Iolanda. Il 10 0ttobre anni 101
Ieri qui è stata una meravigliosa giornata settembrina. Luce che comincia a essere radente ma ancora calda di sole.
E oggi, fino ad ora, è ancora così. Domenica invece il tempo era come potete vedere nella prima foto. Ero salito lassù, assieme ai parenti, per un pranzo di fine estate, ché le scuse per del buon cibo sono sempre pronte.
Lassù è Bajardo tibetano, mille metri sul mare, il comune più alto della Liguria, alle spalle di una Sanremo ormai cellophanata nella sua falsa facciata dell'apparenza effimera e smemorata.
Lassù è patria dei druidi (e chi mi conosce sa cosa dico), lassù è la negazione del tempo rappresentata da René Ausenda nella meridiana implosa (QUI e QUI), lassù abita la fata che mi ha stregato.
La vacanza finisce domani.
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Sabato sera ero proprio lassù tra nebbie e goccioline sospese nell'aria...ho mangiato un bel piatto di funghi e altre cosine buone...la prossima volta ci devo andare di giorno!
RispondiEliminaRoberta.
ti devi fare raccontare la storia del cannone che i baiocchi ricavarono da un tronco cavo di castagno e puntandolo verso la costa lo caricarono di vecchi arnesi di ferro, magagli ecc, poi diedero fuoco alle polveri e boom... alcuni vedendo gli effetti disastrosi prodotti sul posto, meravigliati dissero: chissà quali danni avrà causato laggiù...
RispondiEliminaè un posto magico!
Maistretu
Da noi domenica verso mezzogiorno pioveva, ed eravamo "dentro" la pioggia, più che "sotto", perché le nuvole ci circondavano.
RispondiEliminaDi Bajardo ho il ricordo - oltre che della strada indiavolata per arrivarci - di una bella luce di montagna, netta e pulita; ricordo i resti (terremotati?) di una chiesa, con delle galine che vi razzolavano, mi par di ricordare anche il "frantoio a sangue" (cioè a trazione animale) dai muri di pietra, che nel frattempo presumo sia stato restaurato...
Anche sui fiori di Bach - gestiti dai druidi, o comunque da qualcuno che ha una capacità percettiva speciale - ci sarebbe molto da dire di positivo...
Passo per un saluto e per avvisare che se non mi faccio vedere è perché sono assente fino a fine settimana.
RispondiEliminaCiao Alberto, mi interessano sopratutto i fiori di Bach perché mia moglie ed io ne siamo molto interessati. Puoi, per caso, darmi qualche notizia in più? Grazie in anticipo.
RispondiEliminaBellissima la prima foto,atmosfera ideale per immergersi nei miti nordici. Io credo che i liguri siano più legati alla montagna che al mare.
RispondiEliminaCiao Alberto. L'è ura d'andà a tacà u bastu. ;)
Accidenti che foto la prima. Qui, fra le nebbie "rossicce" del pinerolese, ci chiediamo chi possa essere la strega che ti ha fatato.
RispondiEliminaFata o strega? Da Triora con affetto, tanto per cambiare argomento...
RispondiElimina@ Filo
RispondiEliminaSui liguri come popolazine di montagna hai perfettamente ragione. Ecco quanto annotava lo storico ellenistico Diodoro Siculo, verso il 40 a.C.: “Abitano i Liguri un suolo aspro, ed affatto sterile; e vivono una vita dura e miserabile tra le fatiche e le molestie continue di pubblici lavori. Perciocché essendo il loro paese montuoso e pieno d’alberi, gli uni di essi tutto quanto il giorno impiegano in tagliar legname, a ciò adoperando forti e pesanti scuri; altri che vogliono coltivar la terra, debbono occuparsi in romper sassi, poiché tanto è arido il suolo, che cogli istromenti non si può levare una zolla, che con essa non si levino sassi. (…) Essi poi si danno spesso alla cacciagione, e trovando quantità di selvaggiume, con esso si risarciscono della mancanza delle biade; e quindi viene, che scorrendo per le loro montagne coperte di neve, ed assuefacendosi a praticare pei più difficili luoghi delle boscaglie, indurano i loro corpi, e ne fortificano i muscoli mirabilmente.” (Biblioteca storica, volgarizzamento del Cav. Compagnoni, Tomo II, Libro V, Cap. XVI, Sonzogno, Milano, 1820).
Il frantoio mi ha provocato un brivido...
RispondiEliminaMa è la mamma di Nuccio? Càspita! Baiardo è uno spettacolo, sempre bello andarci.
RispondiEliminache dire????? ti invidio un po'
RispondiElimina@c.e.g. grazie, mi piace molto questa descrizione degli antichi liguri. ;)
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RispondiEliminaSi, noi liguri siamo più di bosco che di riviera: in special modo noi liguri apuani. Non abbiamo i druidi, ma nei nostri monti alberga la Barbantana.
RispondiEliminaebbene si! ci sentiamo (per lo meno la maggior parte!) più montanari che marinai....
RispondiEliminadavvero magica la tua foto!
...e anche a me il "frantoio a sangue" mi fa venire un brivido... pensando non solo alle bestie, ma anche alle...bestie a due gambe che qualche volta lo avranno fatto girare.
@Pia: si è la mamma di Nuccio.
Filo hai sollevato una bella questione, degna di un convegno di studi. C.E.G. da par suo ha cominciato a delucidare. E poi Sara che è dall'altra parte della Liguria ha aggiunto altro. Dal che discende che noi Liguri veraci, quelli per intenderci che hanno resistito ai romani, non hanno niente da spartire con i genovesi navigatori. Ne riparleremo.
RispondiElimina@Elio
Rosella vuole mettersi in contatto con te, ma il tuo indirizzo email non compare da nessuna parte. Come facciamo?
@Elio
RispondiEliminaPer i fiori di Bach appena risalgo lassù mi informo.
"Duri atque agrestes" diceva Cicerone. Che bella definizione!
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