Il ciliegio sopra l'ho fotografato al paesello, ma non è quell'altro. Quell'altro me lo vendettero anni fa per un durone e mi fidai. Feci male a fidarmi. Dopo due stagioni si caricò di ciliegie selvatiche, aspre e minime di grandezza. L'albero era bello, con un bel palco basso di rami. Cosa facciamo cosa non facciamo? E Gianni (il Fiero) che è un botanico creativo, decise per un innesto multiplo. Su cinque rami cinque innesti di varietà diverse. E divenne così multietnico questo albero: cinque razze di ciliegie che convivono pacificamente. Almeno credo.
Sotto il grande melograno che è in un angolo del primo cortile (il chiostro) della casa a Milano. Forse qualcuno si ricorda del nespolo, nel giardinetto dove teniamo le bici. Sarebbe da fare, lo farò, un elenco di tutti gli alberi che abbiamo, ulivi compresi.
Buon fine settimana.
Beato te, ma non ti invidio, ti ammiro perché soltanto persone sensibili come te ottengono simili doni.
RispondiEliminaIo ne ho cinque ma guarda caso piacciono a merli, rigogoli,scoiattoli e soprattutto stormi solo qualche rametto salvo avvolgendolo con la rete, poi: come dice la bambina del mio vicino: gli uccellini non vanno alla Coop.....
RispondiEliminaQuest'anno le ciliege non mancano...
RispondiEliminaUn' integrazione ben riuscita, gli effetti li vedremo con il tempo.
Ciao Al dal paesello ;)
colori davvero belli
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