C'è un piccolo dettaglio da annotare. Questi spalatori sono i militari dell'esercito che avrete senz'altro visto all'azione in questi giorni. Parecchi di questi sindaci dell'Appennino marchigiano con nemmeno più uno spicciolo nelle casse del Comune hanno rinunciato.
Ma da quando in qua bisogna pagare i soldati che intervengono in situazione di emergenza? Da quando quei simpaticoni di generali, spalleggiati adesso dal ministro della Difesa che è un loro collega, ammiraglio Giampaolo Di Paola, hanno deciso di comprarsi 131 cacciabombardieri F35 alla modica cifra di 15 miliardi di euro. Per volare alto su questi velivoli a noi ci fanno razzolare sempre più in basso. Neve o non neve.
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spalatori di tutto il mondo ... unitevi
RispondiEliminaMa i soldi vanno almeno ai "militari-spalatori" o se li incamera l'esercito?
RispondiElimina@Fausto
RispondiEliminaNon lo so, cerco di informarmi. Ma non è questo il punto. Il punto è che devono tirare fuori i soldi i Comuni. E se non li hanno questi soldi, come è facile di questi tempi, ti tieni la neve.
Dov'è finito "Il bene comune"?
Negli anni Settanta, il Comune di Milano pagava i ragazzi che spalavano la neve: era un modo per far guadagnare loro qualcosa e farli sentire utili. Ora non è ovviamente più possibile, perché da tempo le risorse non ci sono più.
RispondiEliminaCerto, se ognuno (ogni condominio, diciamo, visto che stiamo in città)si pulisse il proprio pezzetto di marciapiede, non ci sarebbe gente costratta a camminare in strada perché i marciapiedi rievocano più la ritirata di Russia che un posto dove si possa camminare.
Per i paesi di campagna, o per quel che succede sulle strade pubbliche, il discorso è un po' diverso.
Per quanto riguarda le campagne, la nostra vita di un tempo si adattava ai ritmi delle stagioni e dell'inverno: con la neve per terra, i nostri contadini se ne stavano in casa a fare qualche lavoretto, o, se c'era appena un barlume di sole, uscivano con le "ciaspole" o la slitta a raccogliere un po' di legna (dalle mie parti c'è una espressione per rendere l'idea di un freddo molto intenso: "U fa 'na frëgg da lignamè", ossia "Fa un freddo da falegname", perché evidentemente con quelle temperature si andava in giro solo a cercare legna); noi, invece, corriamo e continuiamo la nostra vita senza senso anche quando le condizioni meteorologiche lo sconsiglierebbero. Le immagini dell'alluvione di Genova con le macchine e gli autobus e le persone con le borse della spesa che andavano in giro nell'acqua come si trattasse di una qualsiasi altra giornata non sono "filosoficamente" diverse da quelle che mostrano macchine bloccate dalla bufera di neve (in entrambi i casi: era proprio necessario andare in giro lo stesso? Erano proprio così importanti le riunioni o gli appuntamenti cui si andava? Non poteveno essere rinviati?). Leggerezza dei singoli, certo, ma soprattutto di chi sta più in alto e ha il potere di organizzare e di decidere.
Per quanto riguarda i servizi pubblici, abbiamo mostrato ancora una volta tutte le pecche del nostro sistema. Anche nell'inverno siberiano degli Zar, con le temperature del caso, i treni hanno sempre viaggiato. Come è possibile che superconvogli di nuova generazione, come i "favolosi" Freccia Rossa, si blocchino a 5 o 6 gradi sotto zero o con la neve sui binari?
Come è possibile che l'organizzazine degli spartineve funzioni (si fa per dire) solo a frontiere stagne (Arrivo fin lì, e quel che succede dopo non è affar mio: guai ad andare oltre, "Hic sunt leones!").
La mia senzazione sempre più forte è che ormai da tempo siamo in preda alla sindrome della Corrida, ossia ai "dilettanti allo sbaraglio", tra i pubblici amministratori, ma non solo. In un sistema in cui le scelte (di persone, di servizi, di prodotti...) si fanno non sulla base delle capacità, dei meriti o della qualità, ma con altri parametri ben diversi, non ci si meraviglia che un sindaco, o un direttore, o un capo qualcosa, o un treno, o un'apparecchiatura non funzionino. Ci si meraviglia semmai quando, nonostante i criteri discutibili di scelta, mostrano invece di funzionare.
Cosa dobbiamo dire? Ieri sera, a Che tempo che fa, Gherardo Colombo ha detto che si può fare quel che si vuole, ma se non cambia la coscienza - la forma mentale, insomma - della gente non si ottiene nulla.
Ecco, questo dovrebbe succedere, ma è anche la cosa più difficile da fare. La rivoluzione francese è in qualche modo "riuscita" perché l'Illuminismo ha parallelamente cambiato il modo di pensare; quella russa no, perché ha cambiato le persone ai posti di comando ma non la mentalità generale.
@Lorenzo
RispondiEliminaDov'è finito "Il bene comune"?
tutto ciò mi sembra una presa in giro, c'è qualcuno che erma contro per mangiarsi una bella fetta di torta, penso che sia ora che tutta la gente di buona volontà prendesse atto delle cose come stanno mandare tutti a quel paese e cercare di impegnarsi perchè non è sufficente lamentarsi ma attivarsi, io abito in campagna ho la strada privata il comune ha offerto gli spalatori ma dovevo pagare al comune l'ho mandato al quel paese e ho fatto da sola con un gran dispiacere degli abbuffini
RispondiEliminaQuoto c.e.g. in generale; in particolare penso che in situazioni eccezionali ci si possa/debba fermare anche un paio di giorni ... i lavori indispensabili non sono poi molti!!
RispondiElimina'cara amica il tempo prende il tempo dà... noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa...'
Io sonon marchigiano e sono schifato... Dobbiamo pagare due volte l'esercito e per quale motivo! Ci sono paesini che non ce la fanno più, come si può speculare su queste situazioni!
RispondiElimina@lorenzo: Per inciso, sono in molti quelli che si sono comprati la pala e si sono messi giù a spalare e che sono finite anche le pale in alcune zone...
L'ho sottolineato perchè qualcuno qui pensa che noi stiamo ad aspettare l'aiuto divino e non è così...
bah, esercito, aeronautica e marina militare andrebbero semplicemente aboliti.
RispondiEliminacome la chiesa cattolica.
sono loro la vera voragine che inghiotte tutto e tutti.
e io che credevo che bastasse precettarli, una volta non intervenivano gratuitamente????
RispondiEliminaanche qui c'è qui si è armato di buona volontà e ha spalato il marciapiede e non solo quello davanti al suo negozio e guarda un po'...sto parlando dei tanti bistrattati negozianti cinesi che stanno intono a piazza vittorio!!!!!
RispondiEliminaULTIME NOTIZIE
RispondiEliminaHo sentito il TG la 7 delle 13.30; lì si riportava la spiegazione del Ministero della Difesa secondo la quale l'esercito, per spalare la neve, ha una "tariffa" di 600 € al giorno per squadra attrezzata (più vitto e alloggio), ma che tale costo non grava sulle spalle dei Comuni, in quanto è stato creato un appoosito fondo per le emergenze tra Ministero della Difesa e Ministero dell'Economia: fondo al quale attingere per "pagare" gli interventi in casi come questo. Quello che devono fare i Comuni è semplicemente chiedere l'emergenza.
Tolgo il "bah" e copio/incollo quel che ha scritto Marcobon: esercito, aeronautica e marina militare andrebbero semplicemente aboliti.
RispondiEliminacome la chiesa cattolica.
sono loro la vera voragine che inghiotte tutto e tutti.
Aggiungo che andrebbero aboliti anche i politici di mestiere.
@ c.e.g.
RispondiEliminaNon sono i Comuni che chiedono l'emergenza ma le Regioni.
Le Regioni dichiarano lo stato di calamità, su richiesta di Comuni (che rimangono i veri presidi del terriotrio) e Province (finché ci saranno). Lo ha appena fatto la Regione Lazio (spero non per quel che è successo a Roma).
RispondiEliminae poi attenzione
RispondiElimina70 euro ai militare e 50 ai disoccupati ci rendiamo conto!
Sei senza lavoro 20 euro in meno!
Per non parlare dell'ultima uscita di Borghezio sui meridionali che non hanno voglia di spalare...
@ c.e.g.
RispondiEliminaL'emergenza. La Regione Marche non l'ha chiesta, perché, lo ha ricordato il governatore Gian Mario Spacca, in base al decreto Milleproroghe pagherebbero i cittadini «costretti a subire, come qui è già avvenuto con l'alluvione di un anno fa, un aumento delle accise sulla benzina».
non ci posso credere!
RispondiEliminama se l'esercito non fa manco questo...che cacchio lo manteniamo a fare???????
e nessuno mi dica "per difenderci dalle offese" perchè altrimenti voglio essere difesa anche da questa. di offesa!
@ Lorenzo
RispondiEliminaIl solito triste discorso delle "esternalizzazioni" dei servizi (magari ad amici...), che finiscono per costare più della gestione in economia.
@ Gian Paolo
Il gesto del prsidente è bello, ma le emergenze solo solo un pretesto per aumentare le accise, che rimangono anch edecenni dopo la fine dell'emergenza per la quale sarebbero state applicate (vedi il Belice, e anche prima...).
sono a spalare anche nel mio paese, nell'appennino tosco romagnolo (dove i "fortunati" in paese ne hanno 1,50 metri, ma chi sta in campagna è tra i 2 e i 3). Io sono fortunato, ne ho 1,50... Ma ci sono tanti volontari paesani che si danno da fare, creando una vera forza i "protezione civile" su base volontaria.
RispondiEliminaNon vorrei essere troppo populista, ma io da quando sono nato mi spalo la neve da solo.
RispondiEliminaE ti garantisco che dalle mie parti la neve non e' emergenza, e' un normale accadimento atmosferico che si ripete annualmente.
Noto, caro Alberto, che hai pure un tuttologo, tale lorenzo, che adesso corro a vedere se e' insignito del nobel per la sapienza....
ciao
zac
Per ora spaliamo neve.....tra non molto le cose andranno talmente a rotoli, che dovremmo spalare m****!!
RispondiEliminaè il federalismo dei coglioni, decentrare pale e palotti e sanculotti.. per il sale, chimico o di salgemma, questo dilemma è stato risolto con un consiglio dei ministri straordinario, pare che Bossi abbia alzato il dito medio, in senso di approvazione.. è l'attuazione responsabile del decentramento e dell'autonomia impositiva, i comuni, questi scellerati e scriterialti amministratori, quelli del patto di stabilità del 2%, si quelli che bisognava accorpare e far sparire,queste vispe terese si devono caricare delle inadempienze del governo centrale e regionale.. Il Dipartimento delle Alpi Marittime o la Region PACA delegano anch'esse ai piccoli comuni la gestione del territorio in casi come questi.. si, venite a vedere cosa fanno quà dietro i nostri cugini.. esercito o puttane la ferita sanguina da 20 anni.. ma Calderoli dov'è? a semplificare le miniere di salgemma, dicono..
RispondiEliminaMaistretu
Spero vivamente che volino alto, molto alto e presto, molto presto sui loro F35.
RispondiEliminaMa non dite loro che è un progetto agonizzante e che l'F35, nonostante svariate modifiche, non è stabile.
ma Lorenzo se lo fa mai un manico?
RispondiEliminaMaistretu
Ascolta, lorenzo, vieni da me a sparare le tue baggianate se vuoi interloquire.
RispondiEliminaIl mio consiglio e' di passare più tempo con il tuo nuovo nipotino, invece di battere a casaccio la tastiera.
Ah, hai dei nipoti, indipercui avrai anche prodotto uno o più figli, e forse e' questa la tragedia di questo paese, gli imbelli producono prole.
"Se mai andassi all'estero e bla bla bla"
Ecco, fattelo un giretto all'estero, e comprati un viaggio di sola andata.
Cordialità
Zac
@Zac @Lorenzo
RispondiEliminaSe il "dialogo" fra voi non ritorna su binari corretti vi banno senza pietà.
Aggiornamento
RispondiEliminaGoverno: I sindaci non pagheranno l'intervento dell'esercito
L'impiego di mezzi e uomini dell'Esercito nell'emergenza maltempo non sarà più a titolo oneroso per i Comuni. Lo ha detto il presidente della Provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci, che ne ha avuto comunicazione dalla Prefettura di Pesaro, "informata dal Governo".
E quindi era come avevamo scritto. Se volevi i soldati te li dovevi pagare.
Alberto ma davvero? mi sembra incredibile. Ma non mi stupisco più di niente!
RispondiElimina@c.e.g
RispondiEliminaA Milano esistono ancora le liste degli spalatori. Uno si iscrive e se cade la neve ti chiamano secondo le esigenze. Si guadagnano 75 euro al giorno, o 90, in caso di lavoro notturno. Ne ho visti in giro che spalavano.
L'ultima versione delle 030, l'esercito non chiederà soldi ai Comuni, le spese sono inserite in un fondo gestito dal governo, non chiedermi qual'è, doamni lo vado a cercare.
RispondiEliminaNotte buona Alberto, io, se dovessi andare all'estero, metterei un cartellino con su scritto:
Sono Italiana non qualunquista.
ma non dovrebbero essere al servizio della Patria, ivi incluse le esigenze civili non solo belliche? - ho spalato gratis per giorni e ancora spalerò, non merito anch'io un riconoscimento monetario visto che ho pulito anche il suolo pubblico? se la differenza la fa la divisa, nell'armadio ho capi mimetici che potrebbero ben adattarsi...ggrrr e ciao
RispondiElimina