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martedì 10 maggio 2011

C'era [quasi] una volta in Liguria


La copertina è di Libereso

Fresco di inchiostro è un libro questo dal doppio valore. Il suo contenuto naturalmente, ma poi anche lo scopo per cui è stato stampato.

Curato da Marino Magliani e Achille Maccapani, è una raccolta di 24 fiabe scritte da altrettanti autori liguri, tanti amici miei. Una piccola antologia rivolta ai più piccoli e anche agli adulti che oltre a divertire si propone di sostenere il progetto di adozioni a distanza a Santo Domingo della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova di don Andrea Gallo a cui saranno devoluti tutti i diritti d’autore. Le fiabe sono ambientate in Liguria e sono state illustrate da diversi artisti, alcuni affermati, altri alle prime esperienze.

Pubblico tre incipit

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La geometria del pollo

Come ogni giorno all'ora di pranzo, Renzo si trovava ordinatamente allineato, esattamente lì, in attesa del pasto. Nè una posizione in avanti nè una indietro, in paziente attesa. Per chi non lo sapesse, Renzo è un pollo, nel senso di giovane Gallus Gallus domesticus. Anche tutti gli altri si trovavano lì, davanti alla mangiatoia, chi a destra e chi a sinistra, in attesa che il fattore rovesciasse il cibo dal lato destro della mangiatoia e lo facesse poi scorrere verso sinistra con il solito bastone. Per Renzo e per i suoi simili “il posto nella fila” era ormai un concetto chiaro, ma solo poche settimane prima, appena arrivato nell'aia, Renzo aveva dovuto lottare e faticare per capire quale fosse "il suo posto".
Anche i polli lo sanno. L'ordine di beccata è un affare di fondamentale importanza e rappresenta visivamente lo stato sociale e la gerarchia di ognuno all'interno della piccola società pollesca: chi becca per primo è il capo, chi becca per ultimo è lo sfigato, e tra questi due estremi si snocciola l'intero popolo del pollaio

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Il paese delle finestre aperte

Il paese si pigliava il sole lungo l'isobara.
Era perduto sulla mezzacosta, randagio nel golfo degli olivi. Una trentina di case in tutto, una mezza dozzina arroccate intorno alla piazza della chiesa, un sentiero sterrato ad unirle in corona.

Un uomo cieco parlava seduto sugli scalini dell'oratorio mentre le donne passavano sulla strada verso i campi. Era un agosto di pioggia, di pomeriggi lenti e temporali improvvisi. Il cieco se ne stava sotto l'estradosso della facciata e prendeva l'aria nella schiena, li dove la corrente arrivava d'infilata. Era un vecchio pazzo che aveva perso gli occhi durante una guerra, non si era mai sposato e non aveva nessuno. Solo le sue storie e la sua cecità.

La bambina si avvicinò in silenzio, si fece accanto a lui. Si chiamava Morgana, non era come gli altri bambini, non era venuta per stuzzicarlo, la riconosceva dal profumo. Era la figlia del fornaio. Sapeva di focaccia e grano.

Morgana aprì la carta e srotolò una forma di pane all'uomo. L'uomo la odorò, era ancora calda di forno. Poi ringraziò la bambina e rinfoderò il dono nel cesto di vimini che teneva davanti a sè. L'uomo iniziò a raccontare senza che lei lo chiedesse.

***
Il lupo dagli occhi che brillano

C’era una volta nella campagna di San Pietro, sopra Sanremo, un lupo nero.

Veramente era un pastore belga. Aveva un pedigree molto nobile perché discendeva da una famiglia di conti austriaci. Lo aveva preso il papà di Tino per tenere lontani i malintenzionati dalla grande casa rossa posta in cima alla vallata.

Il papà si chiamava Franco ed amava il figlio Tino come un occhio in più.

Aveva un nome così perché era minuto di costituzione, anzi così esile e tutt’ossa da riuscire ad infilarsi tra le sbarre di certe finestre forgiate in ferro battuto.

Il ferro poi non sembrava tanto ferro perché in quella vallata tutti avevano l’abitudine di smaltarlo con la vernice. Allora le case sembravano veramente facce con occhi e bocche che squillavano al sole.

A parte quelle con la vernice nera che apparivano un poco più tristi ma neanche tanto se il nero era bello brillante. Era una vallata di colori accesi come il sole sull’acqua. Soprattutto quando irrompeva d’estate in mezzo ai rovi e faceva saltare il verde della campagna fino al cielo.

Certi mesi di giugno capitava magari che piovesse, ma quando la pioggia si dirigeva verso il nord per dare finalmente spazio all’estate, il verde sembrava ribollire tanto era fitto. Era una vera bellezza e Tino ne era il re.



Una prima presentazione sarà il 17 maggio al liceo Aprosio di Ventimiglia, poi ne seguiranno altre che sono in via di definizione.



Gli autori: Giorgio Amico, Fabio Beccacini, Bruno Bianchi, Valentina Bosio, Gabriele Virgillito Cassini, Marco Cassini, Chiara Daino, Sira De Guglielmi, Stefano Delfino, Enzo Ferrari, Dino Gambetta, Ino Gazo, Riccardo Gorlero, Raffaella Gozzini, Laura Guglielmi, Mara Pardini, Alberto Pezzini, Giovanna Profumo, Massimo Raineri, Giacomo Revelli, Marco Scullino, Viviana Spada, Aldo Trucco, Maria Pia Viale.

Le illustrazioni sono di: Magda Bernini, Marco Cassini, Tiziana Di Cicco, Monica Di Rocco, Silvia Ferrari, Massimo Galleano, Massimo Gilardi, Libereso Guglielmi, Stefano Gurnari, Ksenja Laginja, Andrea Pisano, Daniela Rossi, Camilla Traldi, Aldo Trucco, Cesare Viel.

21 commenti:

  1. Quella faccenda dell'ordine di beccata dei polli mi suona familiare.

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  2. Va preso solo perchè è ligure :)

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  3. Sembrano fiabe insolite ed originali. Mi piacciono molto e in più si tratta di una bellissima iniziativa se serve a sostenere le adozioni a distanza.

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  4. Mi piacciono questo genere di libri, lo segno tra i libri da leggere,

    grazie :)

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  5. concordo sul doppio valore: don gallo è uno tra i pochi preti che, da lontano, mi piacciono; e poi la dimesione locale della cultura secondo me ha un gran valore.
    Ciao al.

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  6. Un amico blogger (chi è chi non è?) mi chiede in una email perché non ho linkato Achille Maccapani al suo blog e invece l'url che ho inserito porta da altre parti. Sì, rispondo a lui, l'ho fatto apposta perché quel blog è fermo al 18 maggio del 2010. Però ci ho ripensato e quindi ho rivisto il link. Achille adesso porta da una parte e Maccapani dall'altra. Della serie come ti squarto l'autore. Avessi tempo e la banda larga metterei ad ogni lettera di Marino Magliani un link che lo riguarda.

    Pensieri un po' folli da uno che è appena arrivato dalla campagna ed è ancora inebriato dai profumi della macchia mediterranea. E io il naso ce l'ho.

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  7. Quoto il ragno e naturalmente la liguria! :)

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  8. E' una bellissima iniziativa.

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  9. Scrivere fiabe è come scrivere musica, una cosa propedeutica alla civiltà.
    Buona seratona, Alberto

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  10. L'ho già prenotato in libreria. Mi dispiace non esserci il 17 alla presentazione per impegni di scuola, ma se ce ne sarà un'altra non mancherò.
    Ciao Alberto

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  11. Credo proprio che andrò a comprarlo... adoro le fiabe.

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  12. santograal11/5/11 11:56

    Semplicemente imperdibile!

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  13. Lo leggerò volentieri.

    Grazie!

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  14. Albe' ma il tuo post sui libri è sparito?

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  15. Aldo, anch'io lo sto cercando.
    Albertooooooo....

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  16. Dice Blogger

    We’ve started restoring the posts that were temporarily removed and expect Blogger to be back to normal soon.

    Siamo in fiduciosa attesa.

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  17. a Ragno che ti sei fumato ?

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  18. si può avere qualche informazione in più sulla presentazione del 17 maggio: orario, ingresso libero grazie Valerio

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  19. @Valerio
    La cosa più semplice da fare è telefonare al Liceo.

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