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venerdì 21 novembre 2014

Olio d'oliva prodotto a Milano dai ragazzi delle scuole

amicolivo oli de milan

Ogni autunno faccio un po' d'olio che ricavo da ulivi secolari che piantarono i miei avi. Ne parlai QUI. Ma quest'anno, per diversi fattori, l'annata  è scarsissima e per me nulla.

Ben vengano iniziative che servano a far conoscere meglio questo essenziale elemento della nostra tavola, e di più ancora se queste iniziative sono rivolte ai ragazzi: come questa che si sta svolgendo in questi giorni a Milano che è stata chiamata "L'oli de Milan" e che coinvolge 1600 bambini di 71 classi di scuole primarie della zona di Porta Venezia. La settimana della frangitura "Amico ulivo" si snoda dal 17 al 23 novembre all'orto botanico di via Valvassori Peroni, e riguarda tutto il processo di produzione: frangitura, separazione e successiva confezione di migliaia di bottiglie d'olio da mezzo litro con l'aggiunta delle etichette disegnate dagli stessi alunni. Le olive sono pugliesi e provengono dalla zona del lago di Varano in provincia di Foggia. È anche una maniera intelligente per focalizzare l'attenzione sull'epidemia di Xylella fastidiosa che sta minacciando la vita di numerosi alberi vegliardi della nostra terra.

E voi per l'olio della vostra cucina come vi comportate?

amicolivo oli de milan

16 commenti:

  1. Bellissime etichette, ma sono pezzi unici e non c'è una bottiglia con l'etichetta uguale ad un'altra? Comunque sia per me Viola di 3^A diventerà architetto.
    Non sono un intenditore d'olio e quindi non ho molto da dirti riguardo a quello della mia cucina, se non che mi arrabbio tantissimo quando mia mamma ne lascia in giro il tappo e ripone la bottiglia in dispensa senza.

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    1. @Angelo
      Sì, ogni alunno ha fatto la sua etichetta e ogni bottiglia ha un'etichetta unica.

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    2. Io non vedo nessuna Viola! In do sta?

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    3. @Silvia
      L'ultima in fondo a destra. Adesso la vedi?

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    4. no! l'ultima bottiglia a destra raffigura cani che sembrano tirare una slitta!

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    5. Non è nella foto delle bottiglie ma nella foto in alto, è quella col Duomo.

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  2. davvero, le etichette sono molto belle, sicuramente hanno bravi insegnanti.
    l'olio quando ero piccolo lo prendevamo in Toscana di dove erano i miei e dove c'erano tanti oliveti che ora sono stati convertiti in vigneti (Montepulciano d'ogni vino è re... e il vino rende molto di più).
    ora prendo quello della coop, quello tutto italiano, che è abbastanza buono a un prezzo accettabile. ma quell'olio denso però dolce me lo ricordo ancora, sul pane bruscato, o nella maionese fatta sul momento con le uova fresche.

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    1. @Marco
      Per me l'olio in cucina è fondamentale, nel senso delle fondamenta. Se non c'è un olio buono un piatto non sta in piedi.

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  3. Il malefico blogger ha cancellato il mio commento. Lo riscrivo a memoria.
    Questa sì che è una iniziativa intelligente! Le etichette poi sono la fine del mondo, tanto sono belle.
    L'olio lo compero al supermercato cercando di selezionare il meglio, per quanto possibile, ma ogni tanto mi dà un po' di bottiglie mia figlia che abita in un casale circondato da ulivi sulle colline pisane. Una volta ho assaggiato l'olio appena franto. Una delizia per il palato, cibo per gli dei!

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    1. @Ambra
      L'olio toscano è molto buono, somiglia un po' al nostro ligure. Che poi dire ligure è generico. Ligure del Ponente.

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    1. @Pia
      Chissà se qui da noi le maestre portano i bambini a vedere i frantoi.

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  5. A me l'olio di oliva piace bello corposo, che faccia sentire il gusto delle olive. Se lo trovo a prezzi decenti (o se me lo portano amici e parenti) uso quello istriano

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    1. @Giulio
      Vedo che anche tu ci tieni all'olio, bene bene.

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  6. finito proprio nei giorni scorsi un boccione di olio che mi ha portato un parente... una meraviglia.

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  7. Bellissima iniziativa, complimenti! E' fondamentale educare i più piccini ad una alimentazione corretta, di cui l'olio extravergine fa sicuramente parte

    http://dirittialimentazione.wordpress.com/2014/02/27/educazione-alimentare-per-bambini-e-in-arrivo-una-generazione-di-consumatori-consapevoli/

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