Passavo di lì (dalle parti di via Lazzaretto di manzoniana memoria) e ti vedo questo sventramento. Non ho potuto fare a meno di fermarmi e di pensare agli intrecci di vite che si sono snodati tra quelle stanze, piani, pianerottoli, scale. E vedo i distinguo dei colori nelle diverse preferenze umane. E vedo (me lo immagino ma è come lo vedessi) un uomo qui davanti che ha abitato questa casa un'intera vita e che adesso chissà dove è andato ad abitare. Me lo immagino ma non riesco ad immaginarmi i pensieri che lo attraversano.
Le foto del sabato
Qualcuno mi ha chiesto se i miei giri in bici per Milano sono finiti. Neanche per sogno: continuano. E ho parecchi altri scatti nei luoghi più disparati. Ogni tanto al posto di questa foto del sabato che ormai è diventata una rubrica fissa pubblicherò una serie di immagini della bici da donna. Domani niente auto dalle 10 alle 18. Una vera pacchia per noi che pedaliamo.
Aggiornamento 13.06
Ops, hanno ridotto l'orario. Dalle 10 alle 14 perché è prevista pioggia o addirittura neve.
Aggiornamento 13.06
Ops, hanno ridotto l'orario. Dalle 10 alle 14 perché è prevista pioggia o addirittura neve.
Inquietante, sai, Alberto? Anch'io ho registrato i gusti diversi, e ho immaginato. La carta da parati a righe grigio perla per il salotto buono; la stanza giallo-sole per chi (come me) ha perennemente freddo e voglia d'estate; e la stanza azzurra per l'ultimo arrivato...
RispondiEliminaChissà se, da vicino, si distingue ancora la differenza di tono lasciata da qualche foto appesa al muro. Mi sono un po' intristita...
E dunque mi devi un post sorridente!
Buon fine settimana.
Buon fine settimana anche a te. Un post sorridente? Arriverà, arriverà. E quando arriverà te lo dedico.
EliminaEra una casa molto carina senza soffitto, senza cucina...buon fine settimana!
RispondiEliminami turba questa quotidianità violata, interrotta.
RispondiEliminaDalla finestra della cucina per un periodo vedevo le vecchie pareti di stanze che non c'erano più e mi sono spesso domandato com'erano una volta, che quadri stavano lì appesi, chi le aveva viste per tanto tempo come i confini protettivi della sua intimità...
RispondiEliminaSon cose che fanno pensare :-)
Alberto, se non lo conosci recupera il racconto "la pista ciclabile" del milanese Samuel Marolla. Rimarrai strabiliato!
RispondiEliminaescluso il classico bianco, l'azzurro è il colore più scelto
RispondiEliminaQuesto domandarsi delle vite degli altri, sconosciuti, a me succede in treno, su percorsi medio lunghi.
RispondiEliminaVite che si incrociano senza sfiorarsi.
Fa una certa impressione e come se i ricordi vengano sventrati con quei palazzi.
RispondiEliminale case sventrate sanno di intimità e ricordi violati.
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