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mercoledì 11 luglio 2012

Panfilo


Ci sono parole che a poco a poco diventano desuete perché desuete sono diventate le cose che stanno ad indicare. Prendiamo panfilo. Quand'è l'ultima volta che l'avete sentito nominare o letto su un articolo? In un romanzo è più facile.

Un panfilo, questo panfilo, m'è uscito mentre cercavo una foto nel mio archivio e la parola desueta m'è ritornata. Ma questo tipo di imbarcazioni non sono esattamente come quelle, più moderne d'accordo, che vengono adoperate per lo stesso scopo adesso e chiamati yacht? E allora perché panfilo lo abbiamo messo in soffitta?

Nell'immagine a me sembra che anche il mare sia un mare d'altri tempi vestitosi apposta di questi colori per fare pendant con l'imbarcazione demodé.

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14 commenti:

  1. facile, perché panfilo è italiano e yacht fa più fichi, più international... Alberto mi piacerebbe che chiarissi da me il senso del commento che mi hai lasciato, non vorrei aver equivocato ;-) un saluto

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  2. Tante parole vengono dismesse pian piano dal linguaggio comune perché sostituite da altre più corte o belle da sentire.
    Credo, almeno.

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  3. Con il dubbio che il panfilo in foto sia di tua proprietà, in effetti il termine è caduto in disuso, ma basterà che qualche big o vip (p.es. tu) lo rimetta in circolo per riavere il suo giusto posto in società. Tra l'altro a me sembra una parola più piena e descrittiva di yacht.
    Un caro saluto.

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  4. Solo perché abbiamo così paura di essere definiti razzisti o nazionalisti che preferiamo preferire l'estero al nostrano

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  5. Si, panfilo è d'altri tempi. Sa di romanzo, di avventura, di storie che potrebbero anche venire raccontate. Un vocabolo letterario. Yacht...puzza di yuppies, di vacanze manageriali, di mafia russa...
    Buona giornata

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  6. Quando si dice le combinazioni. Più e meno un'ora fa sono passato in via Panfilo Castaldi, zona porta Venezia a Milano. Mi sa che è anche desueto Panfilo come nome proprio.

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  7. Mi sento antico....per me il panfilo è (era) un veliero armato di cannoni. :D

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  8. e poi panfilo da l'idea di ancora più ricco secondo me. Ma yacht è di tendenza per chi lo ha.

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  9. ricordo Onasiss che ormeggiava il Cristina nel porto di Monaco dirimpetto al mega panfilo di Niarkos, Onasiss volle una nave mercantile e tagliata prua e poppa fece costruire un mega panfilo con tanto di elicottero, si favoleggiava sui rubinetti d'oro e posate mega bagni e così via. ebbi occasione di servirlo all'Hermitage a Monaco, lui e la Jacqueline Kennedy, loro usufruivano dello spazio, per elicottero, all'interno della residenza di Niarkos, oggi centro cardio chirurgico. quelli erano i panfili, maitre e barman, cuochi e chef di prim'ordine e un savoir faire che oggi e cafonaggine.. u ghe la anche u senatur u panfilo stu omu da goti e da marghi..
    Maistretu

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  10. La desuetudine, parola che mi piace molto, indica percorsi non più battuti ma ancora presenti, come la polvere nelle vecchie case, Alberto :D

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  11. Associo il panfilo a un maestoso tre alberi con le vele spiegate al vento, un po' come Caigo, ma senza cannoni :)

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  12. E' vero che la lingua è una cosa viva, di conseguenza in perenne evoluzione. Ma qui mi sembra che la sostituzione di una parola con l'altra sia dovuta ad un provincialismo tipicamente italiano, dove usare un'espressione o una parola in inglese fa colto e à la page.... Ma mi crea qualche perplessità l'aver scritto una parola straniera ormai desueta sostituita invece da una parola italiana "moderno, di tendenza". Non sarò magari anch'io affetta da provincialismo? :-)

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  13. Credo che la diffusa abitudine ad "inglesizzare" la nostra lingua abbia portato a far scomparire quelle parole che, comunque, nella nostra lingua indicherebbero con esattezza ciò di cui parliamo. Appunto, panfilo e yacht sono la stessa cosa.

    Ciao Alberto, buon fine settimana.

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  14. E' vero sai sembra una bella foto di un altra epoca... Il mondo va troppo in fretta anche nelle parole e nei ricordi

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