In giro con alcuni amici durante una uscita in bicicletta veniamo fermati da una pattuglia di uomini in divisa grigio-verde. Dopo un rapido sguardo alle nostre maglie e alle varie scritte, si inizia con la richiesta di documenti e con la compilazione dei verbali. Stiamo facendo pubblicità chi a una banca, chi a un negozio, chi a un rivenditore di materiale per edilizia e su quella pubblicità non abbiamo versato la relativa imposta. Alle nostre rimostranze ci fanno notare che su tutti i calendari che si appendono al muro, in piccolo, c'è sempre l'avvertenza che l'imposta sulla pubblicità è a carico di chi li espone al pubblico. Se si iniziano a multare i cicloamatori per raggranellare anche quegli spiccioli vuol proprio dire che sono sparite anche le residue speranze di salvarci.
Giulio Bertinotti
g.bertinotti@libero.it
La notizia c'era tutta, di quelle che piacciono a me. Poi ci ho un po' ragionato. Ma allora tutti quelli con la maglietta CocaCola o grappa Nonino o preservativi Hatù sono passibili di multa? Pur nel mondo sbilenco in cui ci tocca sguazzare sinceramente mi sembrava un'eventualità del tutto recondita, anche tenendo conto che nel Belpaese di norme ne esistono tante tante ma poi vengono fatte rispettare secondo la volubilità del momento e degli umori. Così ho mandato all'autore della lettera questa email
Peccato che mi sia ritornata indietro. Tre volte spedita, tre volte respinta. E ho provato anche senza il punto.
These recipients of your message have been processed by the mail server: g.bertinotti@libero.it; Failed; 5.1.1 (bad destination mailbox address)
In pratica destinatario sconosciuto.
Adesso vorrei sapere da voi due cose. Primo, è verosimile che dei finanzieri (la divisa grigio-verde ce l'hanno loro) emettano dei verbali per il suddetto motivo? Secondo, in subordine dopo una risposta negativa, è possibile che la lettera sia frutto della fantasia ballerina di qualche redattore giusto per tappare i buchi di questo periodo di stanca post feriale?
Gentile Giulio,
ho letto la sua disavventura stamani su Repubblica. Mi piacerebbe darle risalto sul mio blog ma la notizia sarebbe ben più corposa se avesse allegato il verbale, naturalmente con tutti i dati identificativi cancellati. Che ne dice?
A presto
Alberto Cane
http://albertocane.blogspot.com/
Peccato che mi sia ritornata indietro. Tre volte spedita, tre volte respinta. E ho provato anche senza il punto.
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In pratica destinatario sconosciuto.
Adesso vorrei sapere da voi due cose. Primo, è verosimile che dei finanzieri (la divisa grigio-verde ce l'hanno loro) emettano dei verbali per il suddetto motivo? Secondo, in subordine dopo una risposta negativa, è possibile che la lettera sia frutto della fantasia ballerina di qualche redattore giusto per tappare i buchi di questo periodo di stanca post feriale?
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Il giornalismo contemporaneo basato su "fake"??? No, non ci credo... ^_^
RispondiEliminaHo sentito da fonti certe delle "uscite" della GdF che fanno rabbrividire. Però anche dei giornali non mi fido assolutamente in quanto ho letto articoli su fatti che conoscevo perfettamente riportati pieni di invenzioni e fantasie.
RispondiEliminaQuindi non saprei proprio cosa dire: può essere vera (e frutto dell'interpretazione personale assolutamente assurda di norme da parte di una pattuglia della GdF) o un "riempitivo" per una rubrica di La Repubblica... 50 e 50.
La prima cosa che mi viene in mente è che l'autore della "lettera" abbia sbagliato a scrivere il proprio indirizzo e-mail (succede più volte di quello che si potrebbe pensare).
RispondiEliminaLa seconda, e più probabile) che l'abbia scritto sbagliato di proposito (e si è anche inventato nome cognome) per evitare di essere inondato di spam e/o di avere "problemi" con la GdF.
In questo caso la lettera è, in certo qual modo, una denuncia anonima.
Quanto all'autenticità della lettera, la stessa è uscita anche sul Sole 24 ore (vedi qui, è l'ultima della serie
RispondiEliminahttp://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-09-13/lettere-064439.shtml?uuid=Aalpvv3D)
Vien da chiedersi come mai la Finanza se la prende con dei poveri ciclisti amatoriali e non con quelli del Giro d'Italia (e di Padania?) o coi calciatori - anche lì ci sono delle sponsorizzazioni (leggi "pubblicità") esposte...
P.S.
RispondiEliminaÉ uscita anche su Libero:
http://www.libero-news.it/news/709894/Le-riforme-Nel-giardino-degli-altri.html
Lo stesso articolo / mail è stato pubblicato su IL GIORNALE di martedi 13 Settembre a pag. 39....
RispondiEliminaE dopo aver letto gli interventi mi viene da pensare che un buontempone abbia mandato la stessa missiva a tutti i quotidiani per il gusto.
RispondiEliminaDomanda, ma sul serio chi indossa una maglietta con "logo" deve pagare una tassa?
Se oggi mi ferma la finanza e domani scordo il verbale a casa, vengo multata di nuovo?
Non mi pronuncio su questo caso e sul giornale in questione, ma credo che inventarsi lettere sia una prassi piuttosto diffusa. A volte persino auspicabile: capita di leggerne di così sciocche e banali da far pensare che sarebbe assai meglio pubblicarne di false, ma interessanti... :D
RispondiEliminaE mio nonno che cura l'orto con la t-shirt bianca su cui campeggia la scritta
RispondiElimina"Mangia parmigiano reggiano"
è passibile di sanzione???
Non ho parole
Terza ipotesi (da te non presa in considerazione ma già accaduta) che qualche furbone voglia dimostrare quanto i giornali non verifichino le fonti per poi uscirsene garrulo e giulivo a dire che leggere la carta stampata non serve più a un cazzo...
RispondiElimina@dalle8
RispondiEliminaSi può sbagliare, involontariamente o volontariamente, a scrivere il proprio indirizzo, ma il mittente nell'header è quello, non si può barare a meno di essere degli hacker.
c.e.g.
Grazie per il link, sei sempre prezioso.
@Valentina
Grazie anche a te per l'indicazione.
@russo
Effettivamente, dopo aver letto certi commenti, c'è da prendere in seria considerazione questa ipotesi.
Ma chi è questo Giulio Bertinotti?
per me sono verosimili tutte le ipotesi che riportate...a questo punto, l'unica che si scarta da sola è quella del fake.
RispondiEliminaMi chiedo solo se:
1) lo scrivente a questo punto anonimo volesse screditare la gdf;
2) lo scrivente abbia effettivamente subito la suddetta situazione e ha voluto farlo sapere a tutti i giornali...
Chissà se ne sapremo mai di più :)
(ma davvero esiste la maglietta dei preservativi? :D)
quando dico fake dico ovviamente fake ad opera di repubblica.
RispondiEliminaOT
RispondiElimina@polly
Non esiste la maglietta sui preservativi tout court (sì, sì, mi stanno dicendo alle spalle che esiste anche quella, forse Benetton) parlavo della specifica Hatù. Se te la metti in bella vista te la trovo e te la mando. Poi voglio la foto.
guarda, se mi procuri la maglietta Hatù me la metto e la posto di sicuro! (oh, però fisicamente non sono niente di speciale, e poi dopo tre figlie, la pubblicità dei preservativi la faccio proprio bene!!!)
RispondiEliminaFrancamente mi sembra impossibile sia che la finanza arrivi a tanto, sia che l'immaginazione umana si spinga a inventare una finta lettera del genere. Credo che non ne verrei mai fuori...
RispondiEliminaMi sembra veramente tanto un forzatura.. Fosse così si dovrebbe aver paura ad uscir di casa.
RispondiEliminaSecondo me il sig Bertinotti è Fausto che con questa lettera vuole ripresentarsi sulle scene politiche!
RispondiEliminaScherzo...
Secondo me Alberto è una balla grossa come una casa, in questo caso dovrebbero multarci tutti ogni secondo.
Quella della finanza che multa dei ragazzi per una t-shirt mi sembra proprio una bufala inverosimile.
RispondiEliminaInvece è verosimile che un buontempone abbia fatto girare la notizia su più giornali.
Mah! De gustibus ....
Tutto può essere...anche questo: la falsità delle lettere al giornale. Santa paletta bisogna sempre avere le antenne attive...è una vita STRESSANTE!
RispondiElimina.... E tu osi venire a chiederci se qualcosa è Verità o Finzione? Di questi tempi???
RispondiEliminaSfacciato!
:))
Ciao Alberto. E' una situazione che si presta a molteplici interpretazioni. Tuttavia, l'esperienza insegna che, purtroppo, dei media ci si deve fidare il meno possibile e, quindi, verificare e valutare come hai fatto tu, è quasi un'obbligo. I conseguenti dubbi, leciti!!
RispondiEliminaPer esperienza personale, so che per "costruire" uno scoop giornalistico si può ricorrere anche a mille bugie e, quindi, di un determinato fatto da te vissuto, potresti scoprire che un certo TG ne ha proposto una storia dove il 70% di quello che trasmette è semplicemente... finzione!!
a volte leggendo alcune lettere dei cosidetti lettori su giornali e riviste il dubbio viene anche a me, e già sono rimasta scottata insieme ad angelo su una falsa notizia che girava sul web, di certo lo scrivente avrebbe dovuto citare anche l'articolo di legge che sicuramente era riportato sulla multa, così tutti avremmo potuto documentarci
RispondiEliminama sono tutte cazzate, la police in questo scorcio di millennio è tutta impegnata a morsicarsi il culo...
RispondiEliminaaltro che multe...
Maistretu
Quello non è un header e non c'è nessun mittente specifico, è semplicemente la risposta automatica del server di Libero che dice che quell'indirizzo non esiste.
RispondiElimina@dalle8
RispondiEliminaParlavo dell'header della mail ricevuta dal giornale.
Secondo me alla Repubblica qualche volta usano internet per fabbricare notizie, come per il caso del tizio che su facebook svela i "segreti" della casta, oppure la "notizia" sul sito che promette una "lista di outing".
RispondiEliminaIl sito è un blog semivuoto con uno sfondo che lo rende illeggibile. Se riuscite a vedere la scritta "About" si finisce su un testo precotto, comune a tutte le installazioni di wordpress: una pagina "chi siamo" mai modificata e lasciata allo sbando. Se questo è un sito che merita una notizia e un link da Repubblica io allora sono Fred Astair.
Hanno pubblicato l'header?
RispondiEliminaOhibò!
Beh, cambia poco, ci sono servizi gratuiti in Rete che fanno risultare le e-mail provenienti da chi/dove vuoi.