Domani qui a Milano niente auto. Non per questioni di inquinamento ma per mostrare come la città sarebbe più bella, più umana, più pacifica, senza il traffico quotidiano che ammorba il corpo e lo spirito. Pubblico dunque altre foto della bici da donna che i miei affezionati lettori conoscono. Sono ancora scatti in luoghi periferici ma domani spero di fotografare il biciclo in qualche luogo storico nel centro della metropoli.
Come nel post precedente vi invito a votare la foto che vi piace di più fra queste quattro, così, se la questione va avanti, dopo un po' riunirò in un solo post le foto vincenti. Grazie.
Bici da donna
Preferisco la prima, mi fa venir voglia di essere lì.
RispondiEliminaO Licia, finalmente. Grazie.
EliminaSicuramente la prima col parco della Martesana che vedevo dalle finestre della casa di mia moglie (prima che diventasse mia moglie e si trasferisse a Genova) ma anche quella della Trattoria non è male, ma la bici è la tua? Sei tu che te ne vai in giro in bici da donna? Io ormai in bici ci vado poco (anche perché a Genova è obiettivamente difficile) ma la mia è una Olmo da corsa, anzi ora che mi ci hai fatto pensare potrei farci un post sul mio blog.
RispondiEliminaLa prima è la trattoria non il parco della Martesana, che è l'ultima. Deciditi per una Fausto. La storia di questa bici è nel primo post sulla bici da donna, e ci vado in giro io adesso.
EliminaOt
Stampata la rivista? Così pubblico la foto del giudizio universale.
Prima o ultima tutto è relativo, dipende da dove inizi, intendevo la prima nel senso che quella col parco della Martesana era quella che avevi pubblicato per prima, nel primo post sulla bici, ed è la prima (iniziando dal basso), se devo sceglierne una allora (per ragioni affettive) scelgo il parco della Martesana.
EliminaLa rivista è in legatoria.
La seconda.
RispondiEliminaBuon fine settimana, Alberto
Grazie Saam. Lunedì Milano si ribella. Anche tu alla manifestazione davanti al palazzo della Regione?
EliminaLa prima è molto bella ma la terza è ancora più bella, per cui voto quella.
RispondiEliminaGrazie winckelmann.
EliminaMi piacerebbe andare a mangiare in quella trattoria, mi ricorda le mie prime uscite in compagnia in cerca di luoghi dove passare la domenica. Scelgo la prima. Ciao Alberto.
RispondiEliminaE' una di quelle trattorie che erano abbinate alle bocciofile, Piero. Questa è rimasta, la trattoria voglio dire, e il gioco da bocce adesso serve per qualche banchetto all'aperto. Siamo in fondo, proprio in fondo, a via Padova.
EliminaForse l'ultima si avvicina di più alla sensazione che ti può regalare l'uso della bici... Se non ci fosse quel volo non la sceglierei, opterei per la seconda. Ma anche la terza non mi dispiace.
RispondiEliminaE vada per l'ultima Margherita. Bisognerà pur trovare il modo per farti commentare qui con l'account di google+.
EliminaVoto l'ultima, però la bici doveva essere buttata sul prato.
RispondiEliminaE il ciclista a fianco a lei per riposarsi.
Vada per la bici buttata sul prato Sara (ne ho già scattate così e non le ho ancora pubblicate) ma se mi sdraiavo a fianco la foto chi la scattava? Al volo con gli uccelli in aria?
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaHai ragione, stavo solo immaginando. Però ho detto una sciocchezza in effetti. Ciao
EliminaCiao Alberto, io preferisco senza ombra di dubbio la seconda. La bicicletta sembra fare da ponte di collegamento tra due mondi, il passato e il moderno. Su quelle vecchie tegole immagino che non sia mai stata issata un'antenna televisiva,mentre in lontananza vedo una torre che ospita sofisticati apparati di ricezione (almeno così mi sembra).
RispondiEliminaMi piace anche la risposta di @Lorenzo.
Buon fine settimana.
Era proprio questo il significato dello scatto. Siamo nel comune di Milano ma sullo sfondo a sinistra si vedono le antenne del Biscione a Cologno.
EliminaAnch'io come chi mi ha preceduto voto la seconda. Come non notare la contrapposizione tra le due? Non mi dispiace neanche la prima ma vada per la seconda;)) Ciao Al, niente castagne domani a Buggio?
RispondiEliminaRoberta
Moderno antico in antitesi Roberta. No, niente castagne a Buggio. Dovrei tirare fuori dalla bisaccia qualche scatto di anni addietro.
EliminaPerché no Alberto, un confronto anche con le castagne tra passato e presente;))
EliminaMa a Buggio non avevo la bici.
EliminaAnch'io mi faccio queste domande. E immagina quando sono dentro certi casoni che possiedo in campagna.
RispondiEliminaLa prima, senza dubbio, anche x il contesto.
RispondiEliminaE allora vada per la prima Antonio.
EliminaPure io la prima.
RispondiEliminaNon sembra Milano, ma un paesino della bassa, tipo Peppone e Don Camillo.
E' vero Silvia, non sembra Milano, ma ce ne sono di angoli così, oh se ce ne sono. QUI ne avevo pubblicato uno.
EliminaLa terza mi ha colpito più di tutte perchè è emblematica del fatto che ormai siamo tutti sotto controllo!
RispondiEliminaOrnella sempre più Grande Fratello, quello di Orwell beninteso.
EliminaAppunto....
EliminaVoto la terza, quella con gli sguardi sullo sfondo; ha un sapore irreale che mi attrae.
RispondiEliminaAd ogni modo, è un grande piacere conoscere Milano attraverso le contestualizzazioni che scegli per la bici.
Grazie per gli apprezzamenti Berica. Era un muro lungo una ventina di metri pieni di occhi. Dal vivo era ancora più irreale e straniante.
Eliminama questa bicicletta è sempre la stessa o ne freghi una ad ogni scatto? una sera a Bologna ne prendemmo due da quel parcheggio immenso di bici e ci facemmo un giro per Bologna..poi le rimettemmo a loro posto, forse una la portammo via sul locomotore..
RispondiEliminaNeh, Roberto, che significa " forse una la portammo via sul locomotore"? Un eufemismo per dire che ve la siete fregata! :-D
EliminaNo, proprio sul locomotore, Roberto faceva il macchinista. Ma ci sta una bici nel locomotore?
EliminaAlberto, ho capito benissimo che Roberto faceva il macchinista e che scesi dal treno a Bologna presero due bici dal parcheggio per fare un giretto, ma poi una , FORSE, se la sono "fottuta" portandosela sul locomotore! Ahahah
EliminaLa terza perchè richiama la visibilità di chi guida la bici.
RispondiEliminaOgnuno dà la sua spiegazione a questo fatto Skip. E adesso ci si vede anche di là.
EliminaLa prima.
RispondiEliminaMa da noi ce ne sono ancora di trattorie così?
EliminaDevo pensarci...
EliminaUn tempo a Sanremo c'era Beppe.
La prima. Sembra un quadro di Magritte
RispondiEliminaTu la vedi così Massimo? Forse che la bici è fuori contesto?
EliminaLa prima sicuramente! Di solito faccio foto simili solo con la moto al posto della bicicletta :-)
RispondiEliminaGrazie Giulio. Le ho viste le tue foto con la moto, molto belle.
EliminaSenza dubbio la seconda.
RispondiEliminaCiao Alberto e buona giornata. La prima, è uno scatto "bello" ma è la seconda che "parla" e, a me, racconta di due mondi. Il primo, si intravede appena, al di là di quella che credo sia una pista ciclabile. E' un mondo tecnologico, imponente, potente e che avanza velocemente. Il secondo, è in primo piano. Un tempo, ha rappresentato qualcosa di bello ed un rifugio sicuro per delle persone. Anche se è un mondo che sta scomparendo, racconta di vite vissute, di un passato fatto di fatica ma anche di uccelli che cantavano e facevano il nido tra quelle tegole rotte, di grilli e cicale nel sole dell'estate, di farfalle... di un tempo in cui le stagioni erano 4.
Mi piace pensare che stia lì, seppur malconcio, a resistere al nuovo mondo che avanza.
Oh Carlo, grazie molte per le acute e interessanti osservazioni che la foto ti ha generato.
EliminaLa prima.
RispondiEliminaNon ho ancora visto la nuova cucina Pia. E più che visto provato.
EliminaA scanso di equivoci, visto che ne ho citate due di foto, è la seconda che preferisco.
RispondiEliminaAriciao.
La seconda foto è spettacolare.
RispondiEliminaC'è la pista ciclabile (credo) che sembra essere il punto di unione tra ciò che fu e ciò che è e che sarà. La bici però non è la protagonista nella posizione in cui si trova. L'avrei vista benissimo su quella "linea" che fa da tramite.
Scelgo la terza, mi piace il suo colore/ non colore.
Francesca
Grazie per le osservazioni Francesca. No, la bici non è protagonista, in altre foto sì, in altre c'è equilibrio con il contesto. E' un lavoro lungo, mi diverte e faccio ginnastica.
Eliminala prima, soprattutto per la composizione: quella scritta trattoria sottolinea la bidimensionalità (!) della fotografia (nel senso della tecnica fotografica)
RispondiEliminal'ultima pure, per quella torre velasca di periferia che rimanda al centro città...
La bidimensionalità dell'essenziale, come piace a me Marco.
Eliminabe la prima è molto bella la preferisco perche sembra un tempo passato come un vecchio ricordo , sembra fatta dal piombo quasi
RispondiEliminaAh, dal Piombo Siro, immagina che nell'ultima insegna sul dehors hanno messo una dieresi di troppo. Potevano chiedermelo come si scriveva.
EliminaLa prima! mi ricorda l'intervallo della Rai... bellissima
RispondiEliminaL'intervallo rai Ernest, oh cosa mi fai venire in mente.
Eliminala prima, ha un sapore vintage!
RispondiEliminaAnche i tipi dietro il banco sono vintage, vedessi D'Aria.
Eliminala quarta ma anche la terza mi piace
RispondiEliminaAllora vada per la quarta Clay. Nessuno mi ha ancora chiesto che uccelli sono.
EliminaTrovo davvero azzeccato e per nulla pretestuoso l'utilizzo del soggetto bici per inquadrare la città nei suoi vari aspetti
RispondiEliminaGrazie, la cosa è venuta quasi per caso Ester, anche se alcuni dicono che niente avviene per caso. E la foto che preferisci?
EliminaAlberto sono foto fantastiche!
RispondiEliminaVolevo dirti che io quando scrivo da te, sono sempre loggata! Sara
Allora quella non loggata è un'altra Sara. Non hai scelto nessuna foto, dovresti.
EliminaTutte belle.Ma la seconda...sembra di aver poggiato le ruote lì un attimo per vedere se si possa fare ancora qualcosa per salvare quell'edificio "che chissà quante storie ha da raccontare"...
RispondiEliminaOh che bella osservazione Sandra.
EliminaScelgo la prima, bellissima.
RispondiEliminaCiao Amata grazie, è un po' che non ci vediamo qui anche se ci incrociamo in altri lidi.
EliminaMi ha colpita la prima.
RispondiEliminaGrazie per aver scelto Monica.
EliminaVoto la terza Alberto, quegli occhi mi intrigano :D
RispondiEliminaGrazie Ester, era una lunga parte. Forse un giorno faccio un post su questi occhi.
EliminaSono tutte belle @Alberto Esclusa la terza conosco bene tutte le location fotografate Molto bene ;-))
RispondiEliminaA scegliere solo una no Gabry?
EliminaNon so neppure io il perché ma scelgo la terza foto che mi ha "fulminato".
RispondiEliminaEh aldo, gli sguardi hanno sempre il loro fascino.
EliminaCi provo Alberto :)
RispondiEliminaOps, ma era così semplice? Buona giornata.
Vedi Margherita, bastava poco.
Eliminala terza - la bici osservata dagli occhi che l'hanno inforcata - mi piace pensarla così! ciao
RispondiEliminaAnche tu un po' stregata dagli occhi, bene Loretta.
EliminaLA PRIMAAAA!!!
RispondiEliminaÈ così vintage! L'insegna della Trattoria, con caratteri dal sapore antico, e le "tendine" scacciamosche che credo siano di quel materiale che, al tatto, sembra di una moquettona strapelosa!
Chissà se qualche bottega usa ancora quelle a catenella: le aveva la "pollivendola" (allora si chiamava così) da cui mia nonna, a Genova, andava a comperare le uova. Era un donnone in camice bianco che guardava ogni uovo mettendolo davanti ad una lampada, prima di incartarlo nel giornale.
L'accompagnavo sempre - la nonna - quando andava da lei perché, non appena mi vedeva, mi diceva: "Oh, ecco il mio pulìn (pulcino, ndr)!" e mi sentivo stracoccolata.
Sei un grande, Alberto!
Che ricordi Bastian, con due pennellate hai descritto un'epoca. Anche noi, nella Liguria occidentale diciamo pulin.
EliminaPrima di tirare le somme e dichiarare la foto vincente aspetto qualche giorno perché c'è sempre qualche ritardatario.
RispondiEliminaScusa se arrivo in ritardo, per me la foto migliore è quella della bicicletta davati a tutti gli occhi. Secondo me possono rappresentare una moltitudine di cose che sarebbe troppo lungo elencare qui. Alberto, passo sopra e riscusami se non sono andato più indietro, solo per i commenti, naturalmente.
RispondiEliminaAllora ho fatto i conti. Ha vinto la prima.
RispondiElimina:( Alberto, già che si gioca e se per te va bene, mi piacerebbe conoscere la graduatoria delle preferenze. Così, tanto per sapere con quante persone ho condiviso la stessa scelta.
RispondiEliminaAllora Filo: la prima 13 voti; la seconda 8; la terza 9; la quarta 4.
EliminaHo segnato dei pallini su un foglio. Domani li controllo meglio per non fare delle magre. Ciao.
RispondiEliminaanche se in ritardo, mi piace moltissimo la prima
RispondiEliminaciao, Alex
Quella della Trattoria: i pendenti della tenda sembrano fettuccine!
RispondiEliminala prima è decisamente invitante e deliziosa nella sua semplicità.
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