Milano, via Padova (vicino dove abito)
In tempi di corvi, al di qua e al di là del Tevere, ci sono anche questi di corvi. E mi faccio una domanda che difficilmente avrà risposta. Ma il
gran giurì della pubblicità non pensa che si sia superato in questo caso il limite della decenza?
Il gran cosa???
RispondiEliminaCioè, se esistesse davvero un "gran giurì della pubblicità" dovrebbe cassare senza opzioni l'intero impianto pubblicitario esistente, perché non esiste una sola pubblicità che non passi i limiti della decenza!
Ma chi se lo fila di striscio, quel sito IAP.
RispondiEliminafa pendant con questa
RispondiEliminaConcordo col primo commentatore: nell'ipocrita vatikalia si censurano solo parolaccette e bestemmiole: tutto il resto fa brodo.
RispondiEliminaE' proprio all'insegna del cattivo gusto oltre che dell'indecenza.
RispondiEliminaperchè oggi ci si può ancora aspettare decenza? i limiti ormai non esistono più..
RispondiEliminaLa pubblicità è l'anima della stupidità umana..
RispondiEliminaUn abbraccio
Maurizio
No ottimo Alberto, non sono d’accordo. Io trovo la faccenda divertente. Molto ma molto peggio speculare sui malati, su chi soffre, o chi specula sui prezzi altalenanti del cibo, sulla fame di milioni di persone. Questa cosa dei funerali è al massimo comica, ci scappa una risata. Tempo fa nell’amata Franciacorta mi imbattei in una ditta di onoranze funebri col nome «Caronte» e un’altra in Lunigiana col nome «Il Piccolo Eden». Ci vuole ironia, caro Alberto, e un uomo della tua intelligenza come scrivano e come fotografo, ne deve avere.
RispondiEliminaIo direi che di cattivo gusto sono le agenzie funebri fuori dagli ospedali e le case di cura, con l'omino in abito scuro e faccia da condor sulla porta che attende i parenti del defunto per proporre funerali a 5.000,00 euro.
RispondiEliminaNon so ragazzi, non mi sembra una cosa tanto carina pubblicizzare quel tipo di servizio in quella maniera....le agenzie funebri veramente serie si distinguono per la professionalità che per la pubblicità.
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