Avevo 16 anni quando lessi "Se questo è un uomo". Quella lettura mi appassionava ma, al tempo stesso, caso unico e mai più accaduto, mi era insopportabile per la gravità profonda e oscura della narrazione. Arrivato a un certo punto non riuscivo più ad andare avanti, tanto il romanzo mi faceva precipitare nei meandri più oscuri della perversione umana. Quel libro però volevo finirlo a tutti i costi. Presi la mia bicicletta, e me ne andai sul lungomare di Vallecrosia nel ponente ligure. Era Febbraio come adesso, un primo pomeriggio freddo ma limpidissimo con un sole accecante. Mi sedetti su una panchina di fronte al mare e non avevo freddo, perché il sole bastava a scaldarmi. Ripresi la mia lettura e, di tanto in tanto, sui passaggi più dolorosi da leggere, alzavo lo sguardo e lasciavo che il sole e i suoi infiniti riflessi sulle onde lenissero la percezione del dolore assoluto narrato da Levi. E assaporavo tutta la fortuna, l'intenso privilegio di essere un ragazzino cresciuto in quella terra benedetta dal Cielo che è la Liguria. Giunsi alla fine del libro quel pomeriggio stesso, sfogliando le pagine al ritmo delle onde.
È uno dei ricordi più belli e importanti della mia vita, e ti ringrazio perché questa foto mi fa proprio ripensare a quel (ormai lontano) pomeriggio di Febbraio a Vallecrosia. Grazie!
Mathias Pasquino
È uno dei ricordi più belli e importanti della mia vita, e ti ringrazio perché questa foto mi fa proprio ripensare a quel (ormai lontano) pomeriggio di Febbraio a Vallecrosia. Grazie!
Mathias Pasquino
Grazie a te. Sono contento quando una mia foto aiuta a far riaffiorare bellissimi ricordi come questi.
La foto è grandiosa nei suoi giochi di luce e il libro citato è una storia indimenticabile, come pure il film.
RispondiEliminaNe so qualcosa, per questo e per altri libri sullo stesso filone. Purtroppo il mio guaio è che mi immedesimo troppo nella lettura, e a un certo punto devo smettere poiché mi ritrovo con gli occhi appannati. Mi succede con certi post, figuriamoci con questi libri...
RispondiEliminaDella foto del mare non dico niente, visto che ce l'ho quasi sotto casa e gli spettacoli che offre sono sempre inediti, all'alba come al tramonto in modo particolare.
Ciao.
Vuoi sapere la verità? Non sono riuscito a finirlo. Ora che sono un po' più "corazzato" penso che potrò riprenderlo. La foto è una meraviglia e ti faccio i miei più vivi complimenti.
RispondiEliminaTi ho già augurato buona domenica nel post precedente ed allora, qui, ti auguro la buonanotte.
un libro importante, mi sono sempre chiesto come mai l'Einaudi lo rifiutò alla fine degli anni 40, dicono che fu Pavese, il quale era alla ricerca di cose nuove, di un linguaggio meno classico...è anche vero che in pochi avevano voglia di raccontare quel dolore, quel vissuto devastante che poi si riprese Primo.
RispondiEliminaquella foto è nei miei ricordi, quanti tramonti ed albe viste dal treno in quel punto dove la Corsica ogni tanto si affaccia sul davanzale del mare..
Anche io lessi quel libro molto presto...avevo forse 17 o 18 anni. E anche io lo misi da parte due o tre volte prima di finirlo.
RispondiEliminaLa foto è bellissima di una poesia struggente; a me dona una calma e una serenità totali. Mi fa questo effetto il mare d'inverno.
La foto è stupenda, scioglie i nodi dell'anima e ti assorbe nella sua calma assoluta. Il libro lo presi in mano tanto tempo fa, ero molto giovane e ricordo che anch'io non riuscii a finirlo. Però vorrei riprenderlo, forse ora riuscirei a sopportarlo.
RispondiEliminaQuesta foto mi fa star bene.
RispondiEliminaVorrei salvarla per metterla nello slideshow dello screensaver del mio pc, posso?
Grazie ad entrambi per averci permesso di condividere quello che natura e cultura riescono a fare - ciao
RispondiEliminaResto sempre impressionato dalla bellezza delle tue fotografie.
RispondiEliminaCiao Alberto. :)
La foto è carina, il commento è superfluo, consolatorio e anche un po' fetido. E' come se dicessi: "sto leggendo il famoso dossier di 300 pagine che raccontano le porcherie pedofile dei monsignori vaticani. che schifo, che nausea, non ce la faccio ad andare avanti, ma poi mi siedo su quella panchina davanti a quel ramo del lago di Como, al tramonto, nel tepore del sole calante, e anche le malefatte dei cardinali al Centro Priscilla riesco a digerirle senza problemi di riflusso gastroesofageo". Ma va va va'
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