si credo anche io, invece il tempo a me vola. Tutte e due lavoriamo da casa e contemporaneamente anche distrarre al piccola che sta diventando anarchica.
diciamocela tutta. lo smart working è lavoro sì, ma fino ad un certo punto. certo, un amministrativo, un programmatore, per persone così non cambia molto. ma la stragrande maggioranza dei lavori nascono dal contatto umano. dopo ci saranno solo macerie, riguarderanno tutti, chi più chi meno
Questa volta al problema non basta una pillola o un intervento chirurgico... siamo, e saremo noi, coi nostri comportamenti e la tenacia necessaria a dare un valido contributo alla guarigione collettiva. Uno per tutti e tutti per uno!
Anch'io sono convinto della dimensione del tempo. Inoltre, non voglio esagerare, ma sono quei casi in cui è la storia ad entrare nelle nostre vite. Non c'è dubbio che questa è l'emergenza più dura e difficile da almeno 50 anni a questa parte, se non di più. Un salutone
Vorrei mettere mi piace a tutti i commenti come su facebook. Ho proprio l'impressione che i nodi stiano arrivando tutti al pettine. Ci guardaremo intorno come su un nuovo mondo anche se siamo stati sempre nelle nostre case.
Quando tutto questo sarà passato, emergeremo in un mondo che per le prime settimane ci sembrerà alieno; poi l'umanità dimostrerà ancora una volta di saper superare questi eventi e tornerà - nel bene e nel male - la stessa di sempre.
si credo anche io, invece il tempo a me vola. Tutte e due lavoriamo da casa e contemporaneamente anche distrarre al piccola che sta diventando anarchica.
RispondiEliminadiciamocela tutta. lo smart working è lavoro sì, ma fino ad un certo punto. certo, un amministrativo, un programmatore, per persone così non cambia molto. ma la stragrande maggioranza dei lavori nascono dal contatto umano. dopo ci saranno solo macerie, riguarderanno tutti, chi più chi meno
RispondiEliminaQuesta volta al problema non basta una pillola o un intervento chirurgico... siamo, e saremo noi, coi nostri comportamenti e la tenacia necessaria a dare un valido contributo alla guarigione collettiva. Uno per tutti e tutti per uno!
RispondiEliminaÈ come vivere in una lunghissssima giornata da incubo e quando ci sveglieremo saranno passati mesi e mesi.
RispondiEliminasinforosa
Magari il fatto di accorgerci che saranno passati, idealmente, decenni... ci farà bene.
RispondiEliminaMoz-
Anch'io sono convinto della dimensione del tempo. Inoltre, non voglio esagerare, ma sono quei casi in cui è la storia ad entrare nelle nostre vite. Non c'è dubbio che questa è l'emergenza più dura e difficile da almeno 50 anni a questa parte, se non di più.
RispondiEliminaUn salutone
A me, tutto sommato, il tempo vola ma mi chiedo quali sensazioni ci lasceranno questi giorni. Saluti.
RispondiEliminaVorrei mettere mi piace a tutti i commenti come su facebook. Ho proprio l'impressione che i nodi stiano arrivando tutti al pettine. Ci guardaremo intorno come su un nuovo mondo anche se siamo stati sempre nelle nostre case.
RispondiEliminaQuando tutto questo sarà passato, emergeremo in un mondo che per le prime settimane ci sembrerà alieno; poi l'umanità dimostrerà ancora una volta di saper superare questi eventi e tornerà - nel bene e nel male - la stessa di sempre.
RispondiEliminaMai il tempo fu così liquido, pesante, appiccicoso
RispondiEliminaMa mica solo perchè sembra lungo, secpndo me anche perchè ci ritroveremo praticamente in un'epoca del tutto diversa da quella di un mese fa.
RispondiEliminaHo paura che tu abbia ragione.
RispondiEliminaCaro Alberto, sei semplicemente diabolico, kafkiano…
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