Quei posti segreti che conosco solo io
Ci vuole la pioggia. Perché senza terra bagnata, senza umidità, non vengono. E poi ci vuole il sole. Perché se, dopo la pioggia, non salta fuori il caldo, non vengono. E poi bisogna che non ci sia nessuno intorno. Perché se ci sono degli intrusi o degli spioni, non vengono; peggio, se ne vanno, nel senso che te li portano via, quindi non bisogna farsi seguire, non bisogna farsi vedere, bisogna dissimulare. È una questione fra te e loro, quella con i funghi. Una questione privata, seppure all’aperto, in mezzo alla Natura.
Ha riti e consuetudini che si affinano in anni di pazienza e camminate. Non è che, i funghi, li vai a cercare: i funghi si vanno a trovare. Vai direttamente a casa loro, come se andassi in visita. Conosci l’indirizzo. Sai dove nascono, dove si raccolgono. E loro, generalmente, ti aspettano sempre nello stesso posto, seminascosti sotto quelle foglie, sotto quell’albero, quel castagno, sotto quell'abete, al limite di quel prato, là dove c’è uno sbanco di terra e comincia il sottobosco. Chi va a funghi conosce i posti segreti dei funghi. Sono un bene prezioso. Ciascuno ha i suoi, in una parte di bosco che diventa come una tasca, qualcosa di intimo. Si passano in eredità, ma non si rendono pubbliche, non si raccontano.
L’andare a funghi preferisce il silenzio alle parole. Puoi regalarli tutti o condividerli a cena, ma non sveli il luogo da cui provengono. Non è ingenerosità, è il piacere della raccolta, quel gesto che comincia dagli occhi, quella carezza che diventa strappo morbido, quella golosità del tocco. C’è chi raccomanda l’uso del coltello per raccoglierli, ma tagliarli è come mozzare la coda ai cani. Non si va a funghi con un’arma. Si va con naso, occhi, tatto. E con quella parte di corpo che richiama la fortuna.
Il tuo post, molto bello, rivela nostalgia dei boschi della Liguria nel triangolo tra Isolabona, Perinaldo e San Romolo dove nelle occasioni che tu hai descritto con tale dovizia di particolori spuntano i funghi (porcini, galletti, sanguigni, pioppini e così via). Rivela, inoltre, conoscenza approfondita da micologo più che da buongustaio e soprattutto amore per la natura. Complimenti Alberto e buona domenica. Una piccola osservazione: lo scatolo di cartone, dove sono stati collocati i funghi, non è accettabile, ci sarebbe voluto un cestino di vimini corredato da felci.
RispondiEliminaBeh direi che il mio triangolo è a Ovest, verso la Francia, non a Est dove sono i posti che citi. Comunque la scatola è di legno, nel nostro dialetto la chiamiamo gaggiò. Grazie per gli apprezzamenti.
EliminaBellissimo post. E verissimo. Grazie!
RispondiEliminaAllora anche tu sei un fungaiolo!
EliminaBel post che emana il profumo del bosco!
RispondiEliminaEh già, il profumo. Ce l'ho adesso nella testa
EliminaI fungaioli sono come una setta iniziatica!
RispondiEliminaPiù o meno.
EliminaUn omaggio tenero e profumato come una cesta di funghi appena colti!
RispondiEliminaDa noi in Liguria la cesta per i funghi è u cavagnu
EliminaBellissimo post! Complimenti!
RispondiEliminaContento che ti sia piaciuto.
Eliminaquando ero in paese, per funghi si partiva all'alba, con un cestino coperto da una tovaglietta... poi ognuno per la sua strada (segreta) dissimulata dai rami, e si tornava quasi di nascosto, col cesto coperto per non svelare la raccolta.
RispondiEliminaPiccoli tesori da seccare o surgelare... oppure come con gli ovuli, da mangiare in insalata..
Partire all'alba è d'obbligo, si sa. Me la farei volentieri un'insalata di ovuli!
RispondiEliminaAndar per funghi e la pesca sul fume erano attività che facevo con amici ma bisogna andare indietro negli anni. Giravamo la Val Trebbia partendo da Genova molto presto al mattino (all'alba e non esagero). Si arrivava a Montebruno, Fontanigorda e dintorni. Di funghi se ne trovavano tanti. Poi nel pomeriggio sul Trebbia a pescare trote, lucci o cavedani.
RispondiEliminaNegli ultimi dieci anni vado per funghi e castagne nel varesotto con la mia compagna, ma aspetto i giorni successivi alla pioggia (ci vuole la pioggia come dicevi anche tu nel post altrimenti non nasce nulla). I profumi e gli odori fanno da guida. Una volta ho trovato anche degli ovuli che ho portato a far vedere a una guardia forestale e mi ha detto che andavano bene. Erano di un buono, da bere magari con un bicchiere di vino novello...
Un salutone
E poi ci vuole il sole. Perché se, dopo la pioggia, non salta fuori il caldo, non vengono.. I porcini migliori sono quelli sotto i castagni. Per gli ovuli bisogna fare attenzione perché possono essere confusi con l'ovolo malefico (Amanita muscaria).
Eliminapensa che mia figlia ora ci vuole andare sempre col nonno
RispondiEliminaChe bello! Gli farà conoscere i suoi luoghi segreti!
Eliminaconosco quei segreti e le sensazioni. ma tutto sommato ho sempre preferito andare a zonzo senza fini e meta, godendomi la presenza. ciao
RispondiEliminaAllora non sei un fungaiolo :)
Eliminano, sono (ero) un boscaiolo :)
Eliminalieto giorno
Allora sei capace ad adoperare la scure. Buon sabato.
EliminaMind blowing post
RispondiEliminaGrazie.
EliminaChe bello andare a funghi, lo dico da cittadina che, lasciata a se stessa, non ne trova mai.
RispondiEliminaCiao.
Infatti noi fungaioli, e io lo sono anche se abito da una vita a Milano, li troviamo dove gli altri manco li vedono :)
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