Mentre nella Ue ogni Stato si tiene le mascherine che ha e l'Italia ne resta sfornita continuano ad arrivare dalla Cina in dono all’Italia casse con migliaia di mascherine, guanti, occhiali protettivi e tute monouso.
"Siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino."
QUI tutte le foto del sabato (318 post).
È la prima volta che pubblico nel post "foto del sabato" immagini non uscite dalla mia macchina fotografica.
Alberto, entro certi limiti sei fortunato perché da buon compagno non sei abituato a farti delle domande ma solo ad eseguire le direttive. Prima cosa, le mascherine non servono a niente, cioè non ti proteggono dal virus cinese. La maschierina indossata dai chirurghi non serve per non respirare i morbi del paziente sul tavolo ma per non infettare la ferita aperta con il fiato del chirurgo. Al personale dei reparti di isolamento non servono le mascherine, servono tute a tenuta stagna mono-uso e docce di decontaminazione e quelli che non le usano, prima o poi vengono infettati. Seconda cosa, le mascherine non ci sono in Italia PERCHE' NESSUNA AZIENDA ITALIANA LE PRODUCE, in omaggio a quella idea che vi piace tanto che le cose e le persone debbano circolare liberamente senza confini e senza barriere. Fino all'Avvento, conveniva farle fare dagli schiavi in qualche fogna del terzo mondo, come tutto il resto, come gli scemofoni ed importarle. Ti do un'altra notizia: non mancano tanto le inutili mascherine quanto i macchinari per la respirazione assistita nei reparti di rianimazione. La Regione Lombardia sta progressivamente chiudendo tutti i reparti degli ospedali e le sale operatorie per re-indirizzare le risorse alla terapia intensiva delle polmoniti virali. Significa che ti conviene non romperti un femore altrimenti ti devo curare io con una corda e due rami d'albero. Ma se hai la febbre, ti guardo da lontano.
RispondiEliminaChe nessuna azienda italiana produca le mascherine è una fesseria. Basta googlare un po' per scoprire che ci sono decine di aziende italiane che ne producono (in questo articolo del Sole24Ore ne sono menzionate 23). Sempre googlando si può facilmente scoprire quali sono e in quali regioni. C'è la Spasciani s.p.a. di Varese, la Montrasio Italia di Aicurzio in Brianza, ce ne sono in Emilia, nel Lazio, nelle Marche. La Gammadis di Civitanova Marche ha assunto addirittura 15 dipendenti per fare fronte alle richieste. Prima di scrivere fesserie, si può googlare cinque minuti, ce la possono fare anche i camerati.
EliminaIl compagno googla ma non legge, ah le risate.
EliminaCito l'articolo del Sole:
"... la sua azienda, la Dpi di Roma, non produca più direttamente questo tipo di mascherine filtranti «per il basso valore aggiunto», al contrario di quelle professionali più complesse, e quindi da anni vengono importate «dall’oriente, addirittura una delle aziende produttrici più importanti è della zona di Wuhan»"
Forse non è chiaro. Agli ospedali non servono le "mascherine" di carnevale, servono le tenute adatte ai reparti di isolamento (che tra parentesi, ripeto, sono mono-uso, che ci riporta a Greta e alla faccenda della "plastica" che ammazza la tartaruga col cotton fioc nel naso).
La ragione per cui l'azienda DPI non produce le "mascherine filtranti" è che siccome non servono a niente, fino ad ora nessuno le voleva pagare un prezzo compatibile con la produzione in Italia e quindi si importavano dai posti dove la vita umana vale zero.
Ad uso e consumo dei compagni e dei grilli, gli "igienizzanti" non servono a niente tanto quanto le mascherine cinesi rispetto al virus cinese. Il virus è nell'aria e su tutti gli oggetti, per esempio sulle confezioni degli alimenti nel supermercato. Ti puoi lavare le mani quando entri in casa poi però devi toccare la scatola che non hai lavato con l'ipoclorito di sodio. Inoltre, il virus ce l'hai addosso, sui vestiti, sulla pelle, sui capelli, non solo sulle mani. Eccetera eccetera.
Dai, tutti in coro... "una mattina, mi son svegliato..."
Io organizzerei una bella manifestazione.
Ci sono tanti meccanismi banali che nella confusione della propaganda probabilmente non avete capito.
EliminaUno dei problemi attuali è che i medici e gli infermieri si ammalano, prendendo il virus dai pazienti. E' la ragione per cui continuano a dire di chiamare il numero apposito e ti dicono di stare in casa in "quarantena volontaria" se riesci a respirare o ti vengono a prendere con un mezzo attrezzato per portarti in isolamento all'ospedale ma non devi andare di persona ne dal medico di base ne al pronto soccorso. Se bastasse la "mascherina" e lo "igienizzante", magari un camice, non si porrebbe il problema.
Viceversa, la "mascherina" ha un solo effetto utile, trattiene meccanicamente le secrezioni di un eventuale portatore del virus, riducendo la sua "contagiosità" perché se tossisce o starnutisce la sputazza va meno in giro. Lo riscrivo, non serve a proteggere dal virus, serve a contenere parzialmente il virus "emanato" da uno che ce l'ha.
L'altro giorno è venuto a casa mia il derattizzatore, uno che passa la giornata introducendosi in cantine e solai a contatto coi topi e col veleno. Aveva la "mascherina" cinese d'ordinanza, prima non l'ho mai visto. Avrà "googlato"? Mah.
Dal tuo commento: "Seconda cosa, le mascherine non ci sono in Italia PERCHE' NESSUNA AZIENDA ITALIANA LE PRODUCE". Ti ho linkato articoli con nomi di aziende italiane che ne producono, compresa quella di Civitanova Marche che ha assunto dipendenti per far fronte alle richieste. È un'azienda italiana che in Italia produce mascherine. Devo cercarti i nominativi di aziende simili regione per regione o pensi di farcela da solo?
EliminaQuando passerà tutto voglio vedere se tornano in auge i centri di massaggi cinesi, con le istituzioni nostrane che fingono di non vedere.
RispondiEliminaPer l'anonimo camerata.
RispondiEliminaOk, da solo non ce la fai. Ti do una mano. Aziende italiane che in Italia producono mascherine:
- Piemonte: Coccato & Mezzetti srl di Galliate (NO) (link)
- Lombardia: Montraso Italia, Vimercate (link)
- Marche: GammaDis, Civitanova (link)
Se hai voglia, puoi cercarti da solo le aziende italiane che producono mascherine regione per regione. Per me il discorso è chiuso qui, se vuoi continuare a scavarti la fossa del ridicolo da solo, accomodati pure. Io ho di meglio da fare che perdere tempo con chi, oltre a rifiutarsi di ammettere di aver scritto una fesseria, si nasconde pure dietro l'anonimato.
Saluti.
Lascia perdere l'anonimo destrorso.
EliminaNon capisco perché Alberto gli consenta di lasciare i suoi commenti considerando che non ha nemmeno il coraggio di firmarli.
Certo che lascio perdere. "A lavare la testa all'asino si perde tempo, acqua e sapone" (proverbio)
Elimina@Mia Euridice
EliminaLo consento perché in Italia c'è stata una durissima Resistenza che ha portato alla Liberazione dal nazifascismo che metteva in galera o uccideva chi non la pensava come loro. L'anonimo può parlare se non offende o se non inneggia al fascismo. Puoi fare non ti curar di loro ma guarda e passa. Buona settimana da una Milano che mai più avrei immaginato. Mi sto rileggendo con gusto Cent'anni di solitudine.
> coraggio di firmarli
EliminaAhbeh mahbeh, noi siamo tutti certi e felici giulivi che ha firmato MiaEuridice con firma_di_re.
UnUomoInCammino
Il gesto in sé è nobilissimo e va tutto ad onore di chi lo ha deciso e lo ha reso possibile. Questo sul piano meramente umano. Sul piano politico invece, tolta l’ormai cronica inutilità di un’Unione Europea che conferma in caso di crisi di dimostrarsi sempre o assente o impotente, la Cina porta gravissime responsabilità. È da 50 anni che l’OMS allerta sull’arrivo di una futura pandemia, insistendo sul fatto che la domanda non era “se” ma “quando”. E con l’affermarsi della globalizzazione, sono 20 anni che sempre l’OMS allertava che la nuova pandemia sarebbe quasi certamente nata in uno di quei paesi proiettato nel futuro, con modernissime megalopoli sovraffollate e, al tempo stesso, con un piede nel passato, con pratiche di promiscuità tra umani e regno animale degni del più oscuro medioevo. L’OMS è la Cassandra di questa storia, e la Cina il suo Paride. Tutti sapevano e in particolare sapevano perché il fato ci aveva mandato un’allerta concretissima con la SARS. Sin da allora la comunità scientifica avrebbe dovuto fare pressioni sui politici del mondo intero per ottenere la messa al bando, in particolare in paesi come Cina e India, di pratiche assurde che mettono la salute mondiale a repentaglio. 20 anni dopo siamo qui a constatare i danni e, come cittadini, a scoprire che malgrado tutto fosse già scritto (non solo nei documenti dell’OMS, ma nei numerosi documentari prodotto più di un decennio fa e disponibili al pubblico) non è stato fatto il necessario per prevenire ciò che poteva essere prevenuto.
RispondiEliminaRingraziando di cuore chi quelle maschere ha voluto mandarle, non riesco a immaginare tuttavia che i dirigenti cinesi possano passarla liscia, senza pagare pegno per la loro irresponsabilità nei decenni, e non credo sarebbe accettabile per il mondo che sussistano, in nome di non so quale “eccezione culturale”, di non so quale “tradizione ancestrale” (eufemismi per dire “riti superstiziosi da preistoria”) la macellazione di animali selvatici nei mercati di megalopoli con decine di milioni di abitanti.
Quelle maschere sono tanto e, al tempo stesso, non sono abbastanza.
Sarebbe bello se la solidarietà fosse contagiosa...
RispondiEliminaun bel pensiero. resta bello anche se poi molti fatti lo contraddicono. buon giorno
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