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giovedì 27 gennaio 2011

Oggi giornata della memoria. Treno dei deportati, Borgo San Dalmazzo (CN)


Borgo San Dalmazzo (CN). Memoriale della deportazione. Sul pavimento sono visibili tutti i nomi dei deportati morti nei campi di sterminio. Mentre i nomi che vedete scritti con le grandi lettere metalliche sono quelli dei pochissimi sopravvissuti.
In alto e in basso i vagoni merci su cui vennero imbarcati gli ebrei.

Il 21 novembre 1943, su questo piazzale vennero ammassate 329 persone, uomini, donne, bambini, che fatti salire sui vagoni merci, furono condotti prima al campo di Drancy presso Parigi e poi ad Auschwitz, dove 311 di loro furono uccisi. Erano ebrei stranieri, in fuga dalla Francia, rinchiusi da due mesi nel campo di concentramento allestito poco lontano.

Il 15 febbraio 1944, altri 26 ebrei furono deportati da questa stazione, diretti a Fossoli di Carpi, da dove sarebbero poi stati inviati ad Auschwitz o Buchenwald. Soltanto due di loro sopravvissero. I nomi di queste persone stanno, tutti in fila come allora, su questo piazzale che li vide partire per l'ultimo viaggio dopo anni di persecuzioni, violenze, umiliazioni. Il nome di chi è tornato è in piedi, a testimoniare la forza di interpellare i passanti e i visitatori con una testimonianza vivente. I nomi sono accostati tra loro a seconda i legami familiari perché fu così che partirono sui vagoni, stretti l'uno all'altro nel tentativo di rassicurarsi al momento di affrontare ancora una volta l'ignoto.

Ogni nome è una rete di legami che è stata lacerata. Di ognuno sono indicati l'età e la provenienza per raccontare quante vite si sono incontrate a Borgo, sospinte da una persecuzione senza confini che l'Europa dell'epoca non seppe e non volle impedire e quanti progetti di vita, molti appena iniziati, sono stati spezzati. Ogni nome è una speranza troncata. Tu che leggi avvicinati. Quei segni di silenzio e di assenza ti diranno quanto male può provocare l'uomo, quando accetta che i diritti di un altro siano inferiori ai suoi.

Testo della targa posta nel piazzale



L'anno scorso in questa occasione parlai del famigerato albergo Regina a Milano, due anni fa misi in evidenza le problematiche dell'attuale Stato di Israele, e nel 2008 pubblicai la toccante storia di due bambini ebrei tenuti nascosti dall'intera popolazione di un paesino ligure di montagna.




Così per la cronaca, ho scattato le foto questo autunno durante il viaggio di ritorno verso la Liguria proveniente da queste terre.


21 commenti:

  1. Un grazie particolare per questo post. E per contribuire anche tu a non permettere di dimenticare.

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  2. Se un giorno passi a Trieste ti consiglio di visitare la Risiera di San Sabba

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  3. Nel pomeriggio di oggi avrò l'alto onore, insieme al prefetto ed al sindaco di Torino, di consegnare la medaglia d'onore al signor Mario Allochis, deportato ed internato nei lager nazisti.
    Mario è stato per anni il bidello della scuola che dirigeva mio padre. L'ho visto piangere decine di volte quando, a casa mia, raccontava la sua storia.

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  4. E' giusto ricordare... Delle gabbie buie e fredde, le stesse che usano per il bestiame. Non posso pensare a ciò che l'uomo ha fatto, non posso pensare (in realtà) che in altre forme e in altri luoghi, si continui ad ammazzare brutalmente. Siamo davvero una razza pessima...

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  5. Ora che sto facendo un giro per i vari blog, vedo come ognuno si stringa attorno alla memoria, e quanto sia importante. Mentre all'esterno di questa società è in atto un processo per dimenticare.
    Il nostro modo di vita ci sta conducendo a dimenticare...non ci dimentichiamo la cosa più importante...che nulla scongiura in via definitiva che tali atrocità si riproponganoperchè l'uomo non è mai cambiato.

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  6. Presente. Con tutto il cuore e tutta l'anima, e tutti i brividi che mi hanno dato quei nomi.

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  7. Ho bazzicato quelle zone a cavallo degli anni '50/'60, ma non ho mai saputo di quest'opera. Spero sia di fattura successiva, altrimenti non mi perdonerei di averla persa.
    Anche se, per ricordare (per chi 'vuole' ricordare) non sono necessari supporti alla memoria.

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  8. @Gatto
    No, allora non c'era.

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  9. Mi dimenticare queste atrocità.

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  10. Io mi domando cosa ci sia nella testa di coloro i quali negano che tali crimini siano stati compiuti da uomini verso altri esseri umani.

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  11. un post molto bello, grazie

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  12. egill-larosabianca27/1/11 14:07

    Witold Pilecky eroe polacco deportato
    per sua volontà.Ricordato oggi da giordano Bruno Guerri.

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  13. Già, chissà in che paranoia mentale vive chi continua a negare che quei crimini contro l'umanità siano avvenuti. E che in altre forme continuino ad avvenire, anche non lontano dai nostri occhi.

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  14. Non sono mai scontati i tuoi post sulla giornata della memoria.

    A Milano mi dicono che in piazza del Duomo è in corso una lettura di poesie, alla quale chiunque vuole può portare un contributo.

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  15. hai ragione Webrunner, il negazionismo è l'ignobile tentativo di allontanare l'orrore

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  16. @Ross
    Sì, se ce la faccio vado.

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  17. Grazie Alberto, una testimonianza che mi tocca nel profondo del cuore.
    Vorrei lasciarti una frase di Primo Levi rivelatrice di dinamiche ...perduranti.

    "A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che “ogni uomo straniero è nemico “. Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come un’infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora al termine della catena sta il Lager." ( P. Levi, Se questo è un uomo )

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  18. I giorni della memoria generalmente esistono per non pensarci nei restanti.

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  19. Ogni nome è una rete di legami che è stata lacerata. Grande Alberto! Una frase bellissima, che dice tutto.
    Gran post! Grazie Albe, ciao

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  20. Un grazie di cuore, Alberto!

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