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lunedì 29 aprile 2013

«C'è chi pensa: peccato che non abbia fatto secco almeno un ministro»

sparatoria a palazzo chigi
Il vero problema non è che qualcuno, magari uno squilibrato, vada davanti a Palazzo Chigi e spari durante il giuramento del governo. Il vero problema è che in questo momento, ne sono assolutamente certo, ci sono alcuni milioni di italiani che pensano "peccato che non abbia fatto secco almeno un ministro".
Dopo aver scritto questo post su facebook ieri alle 12.02 s'è scatenato un fuoco a reti unificate contro Vittorio Bertola, capogruppo dei 5Stelle al Comune di Torino. Ma che ha detto se non la verità?

Perché quante sono in Italia le persone a cui hanno ridotto la loro visuale solo all'oggi senza la possibilità di vedere oltre? E  che ritengono responsabile di questa loro disgraziata situazione la politica tutta, lì sì senza distinzione di destra e sinistra. Ed hanno un odio così permeato dalla testa ai piedi che li acceca, come è accecata un'esistenza che ha l'orizzonte sbarrato a una sola giornata.

Sentivo poco fa a Radio Popolare di Milano la mamma di un figlio handicappato a cui avevano sbattuto ripetutamente le porte in faccia tutte le istituzioni che quelle porte avrebbero dovuto spalancargliele. Questa donna diceva senza remore che le era girato più volte per il cervello la voglia di far fuori qualche politico. È solo un esempio.

Va da sé che un conto è il pensare, un conto il fare. Ma poi quando qualcuno fa, quelli che hanno pensato sono con lui.

Siano un milione, mezzo, due, non ha importanza. Importa che se non si prenderanno misure rapide e fruttuose i disperati, ormai avviliti senza via d'uscita, continueranno ad aumentare.

25 commenti:

  1. Certo hai ragione, sento spesso invocare un Breivik da mandare a Roma, rammaricandosi che uno così in gamba debba marcire in carcere!

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  2. ecco, se il risultato dell'esasperazione è dare libero sfogo a qualsiasi testa di cazzo allora bisognerebbe considerare il valore dell'autocensura!

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  3. E quando i disperati sono diventati un numero esorbitante, è allora che nasce la rivoluzione. Evidentemente e nonostante tutto ancora non sono molti da noi i disperati.

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  4. Caro Alberto, non sono affatto in accordo, e te lo scrive uno che e' contiguo con le idee di Curcio.
    La questione non e' quanti siano gli imbelli che vorrebbero sparare a un politico, la questione e' che dato che sono cosi' imbelli non riuscirebbero neppure a caricare l'arma.

    Detto cio', in questo paese non si e' mai avuta una rivoluzione, al punto che e' sufficente un disgraziato che spara di fronte a Montecitorio perche' tutta l'Italia cominci a preoccuparsene.

    Le soluzioni sono solo due:

    A) Ci armiamo tutti e facciamo scoppiare la guerra civile.
    B) Continuiamo a confidare sul sistema sociopolitico, economico e civile di questo paese, magari protestando in forme lecite.

    Da molti anni propendo per la seconda.

    Hasta
    Zac

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  5. Credo che alzare la tensione, con quelle parole in un momento come questo, non so quanto sia saggio...
    E poi il Sig. vittorio Bertola dimentica che forse un giorno anche lui potrebbe essere ministro e potrebbe non piacere a qualcuno.

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  6. Sia ben chiara una cosa. Io ho solo cercato di fotografare una situazione. Non sono assolutamente dalla parte di quelli che sparano. Ci mancherebbe.

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  7. Si dovrebbe fare una rivoluzione, certo, ma ce ne può essere una non violenta? Preferisco quella senza armi

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  8. si alberto credo che tu abbia ragione, quel consigliere non ha detto un'eresia, ci sono parecchie persone che lo dicono. Credo però che in quel momento forse avrebbe fatto bene a fare altre dichiarazioni. Tutta la politica si deve fare un esame di coscienza (difficile) perchè l'esasperazione e tanta e in alcuni casi purtroppo può sfociare in violenza, credo anche che alcuni frasi debbano essere misurate perchè poi alla fine di mezzo ci vanno coloro che si fanno prendere dal momento e dalla rabbia, mentre i maestri di solito rimangono al caldo del loro ufficio. Avere una sinistra vera sarebbe già una bella rivoluzione.
    un saluto

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  9. La responsabilità ultima di questi gesti non è del singolo, ma della politica.
    Quest'uomo con la faccia per terra sono io, sei tu, siamo noi. E' il nostro fallimento. Guai a chi grida allo scandalo lavandosene le mani.

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  10. Mettiamola così: sparare a chiunque e comunque non è cosa buona; sparare a chi meriterebbe di essere "sparato" è ancora cosa non buona, ma già meno che nel primo caso; sparare a un neonato ancora in sala parto mi pare sia atto abominevole.
    Diciamo che ha sbagliato il tempo, il luogo e la motivazione del momento.
    Detto questo, alzi la mano chi non ha mai "sognato" di sparare in fronte, per esempio a chi ti ha rubato la bici, unico tuo mezzo di locomozione; ovvero ti ha rigato l'utilitaria nuova ancora in pagamento rateale o ha tagliato la di essa gomma per puro vandalismo; ovvero ancora maltratta brutalmente un vecchio disabile o un bambino; senza arrivare ai pedofili e a quelli che ammazzano le donne...
    Sognare è una cosa, fare, chiaramente un'altra.
    Dire le cose in un bar, sul tram, in casa è una cosa; dirle da un pulpito mediatico è ben altro.
    Mi viene in mente un agglomerato politico precedente, che su questo "dire pubblico" ha fatto la sua fortuna, non lesinando la promessa di eventuali pallottole agli avversari politici.
    Finendo pure nella ghenga che ci ha «governato» per un lungo periodo.
    Il governato tra virgolette si riferisce alla pastorizia, dove ad essere governate sono le pecore.
    Ciao.

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  11. Io penso l'esserci nemici e cannibali — d'un'entropia che porta a un ultimo che azzanna un penultimo — ci rassomigli intero, sapiens-sapiens; e uccidere il tiranno — il gran meschino — somigli ad un uccidere se stessi

    Un saluto

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  12. Per fortuna che c'è chi mantiene un minimo di fermezza e di cervello. Quello che mi preoccupa è però la quantità di fanatici che stanno venendo fuori, a cominciare ovviamente da quelli che si limitano al fanatismo da social network. Tanto populismo, tanta demagogia e gli Italiani che mi pare sempre di più che abbiano perso la capacità di ragionare senza grandi capi che dicano loro che cosa devono pensare.

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  13. Di fanatici è pieno. Anche di gente che ritiene responsabile di tutti i propri mali la politica, in un disperato bisogno di un capro espiatorio delle proprie sofferenze. Questa è una società ormai banalizzata, dove ogni tema, ogni problema, è semplificato all'estremo. Una società in cui una fetta sempre più grande davvero non ha nemmeno il tempo e lo spazio necessario a riflettere, pressata dall'urgenza di trovare una risposta alla situazione critica in cui è caduta, ma in cui anche tutti gli altri, o quasi, che pure ne avrebbero i mezzi, hanno rinunciato a ragionare, a considerare le questioni nella loro complessità e completezza, e danno addosso al simbolo di turno. Questo dovrebbe, logicamente, tradursi in proteste di popolo, disordini, sollevazioni, come è avvenuto in Grecia o in Spagna. Ma le vicende di questi giorni hanno confermato, se mai ce ne fosse bisogno, che gli italiani la rivoluzione, quella vera, non la faranno mai.

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  14. la sciocchezza al top di questi giorni è quella che "il clima di violenza che si è creato è colpa del m5s e di grillo che agita le folle" (dichiarato pubblicamente da pdl e fratelli d'italia): personalmente ho subito molte ingiustizie ma non ho mai provato la voglia di uccidere, dipende quindi anche dal carattere credo, né mi sono mai fatta influenzare da qualcuno, e qui subentra anche un po' di intelligenza personale oltre al carattere.
    ma sono superpoteri che si hanno quando non stai attaccato a canale 5 con la de filippi, quando non piangi per tempesta d'amore o non vivi di barzellette e culi con zelig: non seguire mediaset mi permette di essere più lucida insomma, ma in quanti non vivono di altro? gli stessi che hanno votato pd e m5s, con la differenza che chi ha votato pdl è stato spesso pagato per farlo, stessa cosa vale per andare in piazza a gridare "viva silvio".
    dittature grottesche e provinciali, quelle che qualcuno ha criticato nei paesi dell'est o in africa, da decenni hanno ucciso l'italia e resistono nel loro posto di comando, molto distante dalla vita reale.
    per il resto alberto stiamo in un videogame, non siamo per loro nemmeno più personaggi, siamo diventati tutti ostacoli da abbattere, per far spazio alla plastica del pdl ed anche alla muffa e all'incenso del pd.
    roma ricorda gli anni di piombo di quando avevo 16 anni e giravo con una nikon in mano a fotografare qualcos ache speravo finisse presto: ho 52 anni, non posso più fotografare come prima, ma ti porto un'istantanea, quella di una folla inviperita senza colore, perché lì in mezzo ci sono tutti, soprattutto il più grande partito italiano, gli astensionisti, molto incazzati (altro che grillini!).
    il web è diventato una cloaca: entra ed esce di tutto, sta a noi capire dov'è la notizia giusta, ma c'è molta spazzatura in rete ormai: tutti politici, tutti scrittori, tutti geni, tutti intellettuali, tutti psicologi, e via dicendo, ma anche qui ho letto di qualcuno che è convinto del fatto che non dire lascia la gente più "tranquilla", che critica una parola come golpe se usata da grillo, ma non lo fa se un giorno prima lo dice B nei confronti di prodi.
    per strada c'è solo violenza e criminalità, a chi dice che una parola può creare un omicida rispondo: in strada non parla nessuno eppure c'è la guerra, grazie a chi ha magnato fino ad ora, e ha la faccia da c. di dare la colpa a qualcun'altro!
    gente così scema da plagiarsi con un servizio tv o una parola? ma per favore! addosso a chi dice la verità si, invece a chi ci ha ridotto così che gli si fa? la ola con la canzoncina, forse questo a qualcuno da tanto fastidio, forse a chi viene ucciso un figlio in sala operatoria potrebbe venire il dubbio sulle competenze di una liceale non laureata ministro della salute e con centinaia di miliardi di fondo, o a quella madre con un figlio in carcere per una canna forse da fastidio sapere che un fiorito (er batman ciociaro) sia libero come prima..
    se dico questo ho agitato gli animi? sicuramente per uno come brunetta o per la santanché o per larussa si, purtroppo pure per una buona parte di piddini, e infatti lì stanno ancora appassionatamente e autoeletti visto che ogni legge finora è stata fatta a nostre spese solo per i cz loro.
    ciao laura

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  15. La cosa che mi ha fatto arrabbiare è che con la scusa della disperazione si debba giustificare il gesto che ha colpito un innocente. Non sono per la violenza fine a se stessa e aborro gli omicidi ma se vuoi colpire un politico perchè non hai aspettato che uscissero dal palazzo invece di sparare ad un povero carabiniere sotto pagato che stava facendo il suo lavoro e non ti ha fatto nulla?
    L'odio genera odio e oramai ne siamo così intrisi che temo il peggio...

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  16. laura ha "fotografato" la situazione esistente e l'ha spiegata con parole che condivido, è vero ogni tanto anche io ho pensato ora questo l'ammazzo, ma è più uno sfogo verbale che altro, sfogo che secondo me però non è concesso quando sei una persona "pubblica", bisogna saper misurare le parole, non mi unisco al coro di chi dice che il clima di violenza è ispirato dal M5S ma certo uno che parla alla gente urlando non inspira nemmeno un sentimento di pace, il Mahatma Gandhi non credo abbia mai alzato la voce ed è riuscito lo stesso a svegliare le coscienze di molti

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  17. Il post è semplice e chiaro, ed è nuda e cruda rappresentazione della realtà. Il gesto violento di un singolo avrà pure le sue motivazioni ma non è giustificabile; neanche dovrebbe essere pretesto per censure e sciacallaggi vari. Ricordo a come reagì la Norvegia appena dopo la strage degli innocenti operata da uno squilibrato, pure lui con le sue orride motivazioni: nessuna limitazione delle libertà, anzi! E concordo con Laura, sulla sua descrizione del decadimento culturale in cui viviamo e di cui siamo purtroppo anche partecipi, brodo di coltura per deboli di mente ( o folli?). Sembra di vivere in un video-game, tanta è l'indifferenza per le sorti di chi sta intorno; penso che per la "casta", siamo come i reietti de "i miserabili".
    Per quanto riguarda la cultura imperante ho ascoltato il discorso di Letta, ed ho ritrovato le mie impressioni in un ottimo articolo di Franco Arminio sul Manifesto di oggi: "Le parole dell'economia, nella lingua del pensiero dominante": Nessun accenno ai paesi dell'Italia ed alle sue montagne, alla crisi ecologica, alla cultura: pareva di ascoltare un diligente applicato di segreteria, con il Cavaliere nella parte del Preside, che decide e che sa cosa fare.

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  18. santograal30/4/13 17:08

    IL più bell'esempio (e la più significativa riposta) l'ha dato la figlia del brigadiere ferito. Confesso di essermi commosso nel sentirla parlare. E dire che aveva - lei sì - mille motivi per lamentarsi!

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  19. Confesso il mio peccato: quando il tizio ha lanciato la statuetta del duomo a Berlusconi, avrei preferito avesse colpito meglio!

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    1. santograal30/4/13 23:19

      Concordo: avesse colpito un bel po' più in basso...

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  20. è tutto così strano.. guardavo romanzo di una strage su sky e credo che ci siamo sempre dentro a quel disegno.. più il tempo passa più mi convinco che quello era un progetto di lunga durata.. pensiamo che nessuno ha mai tolto il segreto di stato su tutti gli attentati.. ne destra ne sinistra lo hanno fatto.
    penso anche alle centinaia di lavoratori rimasti lesionati dopo cadute da impalcature, da cadute dentro alle stive, feriti da carichi pendenti ecc, vivono con niente un misero assegno e sono sulle spalle dei parenti se ne hanno se no sono soli come cani.. nessuno li porta in prima pagina e nessuno si sogna di portare i loro figli davanti alle cineprese. pensavo che quel povero carabiniere su cui tutti speculano poi per 365 giorni all'anno lo dimenticano, ma almeno lui è tutelato anche se nel dramma, i nostri lavoratori senza prima pagina sono soli.

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  21. Io mi stupivo che finora nessuno fosse passato all'azione... Purtroppo per chi finisce in strada magari senza aver nulla da perdere può decidere di vendicarsi di chi ritiene responsabile delle sue disgrazie

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  22. Confesso che quando ho appreso la notizia mi sono sentita molto meno peggio che se invece di sparare si fosse suicidato come hanno fatto tanti/e altri/e ...

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