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venerdì 11 maggio 2012

Un mondo senza pubblicità




La crisi ha i suoi volti, diversi. Quelli tragici dei suicidi quasi giornalieri, quelli comportamentali dei consumi al ribasso, ivi compresi quelli alimentari, quelli del riciclo, vecchi vestiti che si tirano fuori dagli armadi che prima "figurarsi se me lo metto ancora". L'elenco è lungo e qualcuno potrebbe aggiungere altri punti alla lista.

Guardate adesso queste foto scattate nei giorni passati. Spazi fino a ieri ambitissimi e venduti a caro prezzo perché su vie ad alto scorrimento adesso non trovano compratori e chissà quando si vedranno ancora gli attacchini a spennellare colla là sopra.

La pubblicità, tutti lo sapete, è una fabbrica a ciclo continuo di desideri fasulli che per tanti si trasformano poi in bisogni. Fino a quando qualcosa si inceppa quando non hai più soldi da spendere, e allora forse può cominciare, magari con un po' di vergogna verso se stessi, un'autocoscienza sull'insensatezza del consumismo passato.

Mi immagino dunque le città e le autostrade senza più cartelloni, i giornali con le sole pagine della redazione, le televisioni senza spot. Ho detto mi immagino ma avrei dovuto dire provo a immaginarmi, perché sono talmente abituato a questo caleidoscopio abnorme che anche la mia fantasia vacilla.

Ritornando alle città, solo alle città, voi, avendone la possibilità e tutte libertà che volete, che cosa mai scrivereste o dipingereste in questi grandi e visibilissimi spazi?


21 commenti:

  1. scriverei "il tempo non esiste gli orologi si"
    era scritto fuori della stazione di Ge Sestri Ponente..
    Maistretu

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  2. Scriverei: "Adesso che l'avete tolta da qui, toglietela anche dalla televisione!"

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  3. Ci metterei consigli per la gente, robe tipo:
    - lavati le mani spesso e accuratamente
    - non fare acquisti a rate se hai ancora delle precedenti rate da pagare
    - il semaforo giallo vuol dire fermati non accelera
    - non buttare niente per strada
    etc. etc.

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  4. Si potrebbe dare una remunerazione a qualche artista di strada e quel muro potrebbe diventare molto bello.

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    1. Sì, e basterebbe poco. Immagina un po' una città tutta così.

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  5. io non scriverei niente. magari toglierei tutti i cartelloni e farei spazio.

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  6. dovrebbero lasciare più spazi liberi dove passare e scrivere... quello sarebbe ottimo

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  7. Mi trovo spesso a criticare l'uso idiota e spesso neppure accattivante di molte pubblicità ma vedere quei pannelli vuoti lo trovo fin troppo simili alle vetrine bianche dei negozio chiusi

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  8. Critico spesso la pubblicità nelle sue forme più idiote ed inutili ma se guardo quei pannelli vuoti li vedo fin troppo simili alle vetrine bianche dei negozi chiusi.

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  9. scusate il doppio commento, il server di blogger mi dava errore dop l'invio del primo.
    (cancellare pure l'eccedenza) ;-)

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  10. Che con inchiostro simpatico ci sia stato scitto a caratteri cubitali: PRODUCI, CONSUMA, CREPA....ora non più visibili?

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  11. alberto è da un po' di tempo che riesco ad accedere al tuo blog solo attraverso la pagina cache. l'homepage continua ad andare in refresh automatico senza in realtà caricare mai niente...
    è un problema solo mio?

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    1. Ho visto per caso su un altro blog che si parlava di problemi col mio e con "I diari dello scooter" di Ernest. Adesso faccio presente al forum dell'assistenza. Che browser adoperi? E' bel po' che non ci vediamo.

      Ma come hai fatto a commentare?

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    2. succedeva con firefox. adesso non più. ma il problema si ripete su altri blog..chissà. avevo commentato tramite la pagina cache.
      sono partito dal "mio nuovo" paesello adottivo a febbraio. ritorno previsto a dicembre...e starò in zona per un mese soltanto. cerchiamo di incontrarci.

      saluti

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  12. Ottima l'idea di Francesco Zaffuto.

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  13. Oddio, tuffo al cuore, la tua ipotesi, mi toglie creatività e lavoro...la comunicazione è la prima ad essere depennata nelle priorità del mercato, a scapito di chi con passione opera nel settore - quanto al riutilizzo degli spazi pubblici potrebbe essere adibito a esposizione di nuove forme artistiche, tanti tasselli colorati da artisti, una moderna galleria d'arte a cielo aperto - ciao

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  14. non è il delirio dello sviluppo del consumo parossistico a riportarci un'altra volta sulla linea di partenza, oramai quel che è dato e dato. si tratta semmai di demistificare il mito dello sviluppo, rioensare ad una società diversa, forse più attenta su quel che ci rimane, più parsimoniosa e forse più giusta.
    se togliere quelle scatole vuote di cartelloni serve, bisogna toglierli. se non abbiamo più argomenti, vi scrivanoo delle poesie o vi rappresentino dei deliri onirici..Fellini ne sarebbe entusiasta.. viviamo nel delirio psicotico da troppo tempo, forse questo è il tempo del non tempo, quello del tempo senza orologio..al sogno non si possono mettere barriere..reimpariamo a sognare.
    Maistretu

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  15. Io ci metterei la foto di Monti con scritto a caratteri cubitali "Pensa anche a tutti noi, poveri cittadini comuni".
    Odio la pubblicità soprattutto quella che nasconde la visuale agli automobilisti, motociclisti e ciclisti.

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