Prima di Natale avevo pubblicato un post dal titolo Comprare o boicottare?. Si riferiva alla Mondadori e alle case editrici controllate e prendeva spunto da una presa di posizione categorica del Russo, a spada tratta per il boicottaggio.
Scrivevo
E così se io ragionassi come lui non potrei comprare i "Quaderni dal carcere" di Antonio Gramsci (Einaudi) oppure quella bella antologia di poetesse arabe "Non ho peccato abbastanza" (Mondadori), così tanto per fare un esempio. No, non sono d'accordo, e non è che non mi piacciano i boicottaggi che è lunga la lista di quelli che mi hanno visto coinvolto, ma in questo caso mettendo sui piatti della bilancia da una parte quello che ci perdo io e dall'altro quello che farei perdere a mister B. mi sembra che tutto vada a mio svantaggio.
Ieri ho ricevuto da un blogger (che poi ha fatto un post sull'argomento) questo interessante commento
Alla luce delle ultime vicende circa il Decreto salva-Mondadori e dopo l'articolo del teologo Vito Mancuso
ti chiedo...
se il rinunciare alla lettura di qualche libro pubblicato da Mondadori, Einaudi ed Ed.Piemme ci evitasse di provare un insano disprezzo (sia nei confronti dell'entità commerciale a cui sto per dare i miei soldi e sia verso il libro stesso che terrei lì sul comodino), e ci facesse sentire, invece, dei consumatori coerenti e consapevoli delle proprie scelte... cosa faresti? Te lo chiedo per aiutarmi a capire. Grazie, Ciao.
Ed io ho risposto che alla luce di queste ultime vicende, dove ormai il caimano non ha più scrupolo alcuno, casomai nella sua vita qualche scrupolo ha avuto, la faccenda assume tutto un altro aspetto. E questo altro aspetto però non mi è ancora del tutto chiaro.
Rimane una mia convinzione. Che non può ognuno per conto suo fare il boicottaggio, cioè può ma l'effetto si ferma alla solitaria soddisfazione di aver fatto pace con la propria coscienza.
Se boicottaggio deve essere deve partire da una grande mobilitazione. E non è facile. Come convincere qualcuno a non comprare l'ultimo libro dello scrittore prediletto? E soprattutto che posizioni prenderanno quegli autori pubblicati dalla casa editrice e che però sono in forte contrasto con Berlusconi e che, altro però, dalla Mondadori percepiscono i diritti d'autore?
E oggi su Repubblica Eugenio Scalfari in un editoriale si schiera contro il boicottaggio.
La questione sta montando.
Rimane una mia convinzione. Che non può ognuno per conto suo fare il boicottaggio, cioè può ma l'effetto si ferma alla solitaria soddisfazione di aver fatto pace con la propria coscienza.
Se boicottaggio deve essere deve partire da una grande mobilitazione. E non è facile. Come convincere qualcuno a non comprare l'ultimo libro dello scrittore prediletto? E soprattutto che posizioni prenderanno quegli autori pubblicati dalla casa editrice e che però sono in forte contrasto con Berlusconi e che, altro però, dalla Mondadori percepiscono i diritti d'autore?
E oggi su Repubblica Eugenio Scalfari in un editoriale si schiera contro il boicottaggio.
La questione sta montando.
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è uno dei pochi boicottaggi che n on potrei mai condividere, perchè come dici tu non potrei mai rinunciare a leggere certi autori solo perchè pubblicano su einaudi o mondadori, rispetto ai giornali apparentemente sembra che gli scrittori abbiano ancora la possibilità di esprimersi come vogliono
RispondiElimina(nota: ieri ho noleggiato in biblioteca non ho peccato abbastanza! (tra l'altro a cura di v. colombo, mia prof di islamistica all'università di bologna... 30 e lode :P )e solo quando ero a letto con il mio bel libro in mano mi sono chiesta: "leggere le poetesse arabe o boicottare mondadori?".
RispondiEliminaalla fine ho deciso di leggere, ma è stato un caso a parte...il libro infatti non l'avevo comprato ma preso a prestito.)
commento: concordo con la tua opinione sul boicottaggio, però detto da scalfari che mi pare pubblichi con einaudi...
RispondiEliminanon so, però qualcosa dovremmo fare, non possiamo sempre subire. suggerimenti?
io penso che un pò di silenzio farebbe bene a tutti. il conflitto di interessi le porcherie i soldi sporchi del sig. B, non si combattono con le pruderie di qualcuno, Mancuso o Travaglio che sia, se no che dire delle privatizzazioni del centro sinistra ed i regali ai soliti ignoti, Provera Debendetti ecc? Enel, Telecom, Ferrovie..boicottiamo energia, telefonia trasporti.. la Politica in questo paese è marciume e Berlusca ne è la sintesi. (oggi sul Manifesto a pagina 2 e 3 ed anche su altri quotidiani, vi è un intervento sulla centrale di Vado Ligure, Tirreno Power, regalata all'Ingegnere, tanto per cambiare, i compagni di Savona pongono alcune domande al sopracitato).
RispondiEliminaaltro che Mondadori!
Maistrettu
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminanon ho letto gli altri commenti e ti rispondo di pancia. Ho letto la risposta di Scalfari a Mancuso stamattina e mi trovo d'accordo con lui. Il problema non è il guadagno che può ricavare Berlusconi e famiglia dai libri che leggo, dai film che guardo, da ogni ambito della vita civile che coinvolge gli acquisti (dovrei mummificarmi a casa per non beneficiarlo in qualche modo visto che hanno le mani in pasta in ogni settore..) il problema è sempre il solito, vecchio, logoro, stantio mai risolto conflitto di interesse.
RispondiEliminaSe uno come Vauro pubblica per Piemme, che fa parte del gruppo Mondadori, ha un senso boicottare? Ho preso l'esempio di Vauro perchè non lo si può certo catalogare tra i berlusconiani.
RispondiEliminaCiao Alberto felice di ritrovarti dopo la pausa estiva.
RispondiEliminaConcordo sul fatto che il boicottaggio dovrebbe essere collettivo, vero anche che la scelta individuale è dettata da una coscienza pulita, credo anche però che tanti comportamenti individuali potrebbero portare al boicottaggio. Non nego di comprare anche io ogni tanto qualche liro edito dal caimano, ciò mi provoca problemi interni sicuramente, la lotta tra questo e il rinunciare ad in autore diventa davvero difficile.
Sicuramente non metto piede dentro alla Mondadori intanto inizio da li...
un saluto Alberto
io all'epoca non entravo più alla standa (e dato che nel paese dove vivevo c'era solo quella, per far la spesa mi facevo i chilometri), e se avessi la tv non guarderei mediaset.
RispondiEliminama mondadori come si fa? rinuciare a leggere è come tagliarsi i coglioni per far dispetto ala moglie.
certo, se di un classico ci sono più edizioni, non prendo la mondadori; ma altrimenti non c'è soluzione.
Comprare i libri, se possibile, che siano editi da altre case.
RispondiEliminaSe parliamo di classici, invece, andare in un mercatino e comprare il libro, MOndadori, usato.
I mezzi ci sono ma il boicottaggio non funziona.
Il difficile è unire i cervelli di milioni di persone, non è non comprare un libro.
Blogger
segnalo anche
RispondiElimina"Einaudi non è solo una casa editrice con una storia in cui umilmente voglio riconoscermi, ma è piena di persone competenti della cui professionalità e umanità non ho alcuna intenzione di privarmi solo perché gli avvocati della famiglia Berlusconi hanno pagato un giudice per appropriarsi di Mondadori. Se c’è qualcuno che eticamente è fuori posto in Einaudi, costui è Silvio Berlusconi e tutta la sua prole, non io o chi come me rivendica il diritto di starci a condizioni di libertà. Trovo inquietante che qualcuno possa considerare un traguardo democratico vedere Einaudi diventare un ghetto berlusconiano dove abbiano diritto di cittadinanza solo gli scrittori (e gli addetti ai lavori) non antagonisti.
Agli amici che mi dicono: "ma gli fai guadagnare dei soldi" dico che hanno ragione, e non farò finta che questo non sia un problema, visto che i soldi sono parte significativa della sua forza. Ma lo scopo del mio impegno civico non può essere quello di diminuire il patrimonio di Berlusconi: a me se Berlusconi fa più soldi con i miei libri non importa niente. Il mio obiettivo resta quello di dire quello che penso a più gente possibile nel modo più efficace, con la speranza che, unitamente alla voce di altri, questo possa contribuire a offrire più strumenti di dissenso a chi ne sta cercando. Questo per me è fare cultura. E se è vero che questo si può fare in molte altre case editrici, resto convinta che in Einaudi ci siano per me le condizioni per farlo meglio che altrove: per tradizione consolidata, per qualità di relazione, per livello di professionalità, per potenzialità di diffusione e dunque per efficacia.
Queste valutazioni hanno pesato più di altre in ogni circostanza in cui il conflitto si è fatto più evidente, e fino a quando sarà così io non andrò via da Einaudi."
http://www.michelamurgia.com/di-cultura/melting-pop/la-sostenibile-leggerezza-dellesserci
Mi permetto di aggiungere un argomento correlato ma distinto da quello proposto cioè se è etico continuare a comprare libri di carta con il costo ambientale che hanno o passare ai libri virtuali/elettronici (cosiddetti e-book) grazie anche alla diffusione dei lettori di e-libri (o e-book reader) e al loro progressivo abbassamento di prezzo.
RispondiEliminaLe problematiche di politica interna sono importanti ma, forse, le problematiche ed i comportamenti inerenti l'ambiente lo sono di più.
E' davvero una questione difficile. Io sono da sempre a favore dello strumento del boicottaggio. Il prodotto che compriamo vale molto più di un voto che mettiamo in cabina elettorale. Ma su ciò che riguarda la diffusione della cultura... beh, questa è davvero dura. Non sono ancora riuscito a darmi una risposta...
RispondiEliminaGiudaballerino ha ragione e come direbbe Dylan Dog aggiungerei "Giuda ballerino!".
RispondiEliminaA dirla tutta Alberto credo tu abbia ragione, non è possibile boicottare con profitto la mondadori, ma più che altro fare una piccola azione personale che darebbe benefici solo al nostro animo, il guaio è che se un autore mi piace non bado alla casa editrice... Quindi i dubbi restano e sono forti.
Vi racconto un aneddoto che non c'èntra... ma c'entra...
RispondiEliminaE' già da qualche anno che negli scaffali dei più diffusi supermercati della mia città non si trovano più uova da galline allevate in batteria (si continuano invece a vendere solo negli alimentari pakistani).
Questo perché?
Perché le scelte dei consumatori sensibili all'argomento hanno via via modificato le scelte dei venditori (ordini di magazzino) che si trovavano sempre più merce invenduta e conseguentemente hanno indotto i produttore a convertire gli allevamenti. Stessa cosa sta accadendo per i prodotti biologici sempre più diffusi e, di conseguenza, sempre meno costosi.
Non parlo di boicottaggio ma di manifestare pubblicamente le proprie scelte da acquirente consapevole.
Secondo me il cervello è sempre meglio alimentarlo con buone letture. Ogni organo ha la sua funzione....
RispondiEliminaTagliarsi il belino per far dispetto alla moglie?
@Zefi
RispondiEliminaInfatti stanno proprio lì le mie perplessità.
@Polly
Hai tu peccato abbastanza? Sì, Scalfari pubblica da Einaudi. Purtroppo non ho suggerimenti, forse mi verranno, intanto li aspetto da voi. Sarei curioso di sapere la tua tesi di laurea.
@Maistrettu
Concordo con quello che dici ma qui siamo in un caso particolare, come è quello di una casa editrice.
@Piero
Quali commenti, quale Antonella? In questo post stiamo parlando di cose serie, te ne sei accorto?
@Trippi
Sono più che d'accordo sulla Einaudi, ho dei cari amici che vi lavorano e sono delle persone splendide, ne saluto solo una, Paola N. Grazie per la chiarissima citazione.
@Duhangst
Sarebbe interessante sentire cosa ne pensa Vauro.
@Ernest
A dir la verità sono ancora in vacanza, ma questo argomento mi ha un po' tirato per i capelli. Ecco, si potrebbe cominciare col boicottare le librerie Mondadori, potrebbe essere un'idea.
@Marcoboh
Una delle soluzioni, boicottare le edizioni Mondadori dei classici. Di sicuro si trovano in altre case editrici.
@Blogger
L'hai detto, la difficoltà è unire cervelli di milioni di persone, e poi coi tempi che corrono...
@Michele
Ci si arriverà, ma per adesso la carta è ancora preponderante, come la benzina.
@Giudaballerino
E se qui non diamo una risposta almeno ne parliamo.
@Il rospo dalla bocca larga
Sì, restano i dubbi, ma forse qualcosa è possibile fare.
@Svensonniere
Compratori consapevoli senz'altro, ma un uovo non è un libro. Non trovi?
@Gimmi
Stiamo discutendo come fare per non tagliarsi il belino. Ciao Gimmi. Io sono un po' preso in questi giorni che precedono la mia partenza. L'incontro si potrebbe fare anche a settembre.
Lo Scalfari non l'ho ancora letto ma, non avendo lo forza di boicottare più di tanto, preferisco rinunciare a qualche prete che a qualche libro. Indi, boicotto la Chiesa di Mancuso e mi tengo i libri! Cosa ne pensi? Baci baci.
RispondiEliminaZefirina, è così solo perché i libri non li legge nessuno. Cmq io sono contenta se compro Feltrinelli ;-)
RispondiEliminaMa se pubblicano un autore che mi piace, come faccio? :(
RispondiEliminaNon credo che questo boicottaggio porterebbe a qualche cosa. Boicottare tutto il resto forse sì, ma è una impresa così titanica (visto che ha le mani in pasta ovunque) che non credo potremo mai riuscirci...
RispondiEliminaSia l'uovo (cibo per lo stomaco) che il libro (cibo per la mente) sono bisogni acquistati dalla stessa persona.
RispondiEliminaLe leggi della micro-economia valgono per tutte le merci e ne condizionano la macro-economia.
E per restando sull'economia, cosa dire di tutte quelle piccole case editrici che con passione e molti sacrifici devono scalare un sistema di distribuzione oligarchico e che, oltretutto, si fa leggi a suo favore? Addio libera concorrenza.
Un'azienda dominante attira consensi dagli autori (vuoi mettere pubblicare con M... ti assicura passaggi in TV, pubblicità e recensioni in giornali e riviste). I giovani scrittori fanno bene a fare un contratto con M. Oltretutto stipulare un contratto sancisce che l'autore non è a libro paga di B (come disse Feltri) ma è esattamente il contrario.
Per quanto riguarda quegli scrittori, collaboratori, ecc. che pur dissentendo (politicamente, moralmente e culturalmente) con il loro datore di lavoro continuano a lavorare in M, dico che ognuno risponde a se stesso delle proprie azioni e prova a convivere come può e sa con le proprie contraddizione. Non giudico.
Sono i miei personali comportamenti di consumatore, che non possono prescindere dalla mia etica e dall'essere un acquirente consapevole.
Io per mio conto, con Mondadori, Einaudi, Frassinelli, Piemme, Sperling&Kupfer ho chiuso! Comprerò da altri, o l'usato, o tornerò in biblioteca.
Nessun boicottaggio donchisciottesco. Lo faccio solo per me.
@SVENSONNIERE
RispondiEliminaIl tuo commento era finito nella cartella dello spam. Me ne sono accorto solo adesso. Scusami.
Assolutamente d'accordo con lei. Si tratta di qualcosa di diverso e l'idea di mantenere.
RispondiEliminaCondivido pienamente il suo punto di vista. L'idea di un buon supporto.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminacito "non può ognuno per conto suo fare il boicottaggio, cioè può ma l'effetto si ferma alla solitaria soddisfazione di aver fatto pace con la propria coscienza".
RispondiEliminaMa che dici? Il tuo pensiero è proprio il tipico pensare di chi non ha ideali. Quello che neghi sta proprio alla base dei movimenti delle masse. Il riciclaggio, per fare un esempio, parte dal singolo. Parte dal senso civico di ognuno.
Pensa a Rosa Parks e ai movimenti per i diritti dei neri in America.
Le masse possono moltissimo.
E il boicottaggio di massa è l'arma che abbiamo noi consumatori!
Se proprio non puoi farti mancare un cazzo di libro edito dalla Mondadori, beh, te lo leggi in inglese, edito da qualche casa editrice non-Mondadori, come per esempio faccio io.