aiuta ad arrivare da qualche parte.
RispondiEliminaItaliani e Francesi sulla lingua somo agli estremi opposti. Noi troppo "ricettivi", loro completamente refrattari alle parole straniere. In alcuni casi, soprattutto con acronimi e termini informatici, il risultato è davvero strano. Piccolo indovinello: a cosa corrispondono courriel, adn, ovni, fichier?
RispondiEliminaMah, appoggiare ... la lingua di Dante sta progressivamente scomparendo (avrai notato come sono "progressista" ultimamente ;-)
RispondiEliminatutto dipende dal risveglio mattutino, un giorno l'uno, un giorno l'altro, giusto per non far torto a nessuno - siamo grandi, quasi quanto la lingua che non utilizziamo più! ciao e buon fine settimana
RispondiEliminaGli italiani continuano ad essere dei provinciali. Fa figo usare una parola straniera? Allora usiamola a proposito e a sproposito. Che noia!
RispondiEliminaIl termine, usato e abusato, che mi fa più incazzare è "spending review".
RispondiEliminaI politici amano i termini stranieri, di fatto ignoranti pensano che, non conoscendoli loro, tutti gli italiani siano all'oscuro della mannaia che subiranno.
Sei autorizzato a usare tutti i francesismi che reputi idonei nel descrivere la pochezza che ci sta sotterrando, personalmente non soffro di esterofilia e cerco di tenermi ben stretta la lingua di Dante, lavo in panni in Arno...chi ne fa uso e abuso per darsi un tono...lo annegherei nell'Arno...anche se, andrebbe bene anche la tazza del cesso.
RispondiEliminaBuona domenica Alberto ;-))
La cosa più triste è che, mentre si fa i sapientoni con parole straniere, si continua impunemente a scrivere: da, fà, và,...
RispondiEliminaE che ne dici del "rassemblement" berlusconesco? Ahahahahah
RispondiEliminaBello questo termine che indica l'ammucchiata (più o meno legale)
RispondiEliminaChe brutta parola.
RispondiEliminaIn tutti i sensi.