Panorama è Natura nuda e cruda. Paesaggio è Natura addomesticata.
Sono stato questo fine settimana, come avevo scritto in un commento al post precedente, nelle Langhe e nel Roero di Piemonte, zone per l'appunto di Natura addomesticata come potete vedere dalle foto sopra.
Il motivo per cui sono andato là era che si dava questo premio "Roero: Vino e territorio. Estetica del paesaggio agrario", inventato dall'amico Nico Orengo e giunto ormai all'ottava edizione.
E quest'anno il premiato è stato Jean-Marie Rey, figura unica nell'ambito del vivaismo mediterraneo. Pensate che nei 220 ettari della sua azienda ha raccolto 4200 varietà di piante, tra cui 250 di ulivi, altrettanti di oleandri, 100 di fichi, 25 di rosmarini e via andando.
Ma c'erano altri motivi per essere a Canale d'Alba e a Roccapaglia, nel comune di Pocapaglia, sulla riva sinistra del Tanaro.
Uno era una specie di gemellaggio o amicizia che dir si voglia tra queste terre del basso Piemonte e la Liguria, sia la mia, quella di Ponente, sia l'altra, quella delle Cinque Terre a levante, con l'obiettivo sempre del paesaggio rurale (andate a vedere queste fasce aeree di viti liguri che avevo pubblicato nel 2008).
L'altro è che si è deciso di dedicare ogni anno un albero a Nico prendendo spunto dai suoi romanzi, e si è cominciato con l'ulivo. Per questo ero stato incaricato di fotografarne alcuni. Delle immagini prodotte ne pubblico una (foto sotto).
Due giornate belle belle che mi hanno riempito gli occhi e il cuore e la mente.
Ringrazio molto Luciano Bertello, dell'Enoteca regionale del Roero, per la squisita ospitalità e gentilezza riservata a me, alle mie amiche a ai mie amici.
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Il Limonte.....non e' un'idea campata all'aria,ne gioverebbero entrambe le Regioni.Il Limonte poi collegato alla regione al versante francese sarebbe la Regione piu' ricca e piu' bella d'Europa.
RispondiEliminaAh mi si allarga il respiro! Magnifici scatti, davvero.
RispondiEliminaIo li definisco invece così: panorama è sintesi, paesaggio è analisi...
RispondiEliminaSù il cappello!
RispondiEliminaMi viene in mente quando vengo da quelle parti a mangiare la banga cauda... adoro le viti e gli olivi... le nostre radici sono qui, e queste foto rendono bene l'idea. Prosit!
RispondiEliminaDavvero belle immagini!
RispondiEliminaUn saluto
Grazie. Sembra salutare perfino guardare le foto.
RispondiEliminaChe splendidi ulivi nell'ultima foto!
RispondiEliminaL'ulivo contorto e tormentato è l'albero che più di tutti riesce ad evocare lo scorrere del tempo
Esattamente con la domanda: "qual è secondo voi la distinzione tra panorama e paesaggio?" è iniziato il mio corso di estetica all'università. Mi aveva molto affascinata, e questo post, con l'incanto delle tue foto, me lo ha fatto ripercorrere tutto nella memoria in pochi istanti. Una bella sensazione. :)
RispondiEliminaChe bellissimi paesaggi.
RispondiEliminaNon si vede cemento, sia panorama che paesaggio sono una meraviglia!
RispondiEliminaDi posti bellissimi distrutti per sempre dal cemento ne abbiamo a bizzeffe.
"Patrimonio dell'umanità" dovrebbero essere tutti gli angoli che 'parlano' di questa umanità, più dei ruderi o manufatti, che portano ricordi, ma sono senza futuro.
Riesci SEMPRE a farti invidiare da mezza Italia! :)
RispondiEliminaTra foto e narrazione non so quante ne ho pensate... Grande Albe.
bellissima la cosa del piantare gli ulivi.
RispondiEliminaio invece sono qui che pauso-pranzo con una fetta di farinata fatta da me e corredata di salame, e mi dico che in liguria la fanno meglio. ciao!
"Panorama è Natura nuda e cruda. Paesaggio è Natura addomesticata."
RispondiEliminac'e' da dire che in italia abbiamo il meglio di tutt'e due, e contemporaneamente il peggio del paesaggio, e si sta espandendo.
questi panorami ti riconciliano con le brutture che vediamo tutti i giorni
RispondiEliminaIo in quelle prime tre foto con tutto quel verde ho ammirato qualcosa di paradisiaco.
RispondiEliminaMa la foto che mi ha ancora di più colpito è quella dell'ulivo. Bella.
Panorami e paesaggi, foto ...ah ... affascinanti, che belle che belle. L'ulivo poi...
RispondiEliminagrazie Al
g
Che intarsio di varie tonalità di verde in contrapposizione ai maestosi ulivi argentati.
RispondiEliminaSempre belle le tue foto, Alberto!
rosico un po', confesso
RispondiEliminaIl paesaggio addomesticato dalla mano dell'uomo in vigneti e uliveti è una sinfonia di bellezza, un canto delle radici,l'espressione della parte migliore che risiede nell'uomo accanto a quella peggiore.
RispondiEliminaBellissimo post, Alberto, un modo di educare alla bellezza ricordando la fatica e il rispetto che richiedono opere di questo genere.
Ciao :)
almeno la natura, riesce sempre ad emozionarci.
RispondiEliminaCiao, Alberto.
Bei luoghi ed un post che apre la mente e la fa tornare a respirare serenità e gioia.
RispondiEliminaMi permetto di autocitarmi:
RispondiEliminaIndubbiamente, l’allestimento dello spazio è sempre un’operazione connessa alla presenza antropica: come osservava Leopardi nello Zibaldone, “una grandissima parte di quello che noi chiamiamo naturale, non è; anzi è piuttosto artificiale: come a dire, i campi lavorati, gli alberi e le altre piante educate e disposte in ordine, i fiumi stretti infra certi termini e indirizzati a certo corso, e cose simili, non hanno quello stato né quella sembianza che avrebbero naturalmente; in modo che la vista di ogni paese abitato da qualunque generazione di uomini civili, eziandio non considerando le città, e gli altri luoghi dove gli uomini si riducono a stare insieme, è cosa artificiata, e diversa molto da quella che sarebbe in natura”. Tuttavia, tra gli interventi umani i manufatti di pietra si inseriscono nel paesaggio con ben altra armonia rispetto a materiali, diciamo, più arbitrari o invadenti (si pensi alla diversa “compatibilità ambientale” che presentano, in una fascia d’ulivi, un muretto a secco e uno in calcestruzzo).
Ho sempre preferito il panorama al paesaggio. Ma un buon punto di vista può dare al paesaggio una poesia infinita. Complimenti per le foto.
RispondiEliminaSplendide immagini, peccato non ci abbia raccontato in cosa sia consistita l'accoglienza, da quelle parti per esempio credo si mangi davvero bene.
RispondiEliminaBellissime immagini, complimenti! E grazie per averle volute condividere, allargano il cuore!
RispondiEliminaRingrazio tutti per gli apprezzamenti alle foto. Ma, e non è falsa modestia, io non ho fatto altro che fare clic e registrare quello che avevo davanti.
RispondiEliminaQualcuno (Gians) chiede in che cosa è consistita la squisita ospitalità. Ho adoperato questo aggettivo in senso proprio e figurato. E il senso proprio è proprio quello: cibi unici cucinati da chef fuoriclasse. Ho anche fotografato i piatti ma non volevo esagerare con pubblicare anche queste bellezze del gusto
Il Roero ha un fascino molto più aspro delle Langhe; io lo amo molto.
RispondiEliminaLa prossima volta che ci torni fatti sentire!