Quest'anno ho seminato senza risparmio alcune varietà di fiori. Sono venute fuori piantine in abbondanza e ne regalerò a destra e a manca. Quelle che vedete, e che ho appena travasato, sono astri. Ad essi, in questi giorni, fanno visita in continuazione piccoli fiorellini bianchi. Figli di un albero soprastante. Sapreste dirmi che albero è?
(potete ingrandire la foto)
Buona domenica.
Aggiunta, mercoledì 30
Ecco l'albero, è un ulivo. Nel cerchio il vaso. Di ulivi ne abbiamo quattro. Uno più piccolo di questo e due molto più vecchi. Ecco il link a cui si riferiva Fausto.
a
Intanto qui nella casa
Mostra di storia dell’agricoltura in via Berra
Là dove c’era l’erba ora c’è la città (e prima ancora paludi e una grande foresta). Ma quella casa in mezzo al verde... c’è ancora. Stiamo parlando di Casa Berra, in via Berra 10 a Milano, in particolare della mostra che l’ex convento di origine cinquecentesca ospita sotto i suoi portici sabato 26 e domenica 27 maggio (dalle 9 alle 20). Una mostra per ricordare le origini di Crescenzago (una volta comune autonomo e oggi quartiere milanese), dai primi insediamenti preistorici a quelli romani, dalla fondazione dell’abbazia al virtuoso sviluppo agricolo ad opera dei canonici agostiniani. Fino alla figura dell’agronomo Domenico Berra, vissuto qui sotto gli austriaci, e al comitato dei condomini che promosse il restauro della casa e la tutela delle Belle Arti negli anni Novanta. Il tutto sullo sfondo della storia dell’agricoltura, come anteprima dell’offerta alle scuole per il prossimo anno di una mostra didattica sulle origini di Crescenzago e sulle tappe evolutive dell’agricoltura a livello globale, come questa abbia influenzato il pensiero dell’uomo, dalla religione alla nascita delle classi sociali e delle civiltà. Sarà già visibile in questi giorni, sotto i portici di Casa Berra, una nutrita anticipazione intitolata “Storia dell’agricoltura fra sincretismo religioso e paganesimo” con l’esposizione di oggetti della tradizione contadina della "collezione Cesare Capone", e dei "ferri" apotropaici (un tempo usati per annullare influssi magici negativi) raccolti da Roberto Messa.
Mostra di storia dell’agricoltura in via Berra
Là dove c’era l’erba ora c’è la città (e prima ancora paludi e una grande foresta). Ma quella casa in mezzo al verde... c’è ancora. Stiamo parlando di Casa Berra, in via Berra 10 a Milano, in particolare della mostra che l’ex convento di origine cinquecentesca ospita sotto i suoi portici sabato 26 e domenica 27 maggio (dalle 9 alle 20). Una mostra per ricordare le origini di Crescenzago (una volta comune autonomo e oggi quartiere milanese), dai primi insediamenti preistorici a quelli romani, dalla fondazione dell’abbazia al virtuoso sviluppo agricolo ad opera dei canonici agostiniani. Fino alla figura dell’agronomo Domenico Berra, vissuto qui sotto gli austriaci, e al comitato dei condomini che promosse il restauro della casa e la tutela delle Belle Arti negli anni Novanta. Il tutto sullo sfondo della storia dell’agricoltura, come anteprima dell’offerta alle scuole per il prossimo anno di una mostra didattica sulle origini di Crescenzago e sulle tappe evolutive dell’agricoltura a livello globale, come questa abbia influenzato il pensiero dell’uomo, dalla religione alla nascita delle classi sociali e delle civiltà. Sarà già visibile in questi giorni, sotto i portici di Casa Berra, una nutrita anticipazione intitolata “Storia dell’agricoltura fra sincretismo religioso e paganesimo” con l’esposizione di oggetti della tradizione contadina della "collezione Cesare Capone", e dei "ferri" apotropaici (un tempo usati per annullare influssi magici negativi) raccolti da Roberto Messa.
QUI tutte le foto del sabato (237 post).
Ci vogliono le foglie oltre ai fiori per capire
RispondiElimina@amanda
EliminaCon le foglie sarebbe troppo facile.
Io ho seminato solo nasturzi e girasoli, ma a metà estate seminerò la digitale purpurea.
RispondiElimina@Sara
EliminaDi girasoli ne ho seminato di due varietà. Quelli, diciamo così, normali e i "Ring of Fire". Se non hai risposto all'indovinello deduco che non hai riconosciuto i fiorellini.
potrebbe essere sambuco, alloro, biancospino, ecc, ecc... se pubblichi la foto della pianta si fa prima a capire
RispondiElimina@teti900
EliminaAbbiamo anche un bell'albero di sambuco, ma ormai i fiori sono andati. Il biancospino ha fiori di più grandi dimensioni. Li pubblicai QUI. Se pubblico l'albero è troppo semplice.
il mio biancospino li fa piccoli... questi sembrano come quelli degli asparagi o di una tappezzante che si mette come siepe ma siccome parli di albero... mi arrendo...
EliminaInfatti il biancospino è un arbusto.
Eliminaehmmm, vero... comunque svelato il mistero, grazie ho imparato una cosa:)
EliminaSecondo me sono potrebbero essere quei "fiori" che a Soldano chiamiamo pàne e che si possono vedere anche sul tuo blog in un post del 2008.
RispondiElimina@Fausto
EliminaSono loro. Possibile che le conosciamo solo noi?
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaE va beh, ma allora il gioco finisce.
Elimina@Fausto
EliminaGrazie per aver tolto il link.
Mi dispiace ma non sono bravo a riconoscere piante e altro. Però, anni fa, anch'io ero andato a Soldano e credo di aver visto i pàne di cui parla Fausto qui sopra. Sono quelli?
RispondiEliminaBella la mostra di cui hai postato le foto.
Buona domenica e alla prossima
@accadebis
EliminaSì, sono loro.
In questi due giorni è stato un continuo andirivieni nella casa per la mostra. È piaciuta molto.
Niente... io ammiro la tua mostra di antichi arnesi e m'arrendo sul quesito dei fiori che non ho trovato neppure con l'indicazione di Fausto. A mia discolpa scrivo d'essere una cittadina che ha sul balcone poche piante e due gerani generosi.
RispondiEliminaCiao.
@Sari
EliminaTu sei una cittadina ma anche qui a Milano siamo cittadini, ho la fortuna di abitare in una casa con tanti alberi nel giardino fra cui quelli che fanno i fiorellini bianchi.
Ho pubblicato l'albero.
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