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mercoledì 15 giugno 2011

Come "vedono" la bellezza i ciechi



Quando sento dirmi: «Peccato che tu non lo puoi vedere... ma non sai che bello ecc. ecc.», vorrei rispondere sempre: «Guarda che chi non vede sei proprio tu, illuso di "vedere" ancora qualcosa di "bello". Le cose belle non si vedono realmente, puoi vederle solo se vedi come me, che sono cieca...

[continua su ladri di bellezza]

14 commenti:

  1. Come vedono i non vedenti? con rabbia, sospetto e delusione, oppure semplicemente meglio di chi la vista ce l'ha per davvero?
    Ciao, facevo un giro per blog e ho pensato di farti visita, buona giornata

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  2. Ognuno ha una propria sensibilità estetica e una cultura che sviluppa il senso del bello e questo va oltre la cecità, anche perché i ciechi vedono con gli occhi del dentro e noi vedenti non possiamo confrontare le due visioni in quanto una non conosce l'altra! ciao

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  3. Come vedono la bellezza i ciechi?

    Ripeto:Come vedono la bellezza i ciechi?
    ari-ripeto:
    Come vedono la bellezza i ciechi?


    temo che tra non molto,molti di noi NON avranno nulla ne da vedere ne da sentire!!!


    Dubbio sulle capacità delle Regioni (a partire dal 2013) di erogare i Lea (Livelli essenziali di assistenza) Assistenza sanitaria a rischio”ANCHE per malattie a rischio vita!!

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  4. Alberto, sono andato sul blog da te indicato e mi sono immediatamente inscritto. In passato mi sono dedicato molto alle persone handicappate ed ora mi dedico invece alla difesa degli animali. Per quanto riguarda i non vedenti, spero che le nuove tecniche, che per il momento sono ancora allo studio, possa loro donare la possibilità, non dico di vedere, ma almeno di potersi spostare senza l'aiuto di un cane o di una persona. Speriamo bene.

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  5. quello che ci è dato di vedere spesso non è che una censura, una censura attuata dall'Altro, perciò l'immagine vera è spesso acustica.. oppure, l'immagine si dissolve nel conflitto permanente tra l'io storico e l'Altro che colpisce ai fianchi come un arcigno boxeur..
    l'io non è padrone in casa propria, asseriva Freud...
    bravo Alberto!
    MAistretu

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  6. Non bastano gli occhi per vedere, e non bastano le orecchie per sentire. Dire il contrario è grossa presunzione. Gli occhi e le orecchie sono un mero strumento, ma è il cervello che vede e sente. E il cervelo deve essere allenato a vedere e sentire, deve conoscere e riconoscere, per poter cogliere e apprezzare. In termini scientifici, si può dire che deve aver attivato le sinapsi necessarie, altrimenti non serve: sarebbe come essere analfabeti di fornte a una biblioteca. Ed è probabile che certi ciechi abbiano attivato assai più sinapsi di certi vedenti - che in realtà sono i ciechi veri.

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  7. Sono andata nel blog di Laura, grazie per avercelo segnalato.

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  8. grazie alberto!
    ho commentato nel mio e nel blog dove hai segnalato il post, qui te lo risparmio (ho anche linkato su orba moderna perché ci sono molti commenti interessanti).
    vorrei solo chiedere di non chiamarci non vedenti, come io non chiamo tutti non disabili.
    siamo ciechi, chi ha un atomo di qualcosa è ipovedente, chi non sente niente è semplicemente sordo (non sordomuto, hanno fatto una battaglia per chiamarsi sordi e non non udenti!) chi sente qualcosa è sordastro.
    siamo tutti disabili sensoriali, quelli invisibili, i più gravi: parlare di queste cose è fondamentale se si vuole essere aggiornati almeno agli altri europei, perché qui in italia non sa niente nessuno e quei pochi lo sanno male.
    ho visto che in molti sono incuriositi, questo è il bellissimo segnale, meglio la curiosità e le domande dirette che il pietismo, che personalmente combatto a sangue.
    per ora un abbraccio forte alberto, a presto laura

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  9. La bellezza si "sente" più che vederla, quindi i cischi semmai sono avvantaggiati...

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  10. vado a finire di leggere, questa è *bellezza*!

    g

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  11. gian paolo16/6/11 14:11

    Ma noi "vedenti", siamo sicuri di vedere tutti allo stesso modo?

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  12. In primis, chapeau per l'articolo!!!

    Riguardo al discorso c'è tanto da dire ed ancora più da fare per abbattere certi stigmi sociali. Per fortuna esistono ancora organismi (pernso all'UNAR con il quale abbiamo organizzato il seminario a Genova) che sono molto attenti e sensibili a tutte le istanze e non si tirano indietro ad appoggiare iniziative e tutto quello che può aiutare le persone a capire che ogni diversità è una fonte di ricchezza.
    Sarà una battaglia lunga, sarà dura ma... nessuno di noi ha intenzione di non combatterla!?! ;-)
    Un abbraccio

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  13. "Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".

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