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giovedì 3 aprile 2014

La catena del libro sospeso

Ci sono idee che nascono per caso e se hanno le gambe per camminare poi vanno avanti. E questa proprio per caso è nata. Il primo donatore è uno sconosciuto che dopo una presentazione ha comprato David Golder di Irène Némirovsky lasciandolo alla cassa e dicendo «Lo tenga e domani lo regali a un cliente che vuole. Un po' come si fa a Napoli con il caffè sospeso». Da lì è cominciato tutto e gli anelli della catena, uno dopo l'altro, la stanno facendo diventare lunga.

Succede nella piccola ma molto frequentata libreria "Il mio libro" a Milano. L'iniziativa si chiama "libro sospeso" e ha regole semplici. La libraia, per evitare qualunque preferenza, ha deciso di regalare il libro sospeso al primo cliente che varca la soglia della libreria. Il fortunato che si vede regalare un libro non è per niente obbligato a comprare un altro "sospeso" ma quasi tutti lo fanno. In sei giorni i libri passati di mano con questo bel generoso sistema sono stati oltre cinquanta.

Come dicevo all'inizio se un'idea ha gambe per camminare camminerà. E comunque io ho già deciso. Il mio "libro sospeso", e chissà a chi andrà, sarà Le città invisibili di Calvino. Avete in mente voi quale "libro sospeso" comprereste?

Aggiunta  venerdì 4 aprile
Non me n'ero dimenticato, ma visto che ne ha parlato Vitamina in un commento metto il link a un vecchio posto dal titolo Uff, ce l'ho fatta a regalare un libro a uno sconosciuto.

18 commenti:

  1. Bella idea davvero! Speriamo arrivi anche a Genova... ne avrei tanti mi viene in mente "1984" di Orwell.

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    1. Ciao Ernest, l'ho portata anche a Genova da qualche giorno!!!
      trovi tutto alla libreria booksin
      https://www.facebook.com/libreria.booksin?fref=ts
      e su www.2fashionsisters.com
      Cri

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  2. Io lascerei senz'altro Il meridiano di Denis Guedj, un libro che mi è piaciuto molto, e che cerco di far leggere a tutti quelli che posso (il mio l'ho già prestato a diverse persone!)

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  3. "Cent'anni di solitudine" di Marquez.
    Un' idea brillante,che spero prenda piede.
    Cristiana

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  4. Io lascerei Nessun Dove di Neil Gaiman

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  5. "La vita davanti a sé" di Romain Gary.

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  6. Bridigala3/4/14 19:55

    L'ombra del vento, di Zafon.

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  7. Come prima cosa ho cercato questa libreria, essendo di Milano volevo capire dove si travasse. Non è nella mia zona, ma è vicina a una fermata di metro e anch'io, per cui la distanza se è percorribile in metropolitana diventa comoda, come lo è l'orario di apertura. Sembra bellissima e ci andrò di sicuro. L'iniziativa è spettacolare, come libro sospeso ci devo pensare, qualcosa di qualità e non moda del momento. Grazie per la segnalazione!

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  8. Delitto e castigo, di Fëdor Dostoevskij

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  9. Sicuramente un libro di una buona scrittrice.
    Direi "La porta" di Magda Szabo.

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  10. difficilissima scelta - amo i libri - sono un'ingorda insaziabile e tutti ma proprio tutti, mi lasciano qualcosa dentro - questo periodo storico disastrato mi ha vista ripercorrere la seconda guerra mondiale da più angolazioni e considerando che sono fresca di lettura e di emozioni filosofiche ( tsè) consiglierei : la notte dei cristalli - mein kampf, pane nero, hitler, la parola agli aguzzini e sonderkommando la verità sulle camere a gas. Belli i consigli di :1984, delitto e castigo e 100anni di solitudine . ciao a tutti i lettori

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  11. Il pomeriggio andando al lavoro ascolto Farheneit su radio 3 e c'è un'altra iniziativa con libri che vengono "lasciati" . Un pò dappertutto, sui treni, in metropolitana, in un bar, in un caffè no sennò si bagnano, eccetera. Molto bellina l'iniziativa spontanea, oltretutto bello "David Golder", io lascerei un libro letto l'anno scorso: "Farm city".

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  12. Ho fatto un'aggiunta e messo un link a un vecchio post dal titolo Uff, ce l'ho fatta a regalare un libro a uno sconosciuto.

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  13. Quando recitavo avevo fatto uno spettacolo a Villa nobel su "tuo" libro di Calvino. E'stata un'emozione bellissima. Poi all'epoca ero diventata bravina.

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  14. Rumore bianco di Don DeLillo

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  15. io ho regalato un libro della munro ad una passante: nemico, amico, amante
    lascerei "con il corpo capisco" di Grossman


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  16. Bellissima alzata d'ingegno, che mi fa venire in mente l'affermazione di Umberto Eco: "un autore dovrebbe morire dopo aver scritto. Per non disturbare il cammino dei libri". Lui intendeva un'altra cosa, ma quest'immagine dei libri in cammino è pregnante.
    Ecco, tra i millemila libri che lascerei scelgo proprio il suo primo romanzo di immensa fortuna, un miracolo coacervo di filologia, storiografia, semiotica, filosofia, noir gotico e divertimento assoluto: Il nome della rosa.

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