martedì 30 ottobre 2012
La linea d'ombra
Mi trovavo ieri in riva al mare e avevo davanti la scena che vedete. Chissà come i nostri neuroni fanno analogie, i miei hanno affratellato questa visione a "La linea d'ombra" (avete letto?) di Conrad, gravido di metafore. Aggiungo la mia. Riferita a questa imbarcazione indecisa, tra un rolleggio e un beccheggio, come andare avanti, emblema di una nazione invischiata nelle paludi di terra come la barca del romanzo è afflosciata nella bonaccia di mare. La caparbietà del capitano porterà alla salvezza tutta la nave col suo equipaggio stremato. Vorrei che fosse così anche nella presente realtà che ci tocca. Facendo a meno del capitano però e comandandoci da noi.
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ammetterai che è dura, vedrai che si preferirà un altro condottiero...è più facile
RispondiEliminaBella cosa hai detto sul comandarci da noi.
RispondiEliminaPura utopia, purtroppo, ma resta bella lo stesso.
Io in questa foto vedo una barca veleggiare tranquilla in un bel mare sconfinato. Noi stiamo su una zattera che sta affondando in mezzo ad una palude. La cosa purtroppo è ben diversa :-(
RispondiEliminaTemo che l'autodeterminazione del nostro popolo stia diventando sempre più inconsistente!
RispondiEliminaVorrei provare ad essere ottimista, per una volta...
RispondiEliminaTi lascio questa riflessione che a me piace molto.
"Non possiamo pensare che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura.
E' nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere "superato".
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni".
(A.Einstein 1930)
C'è di là da me una fetta di torta che ti aspetta :)
Foto bellissima
RispondiEliminaCi vorrebbe il timoniere di quella barca. Uno che sappia tener dritta la barra...
RispondiEliminaIl problema è la cambusa..troppi ciucatoni e pennivendoli..al timone può esserci un capitano coi contro cazzi ma se la ciurma beccheggia e sbevazza la nave s'infrange sul primo scoglio che incontra..
RispondiEliminal'Italia è un paese strano..De Gaulle diceva un povero paese e forse aveva ragione.
non siamo in un mare così bello, buon alberto
RispondiEliminaComplimenti per questo stupendo 'scatto': sei un fotografo di grandi qualità, caro Alberto.
RispondiEliminaQuale capitano? noi non abbiamo un capitano ma un branco di lupi famelici che arraffano tutto per sè:
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