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lunedì 17 dicembre 2012

Il "Corriere della Sera" mi ruba le foto







Gli screenshot  sono presi dal sito del Corriere della Sera e si riferiscono a questo articolo.
Come è evidente hanno adoperato la foto che vedete sotto e che avevo scattato e poi pubblicato nel febbraio del 2010 sul post dei negozi "compro oro" che stavano sorgendo come funghi.

E' già successo altre volte e succederà ancora, sia con testate importanti sia con piccoli siti. E sia con inezie come questa immagine che con foto più importanti. Mi chiedo se lasciare ancora o togliere la scritta che è nella sidebar "Il contenuto di questo blog (testi e immagini) è liberamente riproducibile su qualunque sito ad una condizione, che sia citata la fonte e sia inserito un link che punti qui.". Tanto per quello che serve.

Ormai la maleducazione imperversa su internet e penso che buona parte del malvezzo sia da imputare ai social network dove la stragrande maggioranza dei soggetti colà presenti non vive di contenuti propri ma li prende in prestito condividendoli da altri.

Una cosa rimane certa. La giurisdizione sui diritti delle immagini è tutta da rivedere, a livello planetario.

E comunque voi pensate valga la pena mandare una mail al Corriere?








Aggiunta ore 13.40


 


Quatto quatto il Corriere, come aveva già visto Francesco, ha tolto la mia foto. Senz'altro gli son fischiate le orecchie quando hanno visto il backlink. Però la questione che ho sollevato permane. Anche a livello teorico e allargato sulla proprietà intellettuale nell'era di intenet.

52 commenti:

  1. dovresti inviare una mail e possibilmente farti aiutare da un avvocato, io lo farei! ciao alberto e se non ci si becca prima auguri di buon anno! laura

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    1. Ciao Laura, verrò da te a farti gli auguri. Intanto grazie.

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  2. No, non vale la pena di mandare una mail al Corriere ché se ne fregano.
    Vale la pena, invece, mettere sempre un watermark sulle tue foto, così te le rubano solo quelli disposti a lavorarci sopra con Photoshop un tot di tempo al fine di cancellarlo.

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  3. Il bello è che loro, i giornali cartacei, in fondo all'articolozzo anche più sciatto e malscritto dall'ultimo dei raccomandatelli, ci mettono "riproduzione riservata"... :-))))

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  4. Una mail non costa più di tanto, mandagliene una prima, poi una seconda...
    Se riesci, manda loro qualcosa che indichi con chiara sicurezza la paternità dell'opera.
    Secondo me, almeno le scuse te le mandano.
    Ciao.

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  5. Che tristezza pensare che dei "giornalisti" non siano stati in grado di alzare le loro chiappe dalla sedia per uscire e scattare una foto a un'insegna!

    Se hai tempo da perdere scrivi e fai notare loro quanto si sono abbruttiti con il copia-incolla di una foto che poteva scattare chiunque in 5 minuti.
    Ma per me è tempo perso.

    Ciao e buone feste

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  6. Dai, siamo seri. Io ho lavorato un una pseudo-agenzia giornalistica. Consisteva in uno stanzone pieno di ragazzi con contratto "atipico" che facevano copia&incolla con turni da 24/7, escluso solo il giorno di capodanno. Questo è il meccanismo che "produce" le notizie che poi vengono rimbalzate di qui e di la, magari con altri copia&incolla.

    E' ovvio che messi tutti insieme i blog possono produrre molto più materiale originale. E quindi è altrettanto ovvio che vengano saccheggiati. Per farla breve non ci si può fare niente, quando una cosa viene pubblicata su Internet diventa di tutti. Inutile preoccuparsene.

    Veniamo ai cosiddetti "social network".
    E' un equivoco di fondo, in realtà il social network è Internet.
    Facebook, Twitter e compagnia sono una riduzione di Internet a misura delle capacità e interessi dell'utente medio, cioè molto poco. Non a caso va per la maggiore una classe di dispositivi che rispecchiano questo trend di ultra-semplificazione e riduzione, cioè i tablet e gli smartphone. Cose che si possono usare per accedere ai "social network" usando il ditone del piede. Non ci si può fare niente altro di utile ma va bene cosi.

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  7. Il fatto è molto semplice: se tu cerchi una foto su google images salta fuori tutto quello che vuoi, non serve nemmeno andare sul sito dove si trova effettivamente la foto. Quindi il Corriere nemmeno legge i disclaimer che puoi mettere: trova una foto che gli serve e la prende. L'unico sistema per limitare ciò è un bel watermark sulla foto.

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  8. P.S.: prova a cercare "compro oro" su google images: a me la tua foto compare in vocearancio.indirect.it, nannimagazine.it, nuovaresistenza.org, lanazione.it, albertocane.blogspot.com (sei appena al 5° e 6° posto)... Chissà poi in quanti altri siti compare con un diverso nome...

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  9. Certo quel condizionatore d'aria sul negozio rende la foto ben identificabile. Guarda di nuovo sul Corriere, mi pare l'hanno tolta. Forse gli fischiavano le orecchie oppure qualcuno li ha avvisati. Certo potevano fare il link al tuo blog, ma quei predoni sono disposti a prendere e mai a dare, troppo onore citare gli altri.
    Qualche tua foto l'ho utilizzata anch'io, ma per me è stato sempre un piacere citarti e chiederti prima il "permesso di rubare".
    Colgo l'occasione per farti un augurio di buone feste

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  10. Gran fastidio! Non so, forse, almeno segnalare la scorrettezza si dovrebbe. A me è successo di vedere in altri blog didattici mie immagini (realizzate da me con geogebra!) e nessuna citazione. Resto male, sì... ma non faccio nulla.
    ciao, Al
    g

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  11. ti avranno rubato la foto, magari ti hanno fatto un bonifico a tua insaputa, chissà.. il fatto è che attraverso questi "compratori di oro" si assiste ad un sistematico lavaggio di denaro e non di poco conto..


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  12. Ho fatto un'aggiunta al post.

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  13. È la diatriba sottile che passa dall'ipertestualità, (risorsa della nuova scrittura dell'web) alle licenze Creative Commons che dovrebebro essere rispettate ma tutto stà nell'onestà e nella serietà di chi accede agli spazi - ciao e buona gatta da pelare!

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  14. La foto mi sembra molto "comune" e come ha detto Giulio è stata pubblicata anche qui, qui, qui, qui e qui ... solo per fare qualche esempio, hanno rubato tutti da te? Sei proprio sicuro che fosse proprio la tua?

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    1. Il fatto che ce l'ho ad alta risoluzione e che dall'exif data esca il tipo della mia fotocamera, oltre naturalmente al fatto che so dove è stata scattata (via Padova), può bastare Fausto?

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    2. Per me basta e avanza in un'eventuale causa (è un'ipotesi "di scuola" naturalmente) non basterebbe a dimostrare "inequivocabilmente" che la foto l'hai scatta tu.

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    3. Interessante la questione Fausto. Cosa ci vorrebbe in un'eventuale causa a dimostrare "inequivocabilmente" che la foto l'ho scattata io? Sono incuriosito.

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    4. Scusa, un pezzo del commento è rimasto nella tastiera, volevo scrivere "non so se basterebbe" e mi è uscito "non basterebbe". Diciamo che, da profano, il luogo è pubblico e accessibile, il tipo della tua fotocamera è abbastanza comune, quindi non è impossibile (sempre in linea teorica) che un'altra persona con lo stesso tipo di fotocamera abbia scattato la stessa foto (poi l'avranno sicuramente presa da te) ma sarei curioso di sapere se nelle foto digitali c'è una specie di "impronta" che le distingua in modo inequivocabile e se questa "impronta" rimane anche se le foto vengono ridimensionate, ruotate ecc., sull'argomento c'è uno studio che mi sembra interessante.

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  15. Ormai l'hanno tolta ma poco importa. Io una mail, anche se rimarrà nel vuoto, la manderei. Non fosse altro per sottolineare un " certo tipo di educazione".
    Comunque non è la prima nè sarà certamente l'ultima volta.
    Una volta ho spedito una mail ad un tizio che usava "la mia" Bolla di Renzo Piano come immagine nel suo profilo facebook. Dopo qualche mese l'ha rimossa ma credi che io abbia mai ricevuto una mail di scuse?
    Ciao, Francesca.

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    1. Francesca, allora dovrei mandare una mail anche a tutti gli altri che l'hanno presa. E a tutti quelli che hanno preso altre foto e di cui ogni tanto mi accorgo. Direi che lascio perdere. Ho reso noto il fatto perché in questo caso si trattava del Corriere della Sera.

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  16. quelli son capaci di dire che l'hai copiata tu!

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  17. Leggendo un po' i commenti mi è scappato un po' da ridere leggere consigli di rivolgersi ad un avvocato per una immagine (ok, usata senza permesso) ma tutto sommato estremamente comune, anonima e, permettimelo Alberto, banale. Poi magari sono le stesse persone che si lamentano per le operazioni antipirateria delle case cinematografiche e discografiche. Suvvia, un po' di coerenza!
    Io ho trovato a volte mie foto in giro per il web ma, visto che comunque non ci campo sopra, devo dire che mi fa anche piacere se qualcuno le sceglie per illustrare un suo articolo/blog/ecc... Se le usa per qualcosa di meno effimero di un articolo di giornale, ecco, allora mi fa piacere se ci mette pure i crediti (cosa successa e da me molto apprezzata). L'unico caso in cui mi incazzerei di più sarebbe se qualcuno non solo usasse una mia foto ma se ne attribuisse esplicitamente la paternità. E comunque non gli farei causa, al massimo una mail di vaffanculo ;-)

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    1. E' banale sì l'immagine, infatti l'ho definita un'inezia. Però Giulio non dici niente sul fatto che il Corriere l'ha tolta.

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    2. Leggendo spesso il Corriere non mi stupisco perchè le immagini che accompagnano gli articoli cambiano spesso e spesso pure spariscono soprattutto quando l'articolo passa un po' in secondo piano. Non credo ci sia un nesso con il fatto che tu l'abbia scritto sul blog.

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    3. Che però l'abbiano tolta contemporaneamente dal sommario e dall'articolo come testimoniano gli screenshot è strano, dovrai convenirne. E la notizia non era passata in secondo piano essendo appunto ancora presente nel sommario che è un po' la prima pagina.

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  18. Secondo Google, sono più di 300 i siti che utilizzano l'immagine 'compro oro' di Alberto. http://bit.ly/VLKCSk

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    1. Grazie Bestiario, ho visto, sono 306, quasi virale.

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  19. Una domanda. Ma voi pensate che se questa foto fosse stata filigranata o semplicemente firmata, come ogni tanto faccio, avrebbe avuto questa grande diffusione?

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    1. Forse anche si... magari forse meno se filigranata in quanto in un crop la filigrana viene male mentre una firma in basso è facilmente "tagliabile"...

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  20. Mah, solo io non ho approfittato delle tue belle foto, pare :)
    Confesso che qualche volta copio delle immagini che mi piacciono tanto (però cito la fonte).
    Il guaio è che fai delle belle foto.
    A suo tempo mi sono arrabbiata molto per una fotografia di mio marito di un airone rosso, molto bella, presa senza chiedere il permesso, rubata per abbellire il sito di un agriturismo...bastava avvertire e magari ne rimanevamo lusingati: l'abbiamo fatta togliere. Certa gente deve imparare l'educazione.

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  21. Le regole ci sono e sono chiare.
    Il diritto d'autore esiste e "andrebbe" rispettato. Non basta citare la fonte, servirebbe sempre l'autorizzazione del titolare del diritto e in questo mi sembra strano (superficiale?) il gesto di un giornale dove queste cose le dovrebbero sapere come l'abc.
    Altra questione è quella dei social.
    Sento spesso gente lamentarsi del fatto che le loro immagini siano state "rubacchiate".
    Bene: queste persone dovrebbero stare lontane da facebook & co. perchè, se leggessero i loro lunghi e noiosi regolamenti scoprirebbero che aprendo un account presso il loro servizio ci cede parte dei nostri diritti a loro favore.

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  22. Sono persino stufa di scrivere commenti a post come questi @Alberto.
    Non è per il post in se o per chi lo scrive,anzi, semmai il contrario
    E' contro chi prende , chi si appropria senza ringraziamenti,senza nominare ,senza re linkare ciò' che non è suo.

    Da qui il mio consiglio (sempre)di esporre i marchi © ® al seguito del proprio nome o marchio personale,che deve essere sia nelle foto- anche le più sciocche - sia in testa al blog .

    Nel caso non si operassero a far le cose giuste sanno anche a cosa vanno incontro Personalmente,con me,lo sa bene Repubblica.

    Il discorso sui S.N. è altra cosa - Come sai condividere o ri condividere direttamente dal post di un'altro è altra cosa che appropriarsi delle singole immagini e farle proprie .

    Una battaglia quasi personale che sto conducendo con @Clau Bass per cui,chi pubblica in quel modo (senza citare fonte o link)io lo banno dalle mie cerchie personali

    Se tutti prendessimo questa decisione, contro quel tipo di persone ,per loro non ci sarebbe più terreno fertile di sopravvivenza sul Social stesso ,anzi, sopratutto sui Social Net.

    Chi agisce e interagisce e in questo modo lo fa con un solo scopo "Scalare classifiche di apprezzamento" Sul Plus sono le classifiche legate ai famosi temi caldi.
    Oppure, interagisce cosi perché a corto di idee proprie (Il che è quasi peggio)

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    1. Io non sono d'accordo.
      Nel momento che il tuo dispositivo si collega ad una rete qualsiasi automaticamente "condividi" delle risorse.
      La connessione alla rete significa proprio questo, cioè esporre delle risorse locali in modo che altri le possano utilizzare COME PROPRIE. E viceversa, ovviamente.
      Se non vuoi condividere, non ti devi collegare alla rete. A QUALSIASI rete.

      Che poi è il motivo per cui i modelli della "editoria" tradizionale entrano in collisione con Internet, da cui sia i patetici tentativi di portare su Internet modelli di business presi dai "media" tradizionali, sia tutte le manfrine sulla "proprietà intellettuale".

      E' semplicemente una questione tecnica o la mancata comprensione del vero significato di Internet.

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    2. La "proprietà" è funzione di una barriera.
      Se non esiste barriera, non esiste proprietà.
      Da cui nel momento che abbassi la barriera per collegarti da pari a pari con chiunque e ovunque, non hai nessuna "proprietà".

      E chi lo capisce cerca in tutti i modi di isolare delle "fette" da Internet, in modo da frapporre una barriera e quindi imporre un pedaggio alla dogana. E' la annosa questione della "network neutrality", cioè se qualsiasi ramo e rametto della Rete deve essere "pari" a qualsiasi altro ramo e rametto e fogliolina, tutti sullo stesso livello, oppure se si deve distinguere il ramo X dal ramo Y e permettere la connessione tra due foglie di due rami diversi solo a certe condizioni.

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    3. Gabry
      "Personalmente,con me,lo sa bene Repubblica." E no, devi dire cosa sa bene. Farò comunque prima o poi un post su google+.

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  23. +Alberto Cane

    Molto settemplice che la foto in oggetto non solo è stata cancellata dal sito ma modificata anche l'intera pagina in oggetto
    (era una foto scattata da me e lavorata in grafica di una grande campionessa di nuoto con tanto di firma;)

    Un caro amico , Avvocato , ha solo spedito una lettera con i punti giusti da rispettare.Tutto qua @Alberto

    Per quel che scrive il tuo lettore @Lorenzo NON mi trova d'accordo

    Se fosse cosi semplice come tu enunci qui TUTTI I GRANDI FOTOGRAFI che espongono su Internet le loro opere dovrebbero esserne derubati a piacimento dal tale rionale o tal altro?
    E i pittori, i grafici? ETC ETC Non diciamo sciocchezze
    E' la nostra solita Italica sfortuna : " non ci sono leggi ad hoc che regolano la rete in merito al diritto d'autore e le opere degli artisti e ricorrere agli esperti nel settore,quei pochi è alquanto dispendioso

    Prova a fare azioni simili in America poi vedi che succede
    (se denunciato,ovviamente)

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    1. Ellalalà l'avvocato. A me per il Corriere è bastato un post. Vorrei vedere la foto, altrimenti diventa una convitata di pietra.

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    2. GGC, non importa se io e te siamo d'accordo, ripeto, è una questione tecnica. "esporre" le proprie foto su Internet tecnicamente significa condividere un file con TUTTI i "peer" collegati alla rete.

      La rete non ha barriere fisiche. L'assenza di barriere fisiche implica l'impossibilità fisica di imporre un pedaggio o l'applicazione di qualsiasi "legge".

      E' il vecchio discorso del DRM, cioè del digital rights management (system). In sostanza l'unico modo per regolare l'accesso ad un file pubblicato su Internet è criptarlo in un qualche formato che richieda una chiave per essere decrittato. Che poi è lo stesso problema dei messaggi segreti. Come si fa a impedire che qualcuno legga un messaggio? Si codifica con una chiave. Ancora, essendo una cosa che è stata pensata per un contesto differente, non funziona tanto bene. Perché basta che una qualsiasi persona abbia la chiave per decrittare il file e quindi possa accedere per potere anche intercettare il contenuto e trasferirlo in un altro file non criptato.

      "Prova a fare azioni simili in America".
      Mi viene da ridere. Come se i contenuti digitali di proprietà delle "major" non circolassero liberamente su Internet. Nonostante che le "major" abbiano investito fantastiliardi nel tentativo di impedirlo, sia tramite strumenti tecnici che tramite strumenti legali.

      Lo ripeto, esiste un solo modo: tagliare via da Internet delle sotto-reti locali, separate tra di loro da un filtro che ristabilisca una sorta di "topologia" sulla base della quale si possono ripristinare dei pedaggi. In poche parole si tratta di abbattere Internet per come la conosciamo oggi. E periodicamente questa proposta viene ripresentata, proprio perché chi detiene dei più o meno fantomatici "diritti" vuole potere spingere in faccia a milioni di persone la propria merce ma vuole anche potere chiedere il famoso "fiorino" ogni volta che quelle persone fanno un peto.



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    3. Se poi vogliamo andare sui "legalismi", mettiamo che io abbia un amico pakistano e gli dica di pubblicare su un server sito in Guatemala la foto di di cui sopra. Mettiamo che io poi abbia un blog a cui accedo mascherando il mio IP address tramite un uso opportuno di proxy anonimi in giro per il modo e su questo blog pubblichi il link che punta alla foto.

      Vai dalla Polizia Postale a dire "signori, su un blog c'è un tizio che ha pubblicato un link che punta ad un server sito in Guatemala, fatelo togliere". La Polizia Postale può al massimo ingiungere ai provider italiani di bloccare l'accesso all'IP del server di cui sopra modificando i propri DNS. Un blocco che per essere aggirato richiede soltanto di puntare ad un DNS che non appartenga ad un provider italiano.

      Certo, se entra in ballo la CIA allora le cose cambiano perché i mezzi sono tali che come Internet non ha confini, allo stesso modo la CIA non ha limiti.

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    4. E cosa fanno le "forze dell'ordine" quando si sospetta un "reato"? Sequestrano i computer. Ancora, siamo in un contesto fisico che più tempo passa e meno ha senso.

      Mano a mano che si impone il modello del "software as service" e noi abbiamo dati e strumenti de-localizzati nella "nuvola" (vedi alla voce "cloud") meno "fisici" e quindi raggiungibili diventano questi dati e strumenti.

      A quel punto le "forze dell'ordine" possono sequestrare il mio device e non ci trovano sopra niente. Devono prima capire dove li ho messi all'interno della "nuvola" e poi devono ingiungere al fornitore di uno o più servizi di consentirgli l'accesso ai miei account. E il fornitore, che non è soggetto alla legislazione italiana, può anche rispondere picche.

      Esistono varianti, per esempio io posso accedere ad una "darknet" cioè una rete dove tutto è criptato e anonimizzato tramite proxy. Oppure posso utilizzare una rete decentrata dove i contenuti sono fisicamente distribuiti non su una rete di server ma su una rete di client. Eccetera.

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    5. E a riprova, oggi ho visto un film INTERO su Youtube.
      Youtube, non il server in Guatemala.
      Vi metto il link:
      Blood and Bone-Full Movie

      In barba alle policy ufficiali secondo cui Google opera la censura del materiale pubblicato. E poi magari lo cancelleranno, dopo che un tot di persone hanno salvato il film in locale per poterlo rimettere in circolazione da un'altra parte.

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    6. E non si contano ovviamente cose più maneggevoli come questo pezzo del David Bowie de noantri:
      Garbo - Radioclima (1984)

      Il buon Garbo dovrebbe dire "Google mi ha rubato la canzone".

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  24. http://www.studiolegale-online.net/

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  25. cerco sempre di ricordarmi di mettere la fonte di foto o immagini prese da altri peraltro non me le attribuisco mai, certo è che se metti qualcosa in rete è come se non ti appartenesse più, come se lo mettessi a disposizione di tutti, non dico sia giusto o sbagliato, non mi sono mai posta il problema

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  26. @Alberto ho cercato il link dal Google della prima pagina ma non sono riuscita a ritrovarla

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    1. Avrai ben la foto, se era tua Gabry, o no?

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  27. ti regalo un orecchino d'oro di Nizza, mi sembrate dentro ad un delirio onirico..

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    1. Io Roberto gli orecchini ce li ho già, di oro vero. Appartenevano al nonno della nonna di mia madre. Uno l'ho messo anche per un certo periodo. Ho ancora il buco nell'orecchio sinistro. Quando ci vediamo ti faccio vedere.

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  28. A chi interessa il tecnicismo del software:
    Is Intellectual Property Security a Myth ?
    (in inglese)

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  29. Ha provato a chiedere al corriere di citare la fonte?

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