Da Taggia, a due passi da Sanremo, si diparte la valle Argentina che dal mare sale su, su, su, fino a finire recinta dal monte Saccarello la cui cresta spartisce le acque, di qua il mar Ligure, di là l'Adriatico. Mi piace molto questa valle, e di preferenza ci vado con Gianpaolo perché lui conosce tutto e tutti, essendo la sua famiglia originaria delle terre di mezzo che si trovano ai piedi della montagna sopracitata.
E dunque mercoledì l'altro ieri ce ne siamo andati a Triora, adagiata su un colle in alto, in visita a certi nostri cari amici, che parte abitano lì e parte ci sono adesso per le vacanze. Come si legge all'entrata del centro storico fu "città fortezza inespugnabile", ma adesso è più conosciuta, e anzi molto conosciuta, come "paese delle streghe". Non mi azzardo nella maniera più assoluta a parlarne, dico di queste streghe, perché molti ne hanno già parlato, pochi a proposito e tutti i rimanenti a sproposito. Nessuno può negare però che un certo qual mistero il paese emana, specie la notte. E un altro mistero adesso aggiungiamo.
Nell'oratorio di San Giovanni Battista abbiamo visto e fotografato in anteprima (grazie per il privilegio) un quadro del Seicento recentemente restaurato che sarà scoperto domenica pomeriggio alle quattro. Rappresenta una visione di San Giovanni di Matha con parecchie scene, ma il nostro occhio si è fermato su un particolare: la rappresentazione della Trinità che sfugge a tutta l'iconografia classica, e cioè padre figliolo e spirito santo. Qui è ritratta una figura centrale e altre due laterali che si direbbero la stessa persona. Tutte e tre appoggiano le mani su un grande triangolo rovesciato, come quello dei massoni.
Non sono un esperto in materia, e speriamo che qualche critico dell'arte di quel periodo possa darci un chiarimento. Certo che l'immagine è inquietante, e lo era ancora di più al tempo dei roghi.
Ringrazio Erica per l'ottimo pranzo.
Aggiornamento, domenica 8 agosto
Il dottissimo Luigi Castaldi ha ripreso sul suo blog l'argomento con un post eccellente.
Triora (IM)
Ed io che pensavo che i tre gemelli avessero l'auto in panne!
RispondiEliminaStupidaggini a parte la cosa mi ha incuriosito e ho curiosato in giro per il web... Ho trovato questa pagina:
http://www.storia-dell-arte.com/significato-del-triangolo.html
Dove si parla del triangolo rovesciato come di un simbolo comune del cristianesimo, indicante l'incarnazione di cristo.
molto curiMeravigliosa Triora..., parola di "strega" ;)oso questo quadro!
RispondiEliminanon era una formula magica!! :) avrei voluto dire:
RispondiEliminaMolto curioso questo quadro!
...Meravigliosa Triora..., parola di "strega"!!
:D
L'iconografia della Trinità composta da tre personaggi identici dalle sembianze di uomo adulto e barbuto si sviluppò nel corso del XV secolo, ed ebbe notevole fortuna in Piemonte, Liguria, Savoia e Provenza, soprattutto nell'ambito della religiosità popolare. In effetti tale rappresentazione rendeva meno ostico il concetto di un Dio fatto di tre persone "uguali e distinte". La Controriforma tuttavia la proibì, ritenendo che essa non chiariva a sufficienza il fatto che le tre persone erano sì uguali, ma una era un "padre", una un "figlio", la terza nè padre nè figlio ma "Spirito Santo".
RispondiEliminaNaturalmente ci volle del tempo prima che le direttive romane raggiungessero le estreme provincie d'Italia, e questo spiega la sopravvivenza dell'iconografia pre-tridentina fino all'inoltrato XVII secolo.
Al sacro preferisco il profano, interessante però la storia raccontata ...
RispondiEliminaDavvero affascinante. Le spiegazioni, pur interessantissime, non tolgono del tutto quell'alone di mistero...Triora la visitai anni fa, è vero che c'è un'atmosfera particolare, quasi malefica. Ma è lì che ci fu un terribile terremoto? o mi confondo con un posto delle vicinanze?
RispondiEliminaCaro Alberto,
RispondiEliminagrazie mille per la pubblicità gratuita al nostro quadro. Abbiamo trascorso veramente una giornata interessante e ricca di spunti.
Siete invitati tutti sia alla presentazione dei restauri del quadro domani alle 16 a Triora che alla consegna della De.co. al pane di Triora subito dopo.
Il terremoto nel 1887 colpì certamente Triora ma soprattutto Bussana e Bajardo, dove si verificarono molte vittime.
Se vimu!
ufff... è da una vita che questa mèta mi sfugge, per 'n' motivi. ad un certo punto, diventa una questione di principio, per cui devo mettere la mia 'bandierina' su Triora. ecco!
RispondiEliminaCi andai molti anni fa con mio figlio, a Triora, in occasione appunto di una mostra sulle "streghe": all'uscita disse che l'unica che gli sembrava una strega era la cassiera...
RispondiEliminaapproposito di Baiàrdu (ho degli zii che vivono ancora più sopra) e di Bussana: so che quando il terremoto colpì la parte che adesso è chiamata vecchia - quella nuova è più sotto - gran parte degli abitanti perirono perchè, riunendosi nella chiesetta, il tetto di questa crollò loro addosso!
In effetti, il contenuto del quadro ha qualcosa di inquietante. Conoscevo la fama di Triora,ma nulla del quadro.
RispondiEliminaTi ringrazio di aver condiviso la notizia...e aspetto gli aggiornamenti.
Buon Ferragosto, Al!
annarita
Ho fatto un aggiornamento al post.
RispondiEliminaCaro Alberto,
RispondiEliminaho letto la dotta precisazione del Castaldi; in una cosa sicuramente sbaglia: non si tratta di una tavola bensì di una tela.
Una mia amica mi ha chiesto come faccia il Saccarello a dividere il mar Ligure dall'Adriatico. Le ho risposto che basta pensare ai fiumi che vi nascono...
Se vimu!
Restando sul profano, io a Triora ci sono stato nel 1994 a fare bungee jumping dal ponte delle streghe.
RispondiEliminaEsperienza intensa anche quella...
Ricordo che poi ci fermanno lungo la strada del ritorno per un ottimo piatto al pesto.
Saluti
Franco