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sabato 16 ottobre 2021

Quei posti segreti che conosco solo io

Milano al mercato rionale vicino a casa.
Mi mancano un po' i boschi e le foreste di Liguria perché...
se ne avete voglia continuate a leggere...

Quei posti segreti che conosco solo io
Ci vuole la pioggia. Perché senza terra bagnata, senza umidità, non vengono. E poi ci vuole il sole. Perché se, dopo la pioggia, non salta fuori il caldo, non vengono. E poi bisogna che non ci sia nessuno intorno. Perché se ci sono degli intrusi o degli spioni, non vengono; peggio, se ne vanno, nel senso che te li portano via, quindi non bisogna farsi seguire, non bisogna farsi vedere, bisogna dissimulare. È una questione fra te e loro, quella con i funghi. Una questione privata, seppure all’aperto, in mezzo alla Natura.

Ha riti e consuetudini che si affinano in anni di pazienza e camminate. Non è che, i funghi, li vai a cercare: i funghi si vanno a trovare. Vai direttamente a casa loro, come se andassi in visita. Conosci l’indirizzo. Sai dove nascono, dove si raccolgono. E loro, generalmente, ti aspettano sempre nello stesso posto, seminascosti sotto quelle foglie, sotto quell’albero, quel castagno, sotto quell'abete, al limite di quel prato, là dove c’è uno sbanco di terra e comincia il sottobosco. Chi va a funghi conosce i posti segreti dei funghi. Sono un bene prezioso. Ciascuno ha i suoi, in una parte di bosco che diventa come una tasca, qualcosa di intimo. Si passano in eredità, ma non si rendono pubbliche, non si raccontano.

L’andare a funghi preferisce il silenzio alle parole. Puoi regalarli tutti o condividerli a cena, ma non sveli il luogo da cui provengono. Non è ingenerosità, è il piacere della raccolta, quel gesto che comincia dagli occhi, quella carezza che diventa strappo morbido, quella golosità del tocco. C’è chi raccomanda l’uso del coltello per raccoglierli, ma tagliarli è come mozzare la coda ai cani. Non si va a funghi con un’arma. Si va con naso, occhi, tatto. E con quella parte di corpo che richiama la fortuna.

 

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26 commenti:

  1. Il tuo post, molto bello, rivela nostalgia dei boschi della Liguria nel triangolo tra Isolabona, Perinaldo e San Romolo dove nelle occasioni che tu hai descritto con tale dovizia di particolori spuntano i funghi (porcini, galletti, sanguigni, pioppini e così via). Rivela, inoltre, conoscenza approfondita da micologo più che da buongustaio e soprattutto amore per la natura. Complimenti Alberto e buona domenica. Una piccola osservazione: lo scatolo di cartone, dove sono stati collocati i funghi, non è accettabile, ci sarebbe voluto un cestino di vimini corredato da felci.

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    1. Beh direi che il mio triangolo è a Ovest, verso la Francia, non a Est dove sono i posti che citi. Comunque la scatola è di legno, nel nostro dialetto la chiamiamo gaggiò. Grazie per gli apprezzamenti.

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  2. Bellissimo post. E verissimo. Grazie!

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  3. Bel post che emana il profumo del bosco!

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    1. Eh già, il profumo. Ce l'ho adesso nella testa

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  4. I fungaioli sono come una setta iniziatica!

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  5. Un omaggio tenero e profumato come una cesta di funghi appena colti!

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    1. Da noi in Liguria la cesta per i funghi è u cavagnu

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  6. Bellissimo post! Complimenti!

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  7. quando ero in paese, per funghi si partiva all'alba, con un cestino coperto da una tovaglietta... poi ognuno per la sua strada (segreta) dissimulata dai rami, e si tornava quasi di nascosto, col cesto coperto per non svelare la raccolta.
    Piccoli tesori da seccare o surgelare... oppure come con gli ovuli, da mangiare in insalata..

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  8. Partire all'alba è d'obbligo, si sa. Me la farei volentieri un'insalata di ovuli!

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  9. Andar per funghi e la pesca sul fume erano attività che facevo con amici ma bisogna andare indietro negli anni. Giravamo la Val Trebbia partendo da Genova molto presto al mattino (all'alba e non esagero). Si arrivava a Montebruno, Fontanigorda e dintorni. Di funghi se ne trovavano tanti. Poi nel pomeriggio sul Trebbia a pescare trote, lucci o cavedani.

    Negli ultimi dieci anni vado per funghi e castagne nel varesotto con la mia compagna, ma aspetto i giorni successivi alla pioggia (ci vuole la pioggia come dicevi anche tu nel post altrimenti non nasce nulla). I profumi e gli odori fanno da guida. Una volta ho trovato anche degli ovuli che ho portato a far vedere a una guardia forestale e mi ha detto che andavano bene. Erano di un buono, da bere magari con un bicchiere di vino novello...

    Un salutone

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    1. E poi ci vuole il sole. Perché se, dopo la pioggia, non salta fuori il caldo, non vengono.. I porcini migliori sono quelli sotto i castagni. Per gli ovuli bisogna fare attenzione perché possono essere confusi con l'ovolo malefico (Amanita muscaria).

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  10. pensa che mia figlia ora ci vuole andare sempre col nonno

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    1. Che bello! Gli farà conoscere i suoi luoghi segreti!

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  11. conosco quei segreti e le sensazioni. ma tutto sommato ho sempre preferito andare a zonzo senza fini e meta, godendomi la presenza. ciao

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    1. Allora non sei un fungaiolo :)

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    2. no, sono (ero) un boscaiolo :)
      lieto giorno

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    3. Allora sei capace ad adoperare la scure. Buon sabato.

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  12. Che bello andare a funghi, lo dico da cittadina che, lasciata a se stessa, non ne trova mai.
    Ciao.

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    1. Infatti noi fungaioli, e io lo sono anche se abito da una vita a Milano, li troviamo dove gli altri manco li vedono :)

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