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martedì 22 giugno 2010

Convento di San Domenico, Taggia

Convento di San Domenico, Taggia
Convento di San Domenico, Taggia

Immaginate un solstizio d'estate con un cielo ventoso arabescato di nuvole al trotto come era ieri. E immaginatevi dentro un monastero colmo di antiche opera d'arte, quando d'improvviso risuonano tutti i segnali di allarme e si spengono tutte le luci, e al buio senti le voci concitate dei guardiani.

E immaginazione per immaginazione già ti vedi i carabinieri arrivati a sirene ululanti che ti chiedono chi sei, cosa fai, da dove vieni, dove vai.

Ieri pomeriggio dunque io e la "mia amica del Louvre" ci siamo trovati in una situazione simile all'interno del convento di San Domenico a Taggia vicino a Sanremo. Eravamo entrati come turisti, senza presentare particolari credenziali, e avendo io oltrepassato un cordone invalicabile non avevo fatto in tempo a estrarre il cavalletto dalla custodia che si era innescato il finimondo.

È ormai da qualche anno che sto fotografando le "ultime cene" quattrocentesche di questa parte della Liguria di Ponente e del contiguo territorio francese. La "mia amica del Louvre" sta scrivendo un saggio partendo da queste immagini, io potrei scrivere tutte le cose curiose e singolari che sono successe dietro e attorno ad ogni scatto.

Convento di San Domenico, Taggia - Ultima cena
Convento di San Domenico, Taggia - Ultima cena

15 commenti:

  1. l'ansia è sempre in agguato, si vede sempre il peggio accidenti!!!

    posso dirlo ancora una volta che sono foto bellissime???

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  2. Belle foto... Le hai fatte prima di venir arrestato? :-)

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  3. Ottime foto alberto
    un saluto

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  4. taggia mi fa ricordare che mia madre buon'anima aveva un'amica di lì. si erano conosciute a chianciano, dove mia madre abitava, e la signora lavorava in una galleria d'arte...

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  5. Sono anni che non ci vado, non ricordavo il chiostro del convento così ben restaurato, forse è opera recente. Un luogo da centellinare in silenzio e raccoglimento. Certo l'allarme avrà sconvolto l'atmosfera.
    Ciao Alberto

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  6. Il Santo con la barba bianca sembra parecchio incazzato con nostro Signore...

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  7. @ Silla
    In illo tempore gli urologi utilizzavano l'indice.

    Con i "ciucui" siamo in ritardo.

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  8. Sebastiano Contrario23/6/10 23:24

    Francamente (e parlo da direttore di museo) mi sfugge qualcosa.
    Se un "turista", eludendo le norme ben esposte ed evidenti, fotografa nel mio museo o anche solo riesce a penetrare con fotocamera e cavalletto, contravvenendo alla regola, viene immediatamente messo alla porta.
    Ci tengo a precisare che almeno il 50% delle entrate di un museo o di un archivio storico, almeno di quelli di cui ho avuto una responsabilità diretta, sono dovute alle royalties fotografiche e ai diritti di pubblicazione, e che grazie a queste entrate il museo riesce a sopravvivere scongiurando il rischio di chiusura.
    Intendiamoci: a me piacerebbe assai vivere in un mondo in cui il patrimonio culturale di una città, di una regione, di una nazione, del mondo intero, sia libero, condiviso, gratuito. Purtroppo non è così: anche le istituzioni culturali sono sottoposte alle dure leggi del mercato. Prosaicamente qulacuno direbbe: è l'economia, bellezza!
    Ma vengo al dunque, e dunque alle mie perplessità. Perchè non prova ad andare al Louvre con la Sua "amica del Louvre", tirare fuori macchina fotografica e cavalletto e cercare di fotografare la Mèduse di Géricault?
    Nel caso mi faccia sapere com'è andata...

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  9. Sebastiano Contrario23/6/10 23:54

    P.S.
    Nel caso lei e la sua amica del Louvre foste interessati ad un approfondimento di tipo etno-antropologico sull'iconografia della tavola imbandita per l'ultima cena, e qualora il vostro interesse non sia strettamente legato alla produzione pittorica del XV secolo, vi suggerisco di fare una capatina, sempre a Taggia, nella chiesa del convento dei cappuccini, dove - vicino all'ingresso - c'è un' "ultima cena" della prima metà del Seicento, artisticamente di scarso valore e importanza, ma che presenta alcune particolarità zooiconografiche foriere di riflessioni interessanti sulla dieta dei nostri antenati.

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  10. @Silla @Fuin: già già... sembra proprio che tal signore con il dito sgridi Alberto !!
    "Questo non si fa! Cattivaccio!"

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  11. @Sebastiano
    Se lei è della zona dovrebbe conoscere la "mia amica del Louvre", a cui giro la proposta di approfondimento, e per cui la ringrazio.

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  12. L'ulivo secolare, mi sembra tanto di quelli messi lì, come va tanto di moda oggi....verrà dal Portogallo. Siamo pieni di ulivi nelle nostre colline liguri e anche al piano, ma nondimeno c'è chi si compra l'ulivo vissuto da abbinare magari all'acero.
    (Acc. ti ho invaso il blog...)
    Sara

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  13. autorizzate o meno le foto sono bellissime e fanno venire voglia di andare a Taggia e arricchire l'economia locale museale e enogastronomica!

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  14. Quant'è la cauzione per l'arresto con l'accusa di immortalare immagine sacre?? Comunque grazie per aver rischiato e per averci regalato questi scatti ;-)

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  15. e dopo cosa è successo?
    comunque non deve essere stato nulla di grave, visto che le foto non te le hanno ... sequestrate!
    Belle foto.

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