Il primo fu tanti anni fa. Un'ammiratrice (forse già arrivata lì con quell'intento o forse spinta sul momento da un trasporto fulmineo) lasciò un bacio col rossetto sul sepolcro parigino dove riposa Oscar Wilde assieme all'amante Robert Ross.
E poi venne il diluvio. Di baci. Pellegrine in visita allo scrittore adorato hanno continuato a lasciare il segno del loro passaggio, e chissà con quali fremiti hanno impresso quelle loro labbra.
Baci su baci, rossetto su rossetto, la lapide era diventata una coltre di pigmenti varianti dal rosso al marrone. Così è arrivato il restauro, finito in questi giorni, e con esso una bella lastra di cristallo che impedisce il contatto diretto con quelle pietre. Purtroppo non ci è dato sapere quale mai aforisma abbia tirato fuori lo scrittore irlandese che dimora di là dal vetro.
Detto fra noi, io non sono mai andato matto per Oscar Wilde.
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Ho visto il Père Lechaise anni fa, un cimitero, magnifico (vi consiglio di leggere "I segreti di Parigi") e quel giorni vidi per la prima volta la tomba di Oscar Wilde e devo dire che tutte quelle labbra mi sono rimaste impresse... poi chissà lui magari non avrebbe neanche apprezzato... una curiosità a Genova è sepolta la moglie di Oscar Wilde.
RispondiEliminaA parte qualche aforisma azzeccato, non piace molto neppure a me.
RispondiEliminaLo scrittore olandese Cees Nooteboom ha scritto un libro intitolato "Tombe", di prossima uscita anche in italiano, su tutte le sepolture di autori che hanno "contato" nella sua vita, da Virgilio (Mantua me genuit...) fino alla sua coscritta Susan Sonntag.
RispondiEliminaPersonalmente, ho visitato solo quella (anzi, quelle: l'originaria edicola di famiglia e la nuova collocazione nel chiostro del monastero dei Gerolamiti) di Fernando Pessoa, quella di Nikos Kazantzakis, quella di Beppe Fenoglio, quella di Cesare Pavese, quella di Albert Camus e, naturalmente, quella di Francesco Biamonti.
Il più bello dei cimiteri conseguentemente visitati mi sembra Alba; subito dopo, Lisbona e Lourmarin.
Per me ho scelto la cremazione, con interramento delle ceneri in due luoghi: sotto un ulivo a Perinaldo con vista mare, sotto un albero a Dernice con vista sul monte Giarolo.
Io ricordo anche, tra tutti quei baci, la scritta "Morrissey". La vidi cinque o sei anni fa e non la dimenticherò mai.
RispondiEliminaCi sono stati momenti che leggendolo l'ho trovato quasi banale, sarà che non mi piacciono i feticci e lui, suo malgrado, lo è diventato.
RispondiEliminaDetto sempre fra noi neppure io sono mai uscito pazzo per lui.
RispondiEliminaLo apprezzo più che altro per l'arguzia di alcune battute e aforismi, e gli rendo onore come martire per la condanna che gli inflissero i normalozzi ipocriti. Ma neppure io lo reputo uno scrittore di primissima grandezza. Un bacio però glielo posso anche mandare (senza rossetto :D)
RispondiEliminaA me invece Oscar Wilde è sempre piaciuto, soprattutto per alcune battute salaci e argute. Per quanto riguarda il restauro, mi domando se la scelta di mettere il vetro sia azzeccata: in fondo, le tracce di rossetto possono essere testimonianza di come il monumento venga vissuto nel tempo. Un esempio: in Val d'Aosta, in visita a uno dei numerosi, splendidi castelli, stavo per lamentarmi con i miei compagni di gita circa la maleducazione dei soliti incivili che avevano riempito le mura esterne di scritte ed incisioni quando la guida ha spiegato - un istante prima che aprissi bocca, grazie al cielo! - che si trattava delle firme e delle scritte lasciate a mo' di murales dagli ospiti del XVIII secolo… e, chiaramente, i restauri non li hanno cancellati! :-D
RispondiElimina@ Viviana
RispondiEliminaSui monumenti egizi ci sono incisi nomi e scritte.. in greco antico, risalenti a due millenni fa.
il desiderio di lasciare un segno di sé che duri nel tempo è sempre stato lo stesso. Come l'abitudine di lasciare rifiuti nei boschi. Quest'estate, in una pineta maremmana abbiamo trovato un frammento di piatto che risaliva all'epoca del granduca Leopoldo secondo. Lucas Bridges racconta invece che nelle lande estreme della Terra del Fuoco, agli inizi del Novecento, gli indios cominciarono a fabbricare le punte di freccia col vetro delle bottiglie abbandonate nei boschi dai bianchi.
Non mi piacciono in generale le abitudini e i rituali di gruppo...dai lucchetti degli innamorati sul ponte milvio, a questi baci sulla tomba di Wild.... vedere tanti, troppi che fanno la stessa cosa, solo perché l'hanno già fatta in tanti, semplicemente mi annoia.
RispondiEliminasono stato più volte al Pere Lechaise ed ho assistito al rituale del bacio e del bigliettino lasciato sulla tomba.. una volta vidi un ventina di ragazzi, presumo inglesi, erano come trasformati,tutti eccitati... ma al Pere Lechaise non è l'unico caso, basti vedere come avevano ridottto la tomba di un sensitivo molto famoso, il busto in bronzo ed una mano protesa, consumata dai continui tocchi delle persone, credo l'abbiano sostituita.
RispondiEliminaMaistretu
Wilde va fruito contestualmente ovvero il suo "ritratto" bisognerebbe leggerlo dopo aver fatto altrettanto con "Controcorrente" di Huysmans e "Il piacere" di d'Annunzio.
RispondiEliminaMi spiace che sia stato messo il vetro: non sapevo dei baci ma mi pare cosa molto bella.
I tre testi che cita Marco sono i pilastri del decadentismo. Nel suo libro "Il casterllo di Axel", bel saggio sul simbolismo, Edmund Wilson (grande critico nordamericano) cita uan frase di Villiers de l'Isle-Adam: "Vivere? Lo faccia al posto nostro il personale di servizio", che ben rappresenta l'atteggiamento mentale, per esempio, di Des Esseints, protagonista di Controcorrente. Infatti, costui preferisce al sapore dei cibi il concentrato di carne, al viaggio reale l'immmaginazione dello stesso, all'ascolto della musica la lettura di uno spartito. Vivesse oggi, si direbbe che preferisce la realtà vistuale a quella concreta. Fosse uno studente liceale del 2011, preferirebbe guardare il filmino di Belén Rodriguez al praticare la stessa attività che il filmino mostra con una compagna di classe, meno famosa ma in carne ed ossa.
RispondiEliminaEcco perché questi autori sono ancora, un secolo dopo e in un'altro periodo di decadenza, purtroppo ancora attuali.
Errata corrige:
RispondiEliminaRealtà VIRTUALE
A me invece è sempre piaciuto. Non credo però che lui avrebbe tanto apprezzato quelle labbra femminili. Ma sarebbe stato bello leggere un suo commento.
RispondiEliminaIn effetti comunque era uno scempio. Megllio la lastra di cristallo.
a me non dispiaceva invece, però arrivare a deporre baci sulla sua tomba!!
RispondiEliminaio invece ogni tanto vado al cimitero acattolico vicino a piramide a sedermi sulla panchina davanti alla tomba di John Keats e mi faccio il solito giretto fra i personaggi sepolti lì..è un luogo veramente suggestivo
C'ho fatto un post sul Père Lachaise tempo fa.
RispondiEliminaE' un luogo che mi affascina molto.
Io c'ho dormito dentro, al cimitero eh, per una settimana nel 85, quando ancora si poteva, e di fronte alla tomba di Jim Morrison stazionavamo in decine, armati di sacco a pelo e chitarre.
RispondiEliminaPero' i baci da Wilde ancora non c'erano.
Spezzo una lancia in favore di Oscar, secondo me il suo stile di scrittura era avanti cinquantanni rispetto ai suoi contemporanei.
Ciao
Zac
Hello, Alberto.
RispondiEliminaThe graceful sense wraps your artworks.
Thank you World-wide love and, encouragement.
The traditional kimono children, it is celebrated growth.
vivid colored leaves, in lovely atmosphere.
The prayer for all peace.
I wish You all the best.
Have a good weekend.
Greetings.
From Japan, ruma ❀
Trovo sempre emozionante sapere dove sono sepolti i grandi artisti. E i grandi personaggi.
RispondiEliminaA parte la Woolf, non amo gli scrittoti inglesi in generale. Peccato per il vetro, se lo baciavano avevano i loro buoni motivi: perchè impedirglielo?
RispondiEliminaSì, andare nei luoghi dove son sepolti i grandi è emozionante: visto la tomba di Hesse a Montagnola, e per Orengo a La Mortola c'ero ad accompagnarlo.
Yves Montand, Simone Signoret, Colette, Rossini, Jim Morison, Maria Callas solo la foto le ceneri disperse nell'Egeo, Proust, Wilde, il famoso sensitivo, credo Bellini, centinaia di tombe, di nomi famosi e meno tutti insieme pour l'eternitè..
RispondiEliminaMaistretu
Eros e Tanathos, un connubio che si rinnova via via.
RispondiEliminaLeggi anche qua: http://saamaya.blogspot.com/2011/09/victor-noir-il-superdotato.html
Un personaggio originale, sregolato, e affascinante. Comprendo l'esistere dei baci sulla sua tomba.
RispondiEliminaOscar Wilde mi piace abbastanza, ma il riempire di baci la sua tomba mi sembra francamente solo un ottimo modo di trasmettere la mononucleosi. :p
RispondiEliminaNon ci capisco più niente. Inoltre, che io sappia, i baci femminili non gli facevano né caldo né freddo. Sarebbe meglio che venissero sulla mia tomba, ma il più tardi possibile. Un cordiale saluto.
RispondiEliminau perau u se cheglia cun in raster de boscu e igna cassa garba..pei i u repasava in tu gumba u defisier u se piava igna casaa de eriuu bon, igna a mi igna a ti a u se fajiia i sordi..i era ciamaee gumbae virtuali
RispondiEliminaMaistretu
non è banale come dilemma
RispondiEliminai baci, o meglio i segni dei baci, da un punto di vista restaurativo, sono da togliere ed è giusta la lastra di vetro
però essendo i baci stessi, o megli i segni dei baci, un segno denso di significato, una narrazione esplicita del mito stesso cresciuto dopo la morte del simpatico scrittore, sarebbero essi stessi un significante da preservare
quindi, sì alla lastra di vetro, ma senza togliere i baci, così da incapsulare due monumenti (cioè strumenti di ricordo) uno stratificato sull’altro
Ho amato moltissimo Wilde quando ero adolescente. Allora ho letto tutto di lui, dal teatro ai racconti. Ora sono molti anni che non riprendo un suo libro in mano. Temo, in effetti, la delusione.
RispondiEliminaOggi, oltre a quell'arguzia, quell'ironia brillanti, ho bisogno di altro.
Non critico chi non ama Wilde.
RispondiEliminaD'altronde dire di amarlo e leggerlo in italiano è abbastanza insensato.
Andrebbe letto in inglese, ovviamente, ma non tutti hanno le capacità o la voglia di farlo.