martedì 29 settembre 2015
Il gran merdaio della politica, non solo Cimoli
«Sprechi incalcolabili, che hanno creato danni enormi per la collettività pagati ancora oggi dai contribuenti. Operazioni abnormi, manager assunti sulla base di rapporti privatistici. Scelte scellerate, fino alla realizzazione di una vera e propria dissipazione dell'azienda».
Questo scrivono i giudici su Giancarlo Cimoli ex presidente e amministratore delegato di Alitalia.
E allora ricordo che questo bellimbusto era stato assunto dalla sinistra, diciamo centrosinistra, per risanare le Fs. Era il 1996. Le lasciò più malate di prima con una liquidazione di 6 milioni e 700 mila euro.
Poi il centrodestra lo mise a capo dell'Alitalia. Lì si intascava tra stipendio e benefit vari 2,9 milioni di euro l'anno. Dopo aver portato la compagnia aerea al fallimento, nel 2007 ne uscì con quasi tre milioni di euro di liquidazione.
È Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana, Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana e Cavaliere del lavoro.
Da ieri, è anche condannato a otto anni e otto mesi per bancarotta fraudolenta e aggiotaggio, in primo grado.
Mi chiedo come personaggi del genere, fallimento dopo fallimento, possano sempre rimanere a galla e ricevere le più alte onorificenze della Repubblica. Ops, dimenticavo, è il gran merdaio dell'attuale politica dove galleggiano in molti.
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ci vuole merito per portare l'italietta alla cacca dove si trova oggi, tanto merito, e quando la cacca è alta meglio stare sopra un cavallo che non trovarsela in bocca, gli altri imparino a nuotare
RispondiEliminal’alato termine «merdaio» è pienamente calzante
RispondiEliminaBasta guardarlo in faccia e poi si capisce perché galleggia.
RispondiEliminaChe bel curriculum.
RispondiEliminaA parte i Cav. che non valgono una beata minchia, sarebbe meglio farsi dare indietro le liquidazioni milionarie.
RispondiElimina@Aldo
EliminaCimoli è anche stato condannato a restituire all'Alitalia 160 milioni.
Bisognerebbe anche considerare di farsi risarcire per averci preso per le mele, come cittadini e lavoratori, lo chiamavano per risanare e si abbuffava a man bassa, mio marito lavorava in ferrovia quando arrivò questo ladrone. Che paghino tutti, ora.
RispondiEliminavedi Alberto questo è uno dei tanti problemi di questo paese... se uno dirigente di questo tipo fallisce, come spesso accade, non è che lo mettono da parte lo riciclano gli trovano sempre un bel posto al sole
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