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martedì 4 febbraio 2020

Miserabili

Lapide Pinelli piazzale Segesta

Miserabili. Mi vengono altri aggettivi più forti ma mi fermo qui. Miserabili sono i fascisti che l'altra notte hanno sfregiato la lapide che ricorda Giuseppe Pinelli, posta, a cinquant'anni dalla strage di piazza Fontana, davanti alla casa dove abitò.

Lapide Pinelli piazzale Segesta

31 commenti:

  1. Episodi come questo accadono con una certa frequenza in ogni parte dello stivale. C'è da preoccuparsi, e molto, credo.

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  2. Speriamo sfregino anche le vite di chi ha fatto ciò, ammesso che non siano già sfregiate dalla loro stessa merdosa esistenza.

    Moz-

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  3. Allora tocca fare sempre la solita inevitabile domanda: se ti vengono gli "aggettivi forti" per lo scemo che ha rotto la targa, cosa ti viene in mente per tutte le volte che i compagni mettono in scena il loro presepio?. Nota che la targa vandalizzata si aggiusta con pochi soldi, quando i compagni fanno le loro rappresentazioni tragicomiche della "rivoluzione incompiuta" non solo devastano le città ma sovente ci scappano dei feriti se non il morto.

    Eppure, se quelle robe li le fanno allo stadio, cori greci sulla fine del mondo. Se invece le fanno con la scusa del "nobile ideale", tutti eroi e se qualche scemo ci rimane, gli si intitolano le piazze. Pare siate inconsapevoli della ipocrisia che oltre un certo limite diventa spettacolo da circo.

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    1. Ecco il vandalo distruttore che cerca di giustificare il suo gesto con il solito "ma gli altri hanno fatto di peggio". Fatti furbo, ripaga quella targa e sparisci.

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    2. Anche scrivere su una porta "Qui abita un ebreo" fa poco danno, basta una riverniciata. Questa è la tua logica.

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    3. Siete adulti-bambini.
      Pericolosi perché avete la capacità fisica degli adulti e la capacità mentale dei bambini. Del resto, cosa cercate nella "sinistra"? Una mamma che vi protegga e vi tuteli.

      Una persona consapevole non scriverebbe mai "vandalo distruttore", sopratutto considerato cosa vediamo uscendo di casa ogni giorno. Fanno molti più danni quei simpatici artisti che si intrufolano nei depositi della ATM per scarabocchiare con la vernice sui vagoni della metropolitana o anche quelli che lasciano le scritte sui vetri rigandoli con qualche materiale più duro. Non sono "vandali distruttori", sono poveretti a cui non viene in mente niente di meglio che scrivere "viva la figa" su un muro. Anzi, li possiamo vedere come "artisti urbani", abbastanza continugui a quella idea di "sociale" per cui non ci si lava e, appunto, una scorreggia è arte.

      Quante targhe e monumenti ci sono i giro per l'Italia? Migliaia, milioni? Vicino a casa mia c'è il monumento ai caduti del paesello che in poche righe sui quattro lati elenca due guerre mondiali e i nomi sono gli stessi che trovi sui citofoni. Tutti i giorni c'è qualche genio che porta il cane a pisciare sul monumento, come se non ci fosse altro posto. Quante targhe vengono scarabocchiate, a quante statue si rompono le braccia in Italia ogni santo giorno?

      All'autore di questo blog vengono non vengono in mente epiteti indicibili per via del "vandalismo", se fosse "street art" andrebbe bene ma perché nel suo mondo il defunto commemorato dalla targa rotta è una "figura simbolica", rientra nel famoso "storytelling", in una re-invenzione della realtà. In questo caso particolare, la realtà farlocca della eterna lotta tra il Bene della "sinistra" e il Male del "fascismo". Dove, con una ironia che voi non comprendete, il "fascismo" è letteralmente qualsiasi cosa, anche la più diversa, che in qualche maniera non è conforme alla cosiddetta "sinistra".

      Circa la scritta "qui abita un ebreo", ogni giorno i giornaloni ci informano di questi "episodi di [...]" mettete quello che volete nelle parentesi. Se poi vi andate ad informare scoprite che spesso e volentieri è tutta una montatura creata a partire dallo "zelo ideologico" di qualche scemo più realista del re che viene amplificata perché fa il gioco della "linea editoriale". Vi faccio un esempio da manuale. Tempo fa su tutti i giornali c'era la atleta nera colpita ad un occhio da un fascista razzista vandalo distruttore con un uovo lanciato da una auto in corsa. Foto della vittima bendata, intervista sul genere "non l'avranno vinta" eccetera. Bella Ciao a reti unificate. Passa qualche giorno ed esce un trafiletto in cui si racconta che il lanciatore dell'uovo non era uno squadrista di Casa Pound ma il figlio minorenne di un dirigente locale del PD. Questo tipo di figure di merda si ripetono ogni santo giorno che Dio mette in terra ma voi siete impervi al senso del ridicolo, non percepite nemmeno i paradossi. Perché? Perché avete radicata l'idea che il "fine giustifica i mezzi".

      Quindi alla fine questo post sulla targa rotta è un "mezzo" che viene adoperato per il "fine". Se domani saltasse fuori che la targa l'ha rotta un bambino di sei anni con la palla o un immigrato ubriaco con una bottiglia di birra, nessuno qui farebbe una piega, la guerra continua, troveremo un altro "mezzo" per perseguire il "fine".

      Prego notare che anche le robe fuori dal mondo come la guerriglia dei centri sociali (vedi alla voce non lavarsi, fumare i cannoni e fare gli scarabocchi) è un "mezzo" che è giustificato dal "fine". Questa è la ragione per cui tutto quello che precede e segue è benedetto dal vostro Dio e i morti e i feriti vengono santificati come "martiri della causa". D'altra parte, è una specie di religione.

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    4. Non sopporto gli anonimi, non li sopporto soprattutto quando fanno i forti dietro un monitor.

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    5. Ma quale anonimo? Che ridere! Si fa "forte dietro un monitor", come se tu avessi un nome con quel nik. Se si fosse firmato Ciccio sarebbe cambiato qualcosa? Io ho sempre votato la sinistra, in tutte le sue declinazioni, e devo dire che l'Anonimo di cui sopra ha ragione e non offende nessuno.
      Giorgio

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    6. Io non sopporto gli ipocriti che non sopportano la realta' e coloro che la rammentano.

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  4. Pinelli è sepolto a Carrara, mi prometto di andare a trovarlo.

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    1. Lo sai quanta gente è morta durante i famosi "Anni di Piombo"?

      Prendiamo un esempio a caso, uno dei diversi omicidi per cui è stato condannato tale Battisti.

      "16 febbraio 1979 alle ore 18 circa a Santa Maria di Sala, Lino Sabbadin, che svolgeva attività di macellaio; Battisti fu complice nell'omicidio facendo da "copertura armata" all'esecutore materiale Diego Giacomin, reo confesso («devo dire che fui l'autore degli spari e che mi trovavo insieme a un compagno dell'organizzazione» disse al processo), coadiuvato da Paola Filippi (autista) e sotto la direzione organizzativa di Pietro Mutti. Sabbadin, militante del Movimento Sociale Italiano, si era opposto con le armi al tentativo di rapina del suo esercizio commerciale, uccidendo Elio Grigoletto, 23 anni. Il figlio di Sabbadin, in un'intervista a una rivista della destra radicale francese, ha sostenuto che gli uccisori erano complici del rapinatore, ma la cosa è stata smentita, gli stessi PAC affermarono di aver voluto vendicare l'"espropriatore proletario". Sabbadin aveva già subito un attentato dinamitardo da parte della Guardia Territoriale Comunista."

      Vediamo se riesco a fare capire il contesto, che per altro rimane di attualità.

      Un rapinatore viene ucciso dal titolare di un esercizio commerciale. I PAC, cioè i Proletari Armati per il Comunismo decidono di "vendicare" il rapinatore.

      Perché?
      Beh, ovviamente il bottegaio è un fascista e la "Resistenza" ce l'ha insegnato, uccidere un fascista non è reato.

      Poi, nella logica della "sinistra" di allora e di oggi, il rapinatore è un "proletario" che cerca di rimediare alla "ingiustizia sociale" determinata dal crimine della "proprietà privata", che fa in modo che il commerciante possieda "la roba" e il proletario no. Quindi la rapina è un sacrosanto atto di "esproprio proletario", seppure non rivendicato col volantino.

      Ancora oggi, sempre per via dello "storytelling", quando ci scappa il morto, il rapinatore è una vittima della ingiusta società borghese e quello che stava difendendo la sua bottega o la sua casa è il carnefice. Colpevole non solo di avere ammazzato l'eroico partigiano espropriatore proletario ma prima ancora del crimine connaturato al possesso dei beni.

      Vai, vai a trovare Pinelli, una preghiera male non fa. Consoliamoci cosi.

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    2. Ma sei ancora qui? Ma non l'hai ripagata, quella targa che hai distrutto, per poi levarti dai coglioni?

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    3. Bruxx, cosa ti infastidisce della realta' ricordata dal commento 5/2/20 10:55?

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  5. Secondo Treccani: miṡeràbile agg... Che suscita pietà per le condizioni di povertà, di rovina, di squallore, di desolazione materiale o spirituale in cui si trova...
    Gli autori non suscitano alcuna pietà, stanno sempre dalla parte della violenza e del più forte.

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    1. Tra i sinonimi di miserabile vedo anche: meschino, abietto, spregevole, biasimevole, infame.

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    2. Sulla Treccani alla voce miserabile c'è anche questo "Con tono fortemente spreg., epiteto di grave biasimo attribuito a persona che nelle sue azioni riveli bassezza morale"

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  6. Lidia Nisbet5/2/20 12:50

    Purtroppo di persone così (si possono chiamare persone?) ne esistono ancora oggi. Ho anche sentito una intervista a Liliana Segre secondo la quale il 16 % di italiani non crede alla
    shoah. Povero mondo. Ciao, Li.

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  7. Alberto, per favore, spazza via quei pipponi chilometrici qua sopra. Sono un emerito pugno nello stomaco.

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    1. In Italia, al tempo del fascismo, per chi dissentiva erano guai seri: dall'olio di ricino al pestaggio alla tortura e all'assassinio. Ma il fascismo ha perso, e ha perso dopo una dura lotta di Liberazione (dal fascismo appunto) che ha permesso a tutti di esprimere il proprio pensiero, e quindi anche all'anonimo.

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    2. Spezzo una lancia in favore del commentatore precedente: un blog è privato, e il gestore può farne quello che vuole, anche cassare commenti molto, ma molto lontani dall'idea di "libertà di opinione". Ma, appunto, se il gestore decide di non cassarli è pur sempre una decisione sua.

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    3. Il riportare la parte scomoda della realta', cio' che contrasta con la unica e giusta Ortodossia, vedo che infastidisce sempre.
      Krishnamurti le chiama "piccole menti scadenti", io osservo ancora una profonda disonesta' intellettuale e una miseria spirituale ed umana sconcertanti.

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  8. Dubito che la targa si sia rotta da sola o sia stato un bambino col pallone. Credo che sia conseguenza dell'odio diffuso e dell'ignoranza, cioè dell'ignorare la storia di Pinelli e una parte importante di storia d'Italia.In tutto questo non c'è niente di retorico o noioso o scontato. Trovate la storia in tanti posti sul web.

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  9. Uno schifo, uno schifo enorme.

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  10. Lo scempio delle memorie e' sempre un atto ignobile.
    Qui e' prassi comune contro ogni cosa che ricordi la parte rimossa della storia (ad esempio ogni cosa che ricorda le foibe viene regolarmente vandalizzata, semplicemente non ci sono monumenti su stragi ed eccidi commessi contro i fascisti dai comunisti e comunistizzati in tregiorni ex-fascisti, negli anni del dopoguerra, una mattanza orribile messa completamente a tacere, rimossa, dalla storia - cerecare, ad esempio, fratelli Govoni).
    La miseria spirituale e' egalitaria, sostanza assai ricca pure tra i rossi, i fascisti col segno meno, per dirla alla Pasolini.

    Leggo i soliti commenti benpensanti e stupidi contro la realta' umana dell'odio.

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  11. Condivido il tuo post, aggiungo che sono degli schifosi.

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  12. Alberto, io non sono pagato per farVI lezione di storia. Questo dovrebbe essere il lavoro dei professori della gloriosa scuola italiana, se non fosse che in omaggio a Gramsci i professori non devono trasmettere il sapere ma sono incaricati della formazione politica della "massa". Formazione politica che ha un solo scopo, inculcare l'idea che la "classe dirigente" è illuminata da alti ideali che la "massa" non può capire ma deve assumere come "verbo divino" e quindi concludere, come ho detto sopra, che il "fine" (inconcepibile) giustifica i "mezzi" (i più abbietti e meschini).

    Comunque, faccio un piccolo sforzo didascalico: il "fascismo" ottenne l'appoggio della Monarchia e l'entusiastico sostegno degli Italiani perché si propose in funzione contro-rivoluzionaria. Il "crimine" che si imputa a Mussolini e alle sue milizie non è la "violenza", che fu immensamente inferiore a quella applicata dai Comunisti ovunque questi siano riusciti a compiere la loro rivoluzione ma, appunto, l'essersi impegnati a neutralizzare la minaccia che i Socialisti prima e i Comunisti poi avevano declamato e promesso, cioè di replicare in Italia la Rivoluzione d'Ottobre.

    Da allora ad oggi non è cambiato niente, se non che i Comunisti si sono trovati con gli Americani in casa che gli impedivano di prendere il controllo del Nord-Italia come avevano sperato di potere fare. Gli Americani non glielo impedivano solo con le armi ma anche per via politica, avendo concluso con Stalin gli accordi di Yalta che sancivano la spartizione dell'Europa e che l'Italia era sotto il controllo USA. Per cui Stalin ordinava ai Comunisti italiani di soprassedere, di disarmare e di prepararsi per l'insurrezione quando finalmente la gloriosa Armata Rossa avrebbe potuto dilagare più a ovest. Cosa che non si potè realizzare per via del famoso "equilibrio del terrore". Infatti, quando fui sotto le armi, gli Alpini avevano l'incarico di presidiare i passi dai quali il Patto di Varsavia sarebbe arrivato, dato che si calcolava che i poveretti avrebbero potuto resistere qualche giorno, gli Alpini stessi erano dotati di obici che sarebbero stati armati di proiettili nucleari (forniti dagli USA) e avrebbero sparato sui passi per incenerire attaccanti e difensori. Da li in poi sarebbe stata tutta discesa.

    Il PCI ha sempre avuto due anime in conflitto schizofrenico. L'anima istituzionale per cui si raccontava la storia inventata della "lotta di liberazione", inventata perché il contributo della "Resistenza" alle vicende belliche fu irrilevante e la "liberazione" avveniva qualche chilometro davanti alle armate alleate, mentre i Tedeschi si ritiravano. A questo proposito farei presente che le armate tedesche in Italia firmarono la resa il giorno prima che Hilter, circondato dai sovietici, si suicidasse, non mesi prima. Inoltre, i Tedeschi correttamente arrivarono al tavolo della resa con la delega della RSI mentre la "Resistenza" non fu minimamente considerata dagli Alleati. L'altra anima del PCI era quella rivoluzionaria, che vedeva nella Repubblica il tradimento della "Resistenza" perché questa non doveva "liberare l'Italia dall'invasore" ma concludere la succitata Rivoluzione d'Ottobre. Ironicamente, era l'idea che aveva fatto cacciare Mussolini dal Partito Socialista, quando sosteneva che il Popolo doveva andare in guerra per armarsi e avere cosi i mezzi per la Rivoluzione. La "sinistra extra-parlamentare", con tutte le varianti più o meno militari, si considerava la continuazione della Resistenza nella sua finalità rivoluzionaria.

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  13. Ad oggi, non è cambiato niente.
    La "sinistra" contemporanea, anche se nel frattempo ha venduto le chiappe alle Elite Apolidi del Mondialismo, continua ad avere due "anime" contrapposte, una è quella dei girotondi, delle sardine, dei "diritti", dell'ammore, quella che fa coalizioni le più inverosimili per potere andare al Governo e quindi avere le mani in pasta. L'altra è quella dei Centri Sociali, dei "no-global" (ah, le risate), degli scontri con la Polizia, delle città messe a ferro e fuoco, dei morti e dei feriti.

    Chi sono i "fascisti"?
    Non sono i "violenti" in quanto tali, perché la "violenza" è benedetta quando emancipa la "Classe Operaia", i compagni dai campi e dalle officine che impugnano falci e martelli. La "violenza" è benedetta quando impedisce a Salvini di tenere un discorso. I "fascisti" sono tutti quelli che in qualche maniera non si accodano o, peggio ancora, si mettono in mezzo e la loro "violenza" è il semplice fatto di esistere.

    Ancora, insisto, qui si parla di una targa. A nessuno importa della persona che viene commemorata dalla targa. Saranno lo zerovirgola gli Italiani che si ricordano dei fatti di allora e di quello zerovirgola la maggior parte ha una visione distorta. Quello che conta in questo momento è il simbolo di controllo del territorio come la piscia del cane sul muro. E la "indignazione", che deve essere continuamente rinfocolata tramite la propaganda dei "media" e di questo blog.

    Tutto basato sul nulla, menzogne e paradossi.
    Che poi, dalla Dittatura del Proletariato alla Dittatura dei Mercati.

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