Eravamo dunque sabato più di centocinquanta sotto le castagne del Camping delle rose per il convegno storico su Fortunato Peitavino, che per inciso era parente di mia madre, e l'eutrofologia, cioè lo studio di una corretta alimentazione da cui dipende un sano vivere. L'unica cosa certa che mi è parso emergere da tutti gli interventi è che non esiste una dieta uguale per tutti, ma ognuno di noi, organismo unico per le colonie di batteri che lo animano e che sovrintendono alla trasformazione del cibo, deve trovare la sua, variabile da momento a momento a seconda della situazione "di calore o di freddo" in cui si trova il nostro corpo nel suo incessante divenire.
Convegno riuscitissimo e seguito con molta attenzione da tutti i partecipanti (vedere anche il post di Roberta). La sera cena vegetariana gustata con piacere insolito. Devo dire che essendo in Liguria non è molto difficile approntare simili pasti avendo noi come tradizione culinaria una caterva di ricette a base di erbe. Cito solo la torta verde e il pesto come condimento della pasta.
Sarebbe interessante sentire qualcuno di voi rispetto al rapporto che ha col cibo. Io posso dire che mi piace mangiar poco ma bene; lo possono confermare tutti quelli che mi conoscono.
Note a margine
Fortunato Peitavino era il fratello di Luigi Peitavino, parroco di Realdo (Le mie terre di mezzo) durante la seconda guerra mondiale. Salvò molti abitanti dalla fucilazione, inframettendosi, con un gesto eroico, fra loro e il plotone di esecuzione tedesco già pronto a fare fuoco. Mi raccontò la scena a cui aveva assistito di persona Erminio Lanteri (Motin), essendo, ancora ragazzo, tra i destinati ad essere trucidati. Nella cantina della parrocchia furono composti e stampati alcuni numeri del giornale partigiano clandestino "Il Garibaldino". Erano dietro quell'impresa mio zio, Ferdinando Peitavino, e Italo Calvino, il futuro scrittore. Quando si dice le combinazioni. Sabato, fra i relatori del convegno, c'era anche Libereso Guglielmi, il botanico, che era stato amico di Italo e aiutante del padre, Mario Calvino.
Fortunato Peitavino era il fratello di Luigi Peitavino, parroco di Realdo (Le mie terre di mezzo) durante la seconda guerra mondiale. Salvò molti abitanti dalla fucilazione, inframettendosi, con un gesto eroico, fra loro e il plotone di esecuzione tedesco già pronto a fare fuoco. Mi raccontò la scena a cui aveva assistito di persona Erminio Lanteri (Motin), essendo, ancora ragazzo, tra i destinati ad essere trucidati. Nella cantina della parrocchia furono composti e stampati alcuni numeri del giornale partigiano clandestino "Il Garibaldino". Erano dietro quell'impresa mio zio, Ferdinando Peitavino, e Italo Calvino, il futuro scrittore. Quando si dice le combinazioni. Sabato, fra i relatori del convegno, c'era anche Libereso Guglielmi, il botanico, che era stato amico di Italo e aiutante del padre, Mario Calvino.
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Fino ai 30 anni ero un gran mangione visto che avevo la fortuna di non ingrassare. Poi, cambiando metabolismo, ho cominciato pure io a prediligere la qualità alla quantità. Sono onnivoro e penso che farei difficoltà ad accettare una dieta solo vegetariana. Anche se comunque mangio sempre molta verdura sia cotta che cruda.
RispondiEliminaDiciamo che mangiucchio, nel senso che mangio parecchio, ma fortunatamente sono quasi vegetariano e la mia linea non ne risente poi troppo...
RispondiEliminaChe bel posto! Ma i castagni da quelle parti non sono malate? In valle Argentina le foglie sono attaccate da un virus "cinese", che le trasforma in una sorta di nocciola.
RispondiEliminaSperiamo riescano a metterci un freno, altrimenti poveri castagni...
Ciao a tutti!
Ho sempre avuto la grande fortuna di essermi formato un fisico in gioventù che mi ha permesso di sopportare un’alimentazione a base di pochissimi cibi (lo ammetto, sono un po’ “viziatello”) e senza frutta e verdura. Sono lo stupore di un po’ tutti i medici che hanno visto i miei esami clinici e non si spiegano come non sia vittima della carenza di questa o quella vitamina. Si, quando si parla di “diete” penso d’essere decisamente un caso più che a parte, direi quasi fuori dall’ordinario.
RispondiEliminaComunque complimenti sinceri per la location del convegno ;-)
Confermo.
RispondiEliminaAnche la sintesi degli interventi durante il convegno.
Ciao Alberto
RispondiEliminaio amo mangiare, sono cresciuto in una famiglia in cui il pranzo era un momento davvero importante della giornata, ricordo che da piccolo aspettavo con ansia che arrivasse mio papà che finiva il turno all'italsider e mangiavamo insieme. Credo che ora si sia un po' persa questa cosa. Cmq amo le cose genuine
senza esagerare naturalmente
un saluto
Bei posti e sicuramente bel mangiare. Concordo che si debba staccare ogni tanto.
RispondiEliminaIo ultimamente sto facendo diverse esperienze di cucina vegana. Non ho intenzione di adottare questo stile di alimentazione e di vita così rigoroso e restrittivo, ma gli spunti che se ne possono trarre per convivere meglio con gli animali e l'ambiente attorno a noi e correggere certe nostre abitudini di consumo dannose per la salute e il pianeta sono molto interessanti.
RispondiEliminaDev'essere stato fresco e rilassante, il convegno all'ombra dei castagni. La foto che hai scattato mi fa venire voglia di stendermi a riposare sotto le loro chiome.
Interessante convegno, ti dirò allora quale è il mio approccio al cibo: 1° deve soddisfare il mio palato, la quantità svilisce la qualità, non meno importante è per me la vista, quello che mangio deve soddisfare anche l'occhio. Detto questo potrei fare il figo dicendo che il mio peso è lo stesso identico della visita militare, 65 chili per un metro e 80 o giù di lì. Sono magro ma non per scelta, non adoro la carne e ma non sono vegetariano, amo la pizza e le minestre, insomma non mi sono mai curato troppo della mia alimentazione, e questo al momento non mi ha creato particolari problemi, dimenticavo.. non mi faccio mancare la birra. ;)
RispondiEliminaUn rapporto col cibo fatto di golosità.
RispondiEliminaSono una carnivora e...
Grazie alle indicazioni di Pia, pur continuando a mangiare, i primi 5 chili se ne sono andati
;-))
Ora sono in pausa...dalla dieta non dal cibo, questa sera parmiggiana ;-))
Non ho un gran bel rapporto col cibo, soprattutto perché non mi piace cucinare.
RispondiEliminaAdesso però avrei voglia di un bel piatto di gnocchi al Castelmagno, chissà perché.Comunque adoro i dolci e i formaggi e sono allergica ai peperoni.
Ciao Alberto,cominciavo a preoccuparmi.
@Sandro
RispondiEliminaQui le piante di castagno mi sembrano tutte sane. Quasi sicuramente ci vedremo quest'estate. Quando con Christiane siamo stati a Taggia eravamo reduci da Andagna, dove per ttta una serie di disguidi non siamo riusciti a fotografare un'"ultima cena" nella chiesetta di San Rocco.
e infatti mi è appena venuta fame!
RispondiEliminaCiao Alberto,
RispondiEliminaFinalmente mi sono registrata e posso interagire con voi del blog. Io sto continuando le mie ricerche su Peitavino...anche se hai ragione tu devo andare al camping! Nel frattempo sto studiando studiando e sperimentando!
COme mi dispiace essermi persa questo incontro, ma nessuno ha registrato?
Per il momento buona anzi buonissima giornata!