Ci sono parole che a poco a poco diventano desuete perché desuete sono diventate le cose che stanno ad indicare. Prendiamo panfilo. Quand'è l'ultima volta che l'avete sentito nominare o letto su un articolo? In un romanzo è più facile.
Un panfilo, questo panfilo, m'è uscito mentre cercavo una foto nel mio archivio e la parola desueta m'è ritornata. Ma questo tipo di imbarcazioni non sono esattamente come quelle, più moderne d'accordo, che vengono adoperate per lo stesso scopo adesso e chiamati yacht? E allora perché panfilo lo abbiamo messo in soffitta?
Nell'immagine a me sembra che anche il mare sia un mare d'altri tempi vestitosi apposta di questi colori per fare pendant con l'imbarcazione demodé.
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facile, perché panfilo è italiano e yacht fa più fichi, più international... Alberto mi piacerebbe che chiarissi da me il senso del commento che mi hai lasciato, non vorrei aver equivocato ;-) un saluto
RispondiEliminaTante parole vengono dismesse pian piano dal linguaggio comune perché sostituite da altre più corte o belle da sentire.
RispondiEliminaCredo, almeno.
Con il dubbio che il panfilo in foto sia di tua proprietà, in effetti il termine è caduto in disuso, ma basterà che qualche big o vip (p.es. tu) lo rimetta in circolo per riavere il suo giusto posto in società. Tra l'altro a me sembra una parola più piena e descrittiva di yacht.
RispondiEliminaUn caro saluto.
Solo perché abbiamo così paura di essere definiti razzisti o nazionalisti che preferiamo preferire l'estero al nostrano
RispondiEliminaSi, panfilo è d'altri tempi. Sa di romanzo, di avventura, di storie che potrebbero anche venire raccontate. Un vocabolo letterario. Yacht...puzza di yuppies, di vacanze manageriali, di mafia russa...
RispondiEliminaBuona giornata
Quando si dice le combinazioni. Più e meno un'ora fa sono passato in via Panfilo Castaldi, zona porta Venezia a Milano. Mi sa che è anche desueto Panfilo come nome proprio.
RispondiEliminaMi sento antico....per me il panfilo è (era) un veliero armato di cannoni. :D
RispondiEliminae poi panfilo da l'idea di ancora più ricco secondo me. Ma yacht è di tendenza per chi lo ha.
RispondiEliminaricordo Onasiss che ormeggiava il Cristina nel porto di Monaco dirimpetto al mega panfilo di Niarkos, Onasiss volle una nave mercantile e tagliata prua e poppa fece costruire un mega panfilo con tanto di elicottero, si favoleggiava sui rubinetti d'oro e posate mega bagni e così via. ebbi occasione di servirlo all'Hermitage a Monaco, lui e la Jacqueline Kennedy, loro usufruivano dello spazio, per elicottero, all'interno della residenza di Niarkos, oggi centro cardio chirurgico. quelli erano i panfili, maitre e barman, cuochi e chef di prim'ordine e un savoir faire che oggi e cafonaggine.. u ghe la anche u senatur u panfilo stu omu da goti e da marghi..
RispondiEliminaMaistretu
La desuetudine, parola che mi piace molto, indica percorsi non più battuti ma ancora presenti, come la polvere nelle vecchie case, Alberto :D
RispondiEliminaAssocio il panfilo a un maestoso tre alberi con le vele spiegate al vento, un po' come Caigo, ma senza cannoni :)
RispondiEliminaE' vero che la lingua è una cosa viva, di conseguenza in perenne evoluzione. Ma qui mi sembra che la sostituzione di una parola con l'altra sia dovuta ad un provincialismo tipicamente italiano, dove usare un'espressione o una parola in inglese fa colto e à la page.... Ma mi crea qualche perplessità l'aver scritto una parola straniera ormai desueta sostituita invece da una parola italiana "moderno, di tendenza". Non sarò magari anch'io affetta da provincialismo? :-)
RispondiEliminaCredo che la diffusa abitudine ad "inglesizzare" la nostra lingua abbia portato a far scomparire quelle parole che, comunque, nella nostra lingua indicherebbero con esattezza ciò di cui parliamo. Appunto, panfilo e yacht sono la stessa cosa.
RispondiEliminaCiao Alberto, buon fine settimana.
E' vero sai sembra una bella foto di un altra epoca... Il mondo va troppo in fretta anche nelle parole e nei ricordi
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