Le due foto sono state scattate da un passante la sera del primo maggio e il palazzo è quello del commissariato di polizia Città Studi, zona Porta Venezia. Per la precisione la stanza al secondo piano dove è appesa la bandiera con la croce celtica è quello dell'Uigos, l'ufficio politico.
Alla richiesta di spiegazioni da parte di alcuni abitanti della zona, dal commissariato avrebbero risposto che si è trattato solo di un atto goliardico (sic) e la bandiera è stata rimossa. Il vicequestore aggiunto Maurizio Cusano ha precisato che il vessillo era quello sequestrato ai fascisti di Forza Nuova.
Sia come sia, mi chiedo: se non ci fossero state queste immagini che hanno indignato parecchi, quanto sarebbe rimasta?
Intanto la questura di Milano ha disposto accertamenti sulla vicenda. Ci scommettete che non ne sapremo più niente?
Notizia vista dal Russo
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chiaro che non ne sapremo più nulla. nessun dubbio, così come non ne ho sul fatto che sono dei nazifasci quelli che hanno appeso quella roba, altro che goliardata...
RispondiEliminaChe non ne sapremo più nulla è abbastanza scontato così come è proprio patetyica la giustificazione che ne hanno dato.
RispondiEliminaTutto finirà sotto silenzio, certo che come giustificazione proprio non reggee..
RispondiEliminaquesto la dice lunga sul clima politico che si è instaurato nelle istituzioni, specie nelle forze di polizia. ieri sera ho notato a ventimiglia un carabiniere in servizio "anti tunisini", esibiva sulle braccia, una serie di tatuaggi, alcuni dei quali si richiamavano alle scritte gotiche del nazifascismo..i servitori dello stato democratico nato dalla Resistenza, che pena! cher Alberto sono tempi fragili questi, bisogna essere pronti..
RispondiEliminaMaistretu
Qualcuno al commissoriato potrebbe spiegarmi dove sarebbe la goliardia nell'attaccare una croce celtica al muro? Mancherò di senso goliardico, senz'altro, ma non riesco proprio a capire.
RispondiEliminaA me pare che in quegli ambienti ci sia da sempre una tradizionale tendenza fascista, tutto qui. E il pensarci mi inquieta spesso.
Si va bene Alberto, gesto goliardico! Totò direbbe "ma mi faccia il piacere!" Come han detto gli altri, questa cosa verrà insabbiata! Ma per fortuna la rete queste merdate, anche se per poco, le mette sempre a nudo! Senza la rete, l'insabbiamento sarebbe totale! Buona giornata Albe, e grazie!
RispondiEliminagogliardata una ceppa...secondo me dietro la parola gogliardata in Italia ci si nasconde un tantino troppo spesso...è una cosa grave, peccato che verrà spazzata via con la scopa sotto il tappeto...
RispondiEliminaSissì, una goliardata, come no.
RispondiEliminaA me è venuto in mente Pinelli, tanto per dire l'effetto che mi ha fatto questa foto.
tanto ormai anche l'apologia del fascismo non è più reato, non mi stupirei se ricomparisse, sdoganata!
RispondiEliminaCome sempre non ne sapremo più niente, e la cosa peggiore è che si sapeva già che da quelle parti i fasci ci sono.
RispondiEliminae questi "goliardi" sarebbero al servizio di una Repubblica democratica?
RispondiEliminaanch'io credo non ne sapremo più nulla. D'altronde siamo in Italia!
RispondiEliminaun caro abbraccio
anche nell'ambito del "goliardico" si intravede nettamente la tendenza; se i "goliardi" erano altri ci sarebbe stata l'effige del Che.
RispondiEliminaA parte la pezza peggiore del buco, è bene notare questa frase assai rivelatrice: "Quei simboli, come altri, sono totalmente estranei alla nostra ideologia". Rendiamoci conto che il vicequestore ha detto chiaro e tondo che la polizia lavora obbedendo a un'ideologia, non al servizio dello stato democratico.
RispondiEliminaLuridi porci.
Proprio nella stanza dell'ufficio politico, eh?
RispondiEliminaIl rumore è quello dell'arrampicata sui vetri, il sapore, amarissimo, il tanfo quello di fogna del fascismo.
Qualche anno fa, ricordo di aver visto - alle spalle del comandante di un corpo specializzato dei Carabinieri, nella mia città - una bella bottiglia di "Grappa Predappio", con tanto di zuccone mascelluto sull'etichetta. Nel suo ufficio, non a casa sua.
RispondiEliminaCiò non ha comunque impedito a suo figlio di avere - e di praticare - idee opposte, pur essendogli affezionato. E al padre di tollerare le scelte radicali del figlio.
Errata corrige
RispondiEliminaAdesso mi ricordo meglio (sono passati una dozzina di anni): non era "Grappa Predappio" ma, ancor più esplicitamente, "La grappa del Duce". L'immagine mascelluta, invece, era proprio la Sua, con tanto di elmetto e divisa.
C'era unvece un "Album Predappio", che ho visto altrove (ma non in una sede ufficiale).
Quando ho sentito che gli americani hanno ucciso Osama B.L. ho pensato che Berlusconi è davvero fortunato a stare in Italia.Protetto dai suoi gorilla-armadi e i vari piani di difesa A-B-C ecc.non rischia quasi nulla,nè dai suoi concittadini ,nè da stranieriincazzati che vogliano fargli pagare la sua politica razzista,spergiura e di false promesse.Gli sfortunatissimi siamo noi:non protetti nè da questi ultimi che ,soprattutto,da Berlusconi.
RispondiEliminaPotrei fornire materiale molto simile proveniente da una caserma dell'esercito di Cagliari, rimarresti stupito.
RispondiEliminaSe invece di fotografare un simbolo pagano ripeto pagano riconducibile alla tradizione Europea, il tizio avesse fotografato le migliaia di scritte orrende che deturpano la città , l'immondizia di certi quartieri , qualche spacciatore di droga ecc... avrebbe sicuramente fatto una cosa più utile. Se ci fosse stato il Che guevara o il simbolo della pace non se ne sarebbe mai parlato.
RispondiElimina@ c.e.g.
RispondiEliminaStamattina ho avuto la fortuna di salutare il Presidente Napolitano che, nel pomeriggio, ha commemorato il nostro Antonio Giolitti.
Giolitti si è rivelato ancora una volta una miniera dipreziose riflessioni per il presente e per il futuro... per chi vuole ascoltare.
RispondiEliminaNegli ultimi anni preferisco la celtica al crocifisso...
RispondiEliminaMa quelle bandiere sono lì da tempo immemore, forse anche per questo gente come Pinelli & Co. finivano per cadere dalle finestre della questura...
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