Avevo scritto tempo fa (scusate l'autocitazione)
Sono un po' maniaco dell'orientamento. Devo sempre sapere dov'è il Nord. E non parlo solo di boschi e montagne, ma di città, palazzi dentro le città, autostrade e varie situazioni metropolitane. Se non so dov'è il Nord non è che stia male ma mi sento un po' a disagio. Tanta gente che conosco invece vive tranquillamente senza punti cardinali nella testa.Non parlavo per metafora, volevo dire proprio quello. Di questi tempi però la metafora ci sta tutta perché il Nord metaforico nessuno più sa dov'è, e chi è certo di saperlo è un povero illuso. Così quando ho visto a una fiera questi braccialetti da mettere al polso dei bambini con il numero del cellulare del papà o della mamma ho pensato che sarebbe stato bello averli in caso di smarrimento politico.
Confortante pensiero durato solo un attimo, sopraffatto subito da un altro di pensiero, disperante: che di questi tempi abbiamo perso il padre e la madre e quindi non c'è nessuno a cui telefonare.
L'unica speranza e che sia una parentesi, brutta, ma solo una parentesi, e che poi le stelle di riferimento dei nostri "genitori" tornino a brillare.
Spiace dirlo, ma tant'è: non solo persi padre e madre ma anche nonni e zii.
RispondiEliminaE, per il momento, dubito assai che li ritroveremo.
alberto, anch'io ho sempre avuto questa fissa dell'orientamento. sarà la cosiddetta memoria visiva, che mi fa privilegiare lo spazio rispetto al tempo, io mi oriento sempre così, anche memorizzando le immagini delle carte geografiche, e non mediante la successione (cronologica) di quello che vedo attorno a me.
RispondiEliminala metafora si attaglia benissimo a tutto ciò: il problema è proprio quello, cosa ci scriviamo sul braccialetto?
Nah, non è una parentesi. Siamo persi, senza speranza di ritrovare la strada, e non abbiamo più nessun parente su cui fare affidamento.
RispondiEliminaQuando sei in una palude, come siamo noi ora, saper orientarti aiuta ma non toglie che per uscirne dovremo sguazzarci ancora a lungo dentro. Aggiungi il fatto che probabilmente l'orientamento manca completamente ed allora potremo continuare a girare in tondo finchè non finiremo definitivamente sotto...
RispondiEliminasperanza condivisa ma in questo marasma storico-politico riesce dura anche la speranza! ciao
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RispondiEliminaDa molti anni anche io ricerco quasi costantemente - in senso reale e non metaforico - la collocazione di me stessa e l'orientamento delle cose , i punti cardinali, insomma. Non sono molto brava con l'orientamento e quando mi trovo su percorsi sconosciuti , alla domanda "secondo te dove si svolta?", nove su dieci sbaglio. Da qui l'esigenza e lo sforzo di sapere sempre dove sono collocata.
RispondiEliminaQuanto alla perdita degli orientamenti in senso lato, non so davvero quale bussola ci tirerà fiori.
Scusa la cancellazione precedente; dovrò cambiare la tastiera che si mangia parole o loro spezzoni.
RispondiEliminaI padri rassicurano,aiutano a rapportarsi col mondo, mediano il futuro mettendoci in condizione di affrontare il presente.Forse non a caso è tanto acclamato il nuovo papa, che induce a sperare e a credere.
RispondiEliminaAdesso servono altri padri
" Padri sono tutti coloro a cui sono affidate le vite di altri, che padri diventano se si pongono al servizio di quella vita che non è loro, ma è loro affidata e di cui dovranno rendere conto alla storia..."
da ("la rabbia dei figli rimasti senza padre" di Alessandro D'Avenia).
altrimenti oltre al braccialetto dovremo indossare pure un collare :)
Io mi oriento a 'orecchio' anche perchè un notevole memoria visiva e ora vorrei vedere un FARO.
RispondiEliminaTi troveresti bene negli USA, ove tutti sanno indicare i punti cardinali; credo faccia parte dell'educazione scolastica.
Cristiana
ieri su repubblica vi era un bell'articolo di Scalfari sulla società orfana del Padre. ci sarebbe molto da ricordare a Scalfari, quando negli anni ottanta si cominciò a demolire ogni riferimento alla Legge del Padre, non più corrispondente con una economia che si stava strutturando attorno al disordine all'assenza alla delegificazione poi in seguito mondializzazione. tutto divenne opera di discredito, di vecchiume, di superato, si strutturò quel pensiero che oggi ha creato il soggetto privo di Legge. l'evaporazione del Padre è una costante ben presente nei lavori di uno psicoanalista contemporaneo Mssimo Recalcati..recentemente è uscito un bel libro il complesso di elemaco.
RispondiEliminail Complesso di Telemaco edizioni Feltrinelli
RispondiEliminaSmarrimento e basta?
RispondiEliminaIeri discutevamo di questa assurda situazione e ho detto:
"siamo un popolo chiuso dentro un lager chiamato porcellum", se torniamo a votare a breve, non avremo risolto niente, anzi, avremo solo sprecato denaro e tempo e nessuno potrà dire di non essere coinvolto.
Altro che smarrimento, qui...Se penso a tutte le conquiste degli anni passati e a come vanno pian piano perdute per l'ignoranza di certa gente...
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