giovedì 18 settembre 2014
Chiude il portale Italia.it, una delle tante vergogne italiane
Forse qualcuno si ricorda di questo post del 22 febbraio 2007 che cominciava così "Ha aperto i battenti italia.it. Il grande portale, costato 45 (quaranticinque) milioni di euro che il governo Berlusconi ha fortissimamente voluto, da oggi è finalmente online."
E se nessuno si ricorda forse si ricorderà delle colossali castronerie e imprecisioni che quel portale aveva pubblicato. Per ovviare a quei contenuti che erano finiti lì chissà come fu messa in piedi una redazione che redigesse articoli e controllasse la fondatezza di tutto quello che andava sul sito.
Ora il decreto sul riordino dell'Enit (l'Agenzia nazionale del turismo), appena trasformato in legge, promette di cogliere l'occasione del semestre di presidenza italiana in Europa e dell'Expo di Milano per lanciare in orbita il Pil del settore, anche «attraverso il potenziamento del portale Italia.it»
Peccato che la redazione del sito non stia ricevendo un euro da febbraio: il pagamento dovrebbe partire dalla società (ora in liquidazione) Promuovi Italia Spa, di proprietà al 100 per cento di Enit. Il direttore editoriale Arturo di Corinto preannuncia le dimissioni.
Intanto quei 45 milioni di euro iniziali sono diventati oltre 60.
E questo a una manciata di mesi dall'Expo. Dite pure.
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Quel portale ha ciucciato un mucchio di soldi e ne ciuccerà ancora, chiuso o non chiuso. Questa particolare vergogna è lungi dal concludersi.
RispondiEliminaAnch'io ho speso più o meno quei soldi lì per far promuovere il mio blog nel mondo, lo gestiva un mio amico che adesso ha dichiarato bancarotta e ha fatto perdere le sue tracce in Guatemala. Senza stipendi la redazione è entrata in sciopero, le cazzate che scrivo adesso son tutta farina del mio sacco, il pubblico si lamenta. In più c'è la Merkel che vuole indietro tutti i soldi dati in prestito dalla Germania per finanziare il mio bel progetto, io sto prendendo tempo, lei per far capire che non scherza intanto mi ha tolto dai preferiti.
RispondiEliminaI soliti sprechi italiani.
RispondiEliminaMi domando come si riesca a mettere su un baraccone per ciucciare 60 milioni per il nulla... E soprattutto senza che nessuno venga punito per questo
RispondiElimina"Dite pure" tu dici. Ma non ci sono parole per commentare questa coazione a ripetere degli sprechi istituzionali.
RispondiEliminae se dico qualcosa guarda....
RispondiEliminaVergogna più, vergogna meno.
RispondiEliminaOrmai la vergogna è vergognosa.
è andata esattamente come previsto
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