Nella campagna che ho sopra il paesello (ne ho già diverse volte parlato) dimorano alberi da frutto di varie specie che adesso, a scaglioni, s'infiorano. Tra queste piante due mi sono particolarmente care, questo melo (e se seguite il link capirete il perché) e un grande pero di cui potete sopra vedere i fiori. In basso invece i fiori sono quelli del ciliegio che è nel giardino di Gian Paolo a Vallecrosia.
Ieri sulla prima pagina de La Stampa si poteva vedere una foto della fioritura dei ciliegi in Giappone. Su quell'isola è uno spettacolo memorabile che ogni anno si ripete: il tripudio della bellezza che genera vita. Solo che nell'immagine sul quotidiano in primo piano erano ritratti uomini e donne e bambini con le mascherine. Massimo emblema della Natura bifronte, che dà con generosità, ma che può anche togliere, senza preavviso alcuno.
Ringrazio gli amici che mi hanno mandato mail, sms, e qualcuno mi ha anche telefonato, perché erano preoccupati della mia latitanza. Tutto bene. Ho solo staccato un po', come tutti ogni tanto dovremmo fare.
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Che luce avvolgente in queste foto. Il bianco e l'azzurro sono proprio due colori rilassanti.
RispondiEliminaIl tuo amico Gian Paolo assieme a Enrico Ferrero, che penso sia anche un tuo amico, sono oggi a onor delle cronache sulla Stampa. A onor delle cronache in senso più che buono.
RispondiEliminaps
belle foto
Che gioia queste foto.
RispondiEliminaBello ciò che dici sul Giappone, già!
ps: ah, c'è gente più ansiosa di me? :-)
io stavolta appunto ho pensato ad un tuo stacco!
ciao, caro Al! :-)
g
non me ne sono accorta del tuo stacco ...perchè avevo staccato anche io
RispondiEliminapensa te non avevo mai visto un fiore del melo, bellissimo
Anch'io oggi mi son "cibato" della vista di meli, pero e ciliegi in fiore in un'atmosfera strana di foschia come ben descritto da Goodvalley; mentre lo stomaco l'ho cibato con fave della nostra campagna (Fraz. Latte Loc. Sgorra, per la precisione) e fette di salame Felino:)))
RispondiEliminaCiao a tutti.
Bella la tua riflessione sulla foto de La Stampa, che deve fare pensare...
RispondiEliminaRicordate di andare a votare.
Complimenti per le tue splendide fotografie.
Bellissima la storia del melo piantato dai tuoi nonni e ancora più bello conservare in modo così poetico e insieme così naturale, appunto, e materiale e concreto, la memoria e il ricordo affettuoso di un modo diverso di vivere, la campagna e non solo.
RispondiEliminaNon c'era modo migliore di concludere questa giornata (trascorsa in mezzo a glicini e mandorli in fiori sulle colline intorno a Fiesole) che leggendo il tuo post.
Buona serata Alberto
sei una istituzione non puoi andartene senza farci sapere..
RispondiEliminason tempi infami questi ci si affeziona cher Alberto, alle foto, alle intelligenze ed al profumo della nostra terra che tu ci presenti con le tue immagini..
ciao
Maistretu
Che splendidi ricami tessono questi fiori nell'azzurro con la rugiada sui petali.
RispondiElimina"Fiori di ciliegio?
Da queste parti
fiorisce anche l'erba"
(Issa, haiku giapponese)
Ciao Alberto
Bellissime fotografie, complimenti! :)
RispondiEliminaAnche per me oggi è stata la giornata della passeggiata e degli alberi in fiore..meravigliosi!
un caro saluto
Anche da noi in Toscana è esplosa la primavera con fioriture eccezionali che dovrebbero dare frutti perchè non c'è stata discontinuità nella stagione. il guaio sono l'abbondante uso dei diserbanti che taluni li buttano anche intorno le abitazioni,
RispondiEliminache distruggono le fioriture spontanee specie del papavero.
che meraviglia!
RispondiEliminama, sono troppo visionario io o al centro della prima foto sembra di vedere la sagoma di una balena?
Stiamo assistendo in questi giorni all'esplosione della primavera poi, il colore del nostro cielo fa sembrare tutto ancora più bello!!!
RispondiEliminaRoberta.
La primavera l'adoro proprio per i fiori di tutti i colori che spuntano dappertutto :-)
RispondiEliminaQuante belle soprese, per fortuna, riesce ancora ad offrirci la natura!
RispondiEliminaAlberto, con che tipo di macchina fotografica hai scattato la prima fotografia? Grazie.
RispondiEliminaCiao. :)
La foto di sabato mi ha fatto venire in mente con tristezza la bella scena di un film di Akira Kurosawa ("Ran", forse), con un balletto che si svolgeva in mezzo a una magnifica fioritura primaverile di alberi da frutto...
RispondiEliminaEra un Giappone di altri tempi. Ma gli uomini con la mascherina mi ricordano, più che quello che la Natura toglie, quello che gli uomini stupidamente fanno grazie alla loro presunzione di volerla dominare... senza esserne in grado. Il giardino di Eden fu dato all'uomo "affinché lo coltivasse e lo custodisse" ( "ut operaretur et
custodiret illum", dice la Vulgata). Custode non significa padrone, anzi. E la custodia implica conservazione, rispetto, salvaguardia. Altrimenti, ecco quello che succede. Non per colpa della Natura.
magnifiche ... il riposo ti aiuta
RispondiEliminaBeh allora bentornato, coi fiori e senza :)
RispondiEliminaFoto di uno splendore inusuale, soprattutto quella del melo. Ho seguito anche il link da te suggerito e ho letto provando una grande malinconia.
RispondiEliminaChe belle queste foto!!!
RispondiEliminaE si, staccare la spina per un pò non può che far bene.
Buona settimana
Ho letto la storia del melo, molto bella.
RispondiEliminaE dell'oggi, le parole che scrivi lasciano un sapore amaro di cui mi ricorderò, senza dubbio, il giorno del referendum!
Ciao Alberto, buone cose
@Zio Scriba: è vero, la forma del petalo così ombreggiata fa pensare a un beluga!
RispondiEliminaio lo sapevo che eri al mare...e un po' ti odiavo anche ;)
RispondiEliminascherzo al.
ieri ho fatto una passeggiata per vedere i ciliegi in fiore (peccato che passeggiavo per un uliveto) e ho trovato uno spino d'istrice...x fortuna senza l'animale (dal vivo fanno davvero senso).
Ciliegio:
RispondiElimina"la Gran Nivura che vigila e allarga le sue braccia".
da: "La ballata della piccola piazza" di Elio Lanteri, pag. 24
foto e colori che mettono di buon umore. Un saluto.
RispondiEliminaFoto bellissime. Complimenti. La natura sa sempre offrire spettacoli unici. A volte poi è anche spietata.
RispondiEliminaio hostaccato il mese scorso per cui difficilmente mi preoccupo quando un blogger sparisce :))
RispondiEliminaLa foto è molto bella..come d'altronde la "foto" che hai fatto del giappone..
Come sempre splendide foto, complimenti!! Anche qui a nord-est nel weekend sono 'esplosi' tutti :-)
RispondiEliminaA proposito dei fiori di ciliegie di Gian Paolo, speriamo che generino tanti bei frutti. Sono veramente buoni!
RispondiEliminaCiao, Alberto!
Insomma, abbiamo fatto lo stesso pensiero: pausa ;-))
RispondiEliminaSono passata da Carlo e Paolo e ho trovato esplosioni di colori derivati da fiori e foglie, da te la stessa cosa, insomma, un tripudio da applauso, la prima foto è splendida.
Buona serata Alberto ;-))
@Zio e @Ross
RispondiEliminaEffettivamente...
@LeNny
Nikon D300, obiettivo micro nikkor 105 mm.
@C.E.G.
E tu pensi che non sia venuto in mente anche a me Kurosawa in Sogni? Lo avrei anche citato se fossero stati ciliegi ma là erano peschi.
Ringrazio tutti per i commenti coinvolgenti. Domani ritorno a Milano.
Le foto sono bellissime ma quest'anno i fiori delle mie piante da frutto si sono "anegiati"
RispondiEliminaPia traduci.
La foto..accipicchia!
RispondiEliminaCiao, Alberto! Le tue foto sonpo splendide!
RispondiElimina@ Alberto
RispondiEliminaSì, era "Sogni", l'episodio "Il pescheto". Lo vidi parecchi anni fa, e ora ricordo che aveva qualcosa a che fare con "Il giardino dei ciliegi" di Cechov, almeno per quanto riguarda il taglio degli alberi... E poi c'era un episodio sui paesaggi di Van Gogh... La Provenza l'ho visitata solo diverso tempo dopo.
Ho una seria e DVD coi film di Kurosawa, vado a vedere se c'è anche questo, e se c'è lo rivedo volentieri.
Due degli episodi di "Sogni" sembrano estremamente attuali, per le vicende giapponesi di queste settimane (quanto sa essere profetica al vera arte!). Cito la trama da Wikipedia:
RispondiEliminaFuji in rosso L'alter-ego si ritrova ai piedi del Monte Fuji che, risvegliatosi, ha cominciato ad eruttare lava e ceneri, assumendo un aspetto rosso. Un fiume di persone disperate, a cui egli si aggrega, cerca scampo invano lungo una scogliera a picco sul mare: tra queste ci sono una madre con due bambini ed un ingegnere nucleare, responsabile di aver costruito una centrale proprio ai piedi del vulcano e che la lava ha appena distrutto. I vapori radioattivi assassini si sprigionano nell'aria e si abbattono su di loro: mentre l'ingegnere sparisce in mare, il protagonista cerca invano di allontanare le esalazioni dalla madre e dai bambini sventolando il giubbotto, mentre la scena si dissolve in nero.
Il Demone che piange Stavolta l'alter-ego del regista vaga in una terra desolata, desertificata dalle esplosioni atomiche, e le cui uniche apparenti forme di vita sono dei fiori giganteschi ed inquietanti (si può notare un'analogia con l'ambientazione di Nausicaä della Valle del vento (manga)). Qui incontra una figura semi-animalesca ricoperta di abiti stracciati e con un corno sulla fronte, che gli spiega come vanno le cose: una volta era stato un uomo, e come tutti i sopravvissuti alle esplosioni nucleari si è trasformato in demone e si ciba dei suoi simili (in mancanza di qualunque altra forma di cibo), il cui status sociale e l'eliminazione fisica sono determinati dal numero di corni che si hanno. Entrambi si ritrovano presso delle pozze color del sangue, ad osservare un gruppo di demoni lamentarsi, ed il protagonista, preoccupato per le "attenzioni" che comincia a mostrargli il suo interlocutore, fugge, ma scivola lungo la scarpata...
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RispondiEliminaMinchia che macro!!!
RispondiEliminaSì, ho fatto un commento tecnico...
"E' un fiore?
RispondiEliminaCerto, questi occhi selvaggi
sono due petali!
da "L'angusto sentiero del nord" di
Matsuo Basho
Ciao Alberto e buona serata a te. Vedo, con piacere, che nell'ultimo fine settimana siamo stati in molti ad essere stati "chiamati" dalla natura e dalle riflessioni che la stessa sollecita. Tra i blog da me conosciuti, fino ad ora, tu e Paolo del "giardino di Enzo". Anche io e siamo a tre ma ho l'impressione che ne troverò altri. Quando si ha l'esigenza di "staccare un momento", è il rifugio più sicuro e confortante. Le foto di queste fioriture, sono magnifiche.
RispondiEliminaMi sento di condividere anche la tua riflessione finale... sui ciliegi in Giappone e le mascherine indossate da uomini e donne. E' vero, la natura può essere tremenda ma solo quando abusiamo della stessa, sfidandola e frapponendo tra noi e lei la nostra smisurata presunzione. Ed in molti, troppi luoghi del pianeta, la stiamo sfidando con una violenza senza più limiti!
Condividibile anche questa tua sottintesa difesa della "frutta antica"! La diffusione di una sempre più limitata tipologia di frutta, per scopi commerciali, è un'altra sfida alla natura di cui, prima o poi, potremmo pagare un caro prezzo! Stiamo perdendo un patrimonio genetico naturale preferendone uno "costruito" in laboratorio e che abbisogna di trattamenti antiparassitari intensi per essere tutelato. Contemporaneamente, perdiamo anche il patrimonio nutritivo contenuto nella frutta "autoctona" perché alla "qualità" dobbiamo (vogliamo) sostituire la "quantità" che garantisce il profitto. Una nuova e, probabilmente, disastrosa sfida alla natura.
Abbiamo il privilegio di ammirare la "Gran Nivura" dall'alto.E'uno spettacolo che allarga il cuore.
RispondiEliminala natura stupisce sempre nella sua meravigliosa bellezza,forza e ciclicità.
RispondiEliminaAlberto, la prima foto è un incanto.
Visto dal vivo insieme a te!
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