Il presidente senegalese Abdoulaye Wade ha dichiarato ieri di voler favorire il «ritorno» in Africa degli haitiani, offrendo una terra ai discendenti degli schiavi dopo il terribile terremoto che martedì ha colpito l'isola caraibica.
In un'intervista a radio France Info, Wade ha detto che «il ripetersi di calamità naturali mi spinge a proporre una soluzione radicale. Creare in Africa, con gli africani e con l'Unione Africana (Ua) un luogo dove gli haitiani possano tornare» «Non hanno scelto loro - ha spiegato Wade - di andare in quell'isola e non sarebbe la prima volta che ex schiavi o loro discendenti possono ritornare in Africa. È già successo in Liberia, dove gli ex schiavi si sono integrati con la popolazione locale e hanno formato la Nazione liberiana. È nostro dovere riconoscere loro il diritto di tornare nella terra dei loro antenati».
Secondo il portavoce del presidente senegalese, Mamadou Bamba, il Senegal è pronto a offrire terre agli haitiani. «Se saranno solo alcune persone - ha detto Bamba - offriremo loro un tetto e un pezzo di terra. Se verranno in massa, daremo loro un'intera regione».
Il presidente del Senegal ha concluso l'intervista a France Info dicendo che questa "soluzione radicale" potrebbe essere finanziata dai paesi ex-schiavisti come la Francia.
Utopia?
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il finanziamento degli schiavisti è utopistico. l'idea però non è male.
RispondiEliminaL'idea è molto bella, che gli ex schiavisti la finanziano lo dubito fortemente.
RispondiEliminauna lezione esemplare da parte di un paese con una economia da reddito medio pro capite inserito al limite inferiore nella fascia dei poveri...
RispondiEliminamolti sono i senegalesi coinvolti nella caccia allo straniero per i fatti di Rosarno a Reggio Calabria, con la mancanza d'intervento da parte di uno stato (con alcuni dei suoi ministri che hanno gettato benzina sul fuoco) che dovrebbe approfittare dell'occasione per un risarcimento!
tanto utopistico non direi: di certo se dovesse succedere non sarà per un risarcimento danni ma solo per una "buona uscita" affinché quel territorio sia libero, per tanti motivi legati unicamente ad interessi economici.. ovviamente in questo caso la vera utopia è che qualcuno mi creda
RispondiEliminauna grande idea e comunque un bellissimo segnale per dimostrare che c'è qualcuno che realmente sta pensando a risollevare le sorti di quelle povere persone, non solo proclami, non solo copertine e facciate ma azioni.
RispondiEliminaPer l'utopia io sono sempre pronto a crederci.
un saluto
ovviamente un'idea del genere non è venuta in mente ai paesi più ricchi!!!!
RispondiEliminaGià, ma l'attuale Haiti cosa diventerebbe, preda di speculazioni edilizie? In tal caso la ricostruirebbero moooolto più in fretta!
RispondiEliminaun utopia?
RispondiEliminasì, abbastanza.
come si potrebbe dare una "regione" a degli esuli? e coloro che già vi abitano?
è stato citato il caso della Liberia, ma proprio quella nazione ha avuto fino agli ultimi anni forti scontri tra la popolazione "africana" e quella "americana", nonostante convivano oramai da 190 anni.
è utopistico pensare a un esodo di massa.
Un'intera regione offerta così non capita tutti i giorni.
RispondiEliminaMi sembra di sentire i Palestinesi dire "MAGARI SIMILI OFFERTE ARRIVASSERO A NOI!"
Io vivo un Senegal. Questa é solo l'ennesima mossa di un presidente inetto e malvagio che dopo aver spinto la Guinea verso la guerra civile ha offerto a un paio di rifugiati assistenzeediche.
RispondiEliminaL'interesse non é per gli haithiani ma per il guadagno di immagine pubblica e nelle relazioni internazionali che segue la proposta. Venite in Senegal e poi anche voi vi chiederete: "madducazz li mette sti aitiani??"
condivido pure la punteggiatura di saliou!
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