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lunedì 19 dicembre 2011

Milano, sconti contro la crisi, blitz in vari negozi



Bisognava vedere ieri la baraonda successa alle casse della Fnac di via Torino, della Feltrinelli-Ricordi in piazza Duomo e della Decathon in largo Cairoli. Clienti che pretendevano lo sconto e cassiere a ripetere che su quei prodotti bisognava pagare il prezzo pieno.

Era il risultato di uno scherzo serio firmato da una serie di collettivi ( Zam – Zona autonoma Milano, Rete Studenti Milano, Collettivo Lambretta, LabOut Milano, Milano in Movimento) che per rimarcare ancora di più gli effetti della crisi avevano appiccicato su libri, dischi, dvd, articoli sportivi e gadget vari adesivi rossi con massicci "sconti anticrisi" del tutto fasulli. E anche appiccicato il volantino che vedete in fondo all'entrata dei negozi.

"La fantasia al potere", com'era lo slogan di quei tempi là, non c'è andata, al potere. E non avrebbe potuto andarci. Esiste forse un potere fantastico? Ma mettere fantasia nelle lotte, anche in quelle per aprire le coscienze che in questi ultimi tempi non hanno fatto altro che ottundersi, è sempre stata l'aria che mi ha fatto respirare e dunque vivere.




Da Milano_in_movimento

27 commenti:

  1. Conoscerli per combatterli. In questo caso funziona prendere in prestito (e insieme in giro) le strategie comunicative e pubblicitarie del mercato.

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  2. bella veramente originale, mi ricorda il 1977 quell'anno tra indiani metropolitani e cani sciolti e noi che vagavamo come meteore in quel mare di teste a Bologna in quel settembre...era ora! mandiamo in merda la grande distribuzione!
    Maistretu

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  3. ahah! fantastica idea, e chissà davvero che casino alle casse! :D
    secondo me poi i negozianti più di tanto non si saranno lamentati, qualcuno avrà acquistato l'oggetto anche senza sconti

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  4. Una beffa piuttosto audace e che nasce però da un discorso serissimo e assolutamente condivisibile. Anche perché considerati i ricarichi che in genere ci sono, uno sconto del 50% dovrebbe far felici clienti e negozianti alla stessa maniera.
    Certo, mi si stringe il cuore pensando alle commesse, nella maggior parte dei casi povere criste spremute come limoni, di questi tempi poi..., forse perché in gioventù ho fatto parte della categoria, per un breve periodo.
    Saluti Alberto!

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  5. Idea brillante!
    E, IMHO, non penalmente perseguibile come l'esproprio proletario.
    Il che è un'ulteriore beffa.

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  6. Condivido con Duck che i problemi maggiori sono stati per le commesse. Quando si spare, bisogna sempre prendere bene la mira, se non si vogliono colpire bersagli che non c'entrano nulla...

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  7. e questi blitz dove erano negli anni di berlusconi, dato che e' stato lui e il suo governo a ridurci in questo stato?facile cosi' eh...bravi...

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  8. Mah, sarà che pure io ho fatto la commessa e alle casse ne sentivo di tutti i colori, che dico: perchè poi questi blitz mettono sempre di mezzo le persone che non c'entrano un cazzo?

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  9. Mi dispiace per le commesse perché oltre al lavoro ordinario, si saranno trovate anche a dare spiegazioni per quanto accaduto. Mi sento un po' amareggiata, bello scherzo, ma poi a danno di chi?

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  10. Non è che lo trovi una così gran genialata per due motivi:
    1) non credo che i prodotti di Fnac, Feltrinelli e Decathlon abbiano ricarichi proprio così sostanziosi da giustificare un attacco contro di loro
    2) alla fine cosa hanno ottenuto? Gente incazzata e commesse stressate... Nessun danno per la grande distribuzione. Non mi sembra un gran successo...

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  11. Spiritosi però i milanesi! Peccato che 'sto scherzetto probabilmente abbia portato ancora più clienti...e non credo fosse questo lo scopo.
    Ciao, un saluto!!

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  12. @Duck, c.e.g. e seguenti: anche io ho fatto la cassiera, ma in questo caso la vostra obiezione non mi sembra appropriata più di tanto. Perchè non è un cartellino di sconto falso che ti rovina il lavoro, un pomeriggio. A rovinare il lavoro, ogni santo giorno, sono i capi che violano sistematicamente i contratti, che per risparmiare tagliano il personale e intensificano i turni imponendo ritmi massacranti a disprezzo delle norme sulla salute e la sicurezza, sotto il ricatto del "o ti va bene così o stai a casa", che ti licenziano se osi avanzare una elementare rivendicazione sindacale. Sono questioni che c'entrano in pieno con l'azione svolta a Milano, che è di contestazione generale di una crisi che viene usata come alibi prima di tutto proprio per attaccare i diritti dei lavoratori (soprattutto di quelle categorie già deboli e poco rappresentate come appunto quella dei commessi). Fossi stata una delle cassiere coinvolte non avrei vissuto la cosa come un danneggiamento, specialmente sapendo che alcuni dei collettivi protagonisti dello "scherzetto" sono impegnati seriamente, sia nel fare informazione sia con la loro presenza al presidio permanente, nella battaglia dei lavoratori licenziati dell'Esselunga di Pioltello, e che quindi il loro non è un gioco, ma una lotta vera a fianco di chi, al pari di me, lavora sotto precarietà e sfruttamento.

    @Giulio: è stata un'azione dimostrativa e di comunicazione, non di boicottaggio. Lo scopo non era compromettere le vendite di quei negozi, ma creare un minimo di consapevolezza e complicità nei clienti, in un modo che non potesse passare inosservato e attraverso un linguaggio famigliare e accattivante quale quello della pubblicità e della caccia alle promozioni.

    Qualsiasi modo di agire si scelga, ci sarà sempre qualcuno che avrà qualcosa da ridire, è fisiologico. Ma è anche più utile stare con chi oltre una certa soglia se ne infischia e mentre gli altri criticano, le cose le fa.

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  13. Magnifica l'idea e magnifica la replica di Ross ad alcuni commenti!

    Ciao Alberto e buona serata. Hai perfettamente ragione, sono queste le forme di "lotta" che ti fanno sentire vivo! A me, infondono anche speranza. E non solo queste. Tutte quelle che provano a sensibilizzare le coscienze degli individui, sempre più spente, assenti. Questa, poi, ha in se la carica dirompente costituita dalla "fantasia" e da quel pizzico di audacia che la rendono ancora più ammirevole. La speranza, è quella che abbia contribuito a rendere più consapevoli coloro che, soprattutto di questi tempi, affollano i grandi magazzini, alla ricerca di una felicità effimera e che dura il tempo di... un pacchetto scartato.

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  14. Trasmesso proprio adesso al Tg5. Hanno anche detto che la sicurezza non è riuscita a identificare i responsabili.

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  15. il problema è che non siamo mentalmente preparati alla crisi. così come l'italia è vissuta per 30 anni sopra le sue possibilità, così noi non riusciamo ad "arrenderci" a ciò. temo che ce ne accorgeremo tra una decina di anni su cosa sia veramente e cosa comporti, questa crisi.

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  16. Eh già proprio come dice Ross. Sono state prese in prestito le strategie pubblicitarie.
    La cosa che però mi spaventa è che è stato dato in questo modo un ulteriore sostegno al concetto di consumismo. Difatti c'era un caos tremendo per Milano. Nel quadrilatero d'oro la gente si metteva in coda anche per 2 ore per fare acquisti. E' la follia.

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  17. Brava Ross
    questa è la condizione del mondo del lav oro nel commercio e nella grande distribuzione, salvo casi rari.altro che giudizi moralistici e dissanguati, cosa cazzo vuol dire demolire? il diritto non si inventa, non si trova nell'uovo di Pasqua, non è una tantum, non è su gentile concessione.. perciò più si violano i diritti più si incorre in forme di lotta più o meno radicali, se si chiudono gli spazi di contenimento e di rappresentatività, noi ci si inventa una nostra rappresentatività sia essa il cartellino falso sconto che altre forme già sperimentate. autoriduzioni, occupazioni ecc. ma la fantasia questa non avrà limiti, come ha detto Dario FO, mi vendo la casa e mi compro una chiesa, così risparmio l'ICI...
    Maistretu

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  18. L'idea è anche carina, ma povere commesse, immagino che stress.

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  19. @ Ross: non posso che condividere ciò che hai scritto.
    Ma per quanto ritenga che le ragioni della protesta siano giuste (e lo dicevo nel mio commento, proprio all'inizio), continuo a pensare che forse il modo in cui è stata portata avanti sia stato poco sensibile nei confronti di chi in quei negozi ci lavora; penso davvero che le commesse abbiano passato un brutto quarto d'ora, un ulteriore brutto quarto d'ora - mettiamola così - e non posso che provare un moto di solidarietà nei loro confronti.

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  20. Non è difficile, purtroppo, immaginare le tristi condizioni di lavoro delle commesse di certe attività (non solo cinesi) e di chi lavora in un "call center" ed è costretto, per pochi soldi, a telefonare (e rompere le tasche) in giro per l'Italia cercando di piazzare qualche prodotto (telefonico e non solo).
    Molti di questi call center che lavorano con l'Italia sono situati fuori Italia, per esempio in Albania.
    Lungo sarebbe anche il discorso sulla grande distribuzione che fa viaggiare le merci (inqunando) in lungo e in largo, e fa crollare i prezzi dei prodotti locali, soprattutto quelli agricoli.
    Ma la colpa è anche di noi fessi che stiamo al gioco. Nella mia provincia, c'è un grandissimo outlet - meta di un vero e proprio "turismo" con pullman organizzati appositamente, provenienti anche da lontano - che diventa un modo per passare la domenica anche per quelli della zona. Ma ci pensate? Trascorrere la domenica lì dentro, anzichè passeggiando in un bosco o in una stradina appenninica, a pochissimi chilometri da lì, peraltro? Eppure, il posto è sempre pieno di questi "turisti". E le commesse saranno trattate come si diceva sopra.
    Mi chiedo però se questa "beffa di Buccari" sia stata davvero efficace per sensibilizzare sul problema la maggior parte die cittadini, o anche semplicemente chi, allettato dalla falsa offerta, ha sperato veramente di poter fare un acquisto vantaggioso, e si sarà trovato poi di fronte la commessa che gli toglieva l'illusione.
    Per associazione di idee con Buccari e il Sommo Vate, mi viene in mente Petrolini (lui sì che sapeva essere causticamente beffardo), che, quando il Duce gli appuntò una medaglia per la sua attività, la indicò e disse, facendo il verso a D'Annunzio: "Me ne fregio!".

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  21. @Ross: condivido gran parte di quello che dici ma resto dell'idea che il 99% (volendo essere ottimisti) dei clienti "beffati" non avrà assolutamente recepito il messaggio ma sarà semplicemente rimasto infastidito da un mancato "affare"...

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  22. Meravigliosi! E se avessimo davvero più fantasia...

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  23. Pasolini, nel '68, parlando di Valle Giulia diceva: "Sto con i celerini".
    Io sto con le povere cassiere che portano a casa lo stipendio che portano, che hanno dovuto subire l'urto di una goliardata del cavolo.
    Sto con la massa di poveracci che hanno comperato perché illusi da quattro imbecilli che si potesse acquistare diversamente.
    Ci pensino meglio la prossima volta.

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  24. Segnalo la replica ad alcune critiche scritta dai diretti interessati, qui.
    Condivido e rilancio.

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  25. Ho letto di questa iniziativa su diversi giornali on-line. Hanno fatto davvero un casino pazzesco!!!

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