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giovedì 23 agosto 2007

Santuario della Madonna della Montà

Liguria occidentale interna
Santuario della Madonna della Montà, particolare dell'affresco (1435)

Sono andato in questo santuario di Molini di Triora e ho visto il degrado di un affresco notevole del 1435. Sovrintendenza e Curia si rimbalzano la palla delle loro responsabilità e intanto il tempo inesorabile non aspetta.

Vorrei però qui affrontare un tema che non è quello proprio dei restauri, ma quello della documentazione che la Sovrintedenza ha del patrimonio artistico ligure, nello specifico delle opere "minori".

In almeno due occasioni ho sentito da due dirigenti di questo ente millantare credito su questa presunta documentazione. Intendo documentazione seria. Alta definizione e formati non compressi. Quando va bene foto in bianco e nero di bassa qualità.

Li sfido a contraddirmi. Hanno forse queste due foto che pubblico e le altre che ho scattato? Così come quelle di altre chiese che ho documentato?

La sovrintendenza ha alle sue dipendenze dei fotografi. Cosa fanno?

E perché non si coinvolgono le scuole d'arte, come quella di Imperia, che ha anche un indirizzo di fotografia. Sarebbe un ottimo esercizio per i ragazzi che si avvicinerebbero a questi affreschi del loro territorio da una visuale diciamo così professionale, e magari qualcuno potrebbe anche cominciare ad amare questi dipinti.

3 commenti:

  1. La Sovrintendenza ha dei fotografi, ma non ha i soldi per pagar loro le trasferte. In realtà si tratta solo di mancanza di volontà e di progetti. Hai fatto bene Alberto a sollevare il problema.

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  2. Direi che questo è un problema non da poco... nella nostra zona abbiamo patrimoni e tesori inestimabili, la maggior parte dei quali è quasi sconosciuta, non dico alla gente comune, ma addiritura alla Sovrintendenza... tanti blablabla, ma fatti pochi... tranne poi quando avvengono furti! allora se ne parla di catalogare, fare, ecc... Ma se rubano qualcosa di misconosciuto, come si può poi recuperare? So, ad esempio, di quadri ed ex voto (la cosidetta "arte minore") che è letteralmente sparita, per noi parlare poi di quadri di pregevole valore, di cui esistono le copie, ma gli originali non si sa più dove siano... Ufficialmente sono in restauro, ma questo da più di 20 anni, e non si riesce ad avere notizie certe sul luogo di conservazione....... Su questo, infatti, con alcuni amici, vorremmo fare chiarezza! (ma come al solito, non tutti sono interessati a scoprire gli altarini....)

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  3. A volte si ha l'impressione che questa Italia in cui ci tocca vivere sia solo un incubo kafkiano di uffici improntati all'assurdo. Ma poi si capisce purtroppo che questa è la realtà, e che si sceglie volontariamente di non far funzionare la macchina pubblica (non da parte dei dipendenti, ma di chi decide davvero) perché se funzionasse darebbe fastidio a chi invece vergognosamente (e stupidamente) su queste carenze ci marcia alla grande. Tante, troppe opere d'arte prendono il via per i danarosi Stati Uniti, dopo essere passate attraverso le maglie larghe dei nostri istituti di tutela. Lo stesso vale per chi si arricchisce grazie alle maglie altrettanto larghe di certi controlli ambientali, e via dicendo.
    E intanto, le cose vanno avanti così, perché ognuno ha paura di perdere il suo ridicolo pezzetto di privilegi. Nella giungla, almeno, si lotta per la sopravvivenza, mors tua vita mea. Ma qui si manda tutto in merda - e si fa del male agli altri, spesso anche tanto - per dei piccoli, piccolissimi vantaggi personali. Vi rendete conto?

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