Passavo questa mattina qui davanti. È la massicciata della ferrovia di Lambrate che avevo fotografato cinque anni fa. Con i graffiti che vedete, dipinto il primo da Blu e il secondo da Ericailcane. Nomi di battaglia, per così dire, dei due artisti. Sarebbe riduttivo chiamarli soprannomi o, come si dice oggidì, nikname.
Passavo dunque stamattina e delle due opere era rimasta solo l'ombra flebile, che fra un po' sparirà del tutto. E non ci sarà più su quel muro alcun ricordo di quello che è stato. Di conseguenza automatica m'è venuto da pensare a questi nostri tempi effimeri che hanno fatto della caducità, frenetica nella suo continuo ricambio, la loro essenza nella perdita di memoria.
Ma cosa lasceremo mai ai posteri?
Graffito di Blu
Scattata stamattina
Graffito di Ericailcane
Scattata stamani
Peccato che le opere di quegli artisti che segnali siano state imbrattate da quelle scritte di vernice.
RispondiElimina@Sara
EliminaPuoi ben dirlo. C'è chi fa graffiti e chi li rovina con scarabocchi.
Non posso che unirmi alle tue malinconiche riflessioni non solo sull'inevitabile fine di quei due bellissimi graffiti, ma sull'inevitabile perdita del nostro tempo nel vuoto della memoria. Oppure lasceremo come traccia la futilità del nostro mondo.
RispondiElimina@Ambra
EliminaEffettivamente a me, che di solito sono ottimista e anche un po' scanzonato, questa visione ha fatto venire un po' di tristezza.
lo splendido cavalcavia!
RispondiElimina@amanda
EliminaQuale cavalcavia? Non c'è cavalcavia, solo sottopassaggi.
Ieri ho visto in TV qualche minuto di un programma. Si parlava della tomba di Cecilia Metella. Si trova a Roma, sulla via Appia. Un mausoleo costruito nel 50 a.C.
RispondiEliminaMi sono domandata cosa resterà del nostro passaggio a chi vivrà qui tra 2065 anni.
Uhm...
@Mia
EliminaQui a Milano abito in una casa che ha cinque secoli, e quella di famiglia al paesello ne ha quattro. Mi chiedo quanto dureranno gli attuali grattacieli.
Leggo una sottile amarezza, Alberto, nelle tue parole... E rammento tutti i saggi di Bauman che ho letto. E' questa una società liquida...Tutto è usa e getta...persino l' arte...Persino i sentimenti. Riconividerò questo post del tuo blog...perchè fotografa una realtà senza più qualità ed il nostro dovere è di esserne coscienza critica. Grazie...
RispondiElimina@mariapia
EliminaBisogna purtroppo farsene una ragione. Questi sono i tempi che ci è dato vivere. Grazie mille per la ricondivisione. Fra poco ritornerò anche di là, su google+.
Un iPhone :(
RispondiEliminaPs Domenica sarò sul naviglio al mercato . Ciao
RispondiEliminaLa nostra è l'era del "usa e getta", un'era che ci sta ricoprendo di rifiuti e di brutture.
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