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mercoledì 29 febbraio 2012

Luci e penombre di Liguria



Domenica sono stato alla frontiera italo-francese di Ponte San Luigi per lo scoprimento della lapide dedicata al partigiano Jean Bolietto (ne avevo parlato in questo post) e poi sono andato a pranzo a casa di Enzo Barnabà a Grimaldi da dove ho scattato la foto sopra.

Lunedì invece, assieme alla mia amica del Louvre, ci siamo incuneati nella selvaggia e, per la stagione, gelida val Roja diretti al santuario di Notre Dame de Fontaines a La Brigue, dove avrei dovuto scattare una serie di foto per corredare un suo articolo. Questo santuario è anche chiamato, per gli straordinari affreschi di Giovanni Canavesio che ti fanno dire "oooooh" la prima volta che li vedi, la cappella Sistina delle Alpi Marittime.

Là dentro, per una scelta che ha diverse motivazioni, non c'è luce alcuna al di fuori di quella tenue che entra da alcune finestre circolari in alto. E così mentre la foto del mare l'avevo scattata a 1/500 f11 quelle all'interno della chiesa hanno avuto bisogno di pose che hanno variato dagli otto ai quindici secondi sempre per diaframma 11.

Faccio un piccolo indovinello, così dopo pubblico qualche immagine. Di chi è la testa che vedete in basso? È un particolare del grande dipinto della parete in fondo che rappresenta il giudizio universale.

Notre Dame des Fontaines

Notre Dame des Fontaines


Aggiunta
Ha vinto Skip, è la testa di un serpente. Ho fatto un po' il bastardo e l'ho pubblicata capovolta. La potete vedere sotto. In fondo invece tutta la parete col giudizio universale, il serpente è in basso a sinistra. Vale proprio la pena ingrandirla.

Forse qualcuno tra i miei vecchi lettori si ricorda dell'ultima cena dipinta sulla parete destra che presenta un personaggio singolare seduto sulle ginocchia del Cristo. L'avevo pubblicata QUI.

Notre Dame des Fontaines

Notre Dame des Fontaines

domenica 26 febbraio 2012

Il blob della domenica #5

Ma a voi, quelli che dicono «credi sempre nei tuoi sogni» «vai fino in fondo» «solo se ci credi davvero ce la fai» e cose così, non stanno vorticosamente sui coglioni?

E se invece?

Il prossimo che mi dice che no, non è primavera, gli tiro una testata.

Certe volte è così appagante essere in torto che mi arrabbio se mi danno ragione.

E adesso mi prendo una pausa di ricreazione.

Le donne si innamorano di quello che sentono. Gli uomini si innamorano di quello che vedono. È per questo che la maggior parte delle donne si trucca e la maggior parte degli uomini mente.

Cosa le piace di più nel corpo di una donna? Le ali.

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sabato 25 febbraio 2012

A volte ritornano



Voi non lo sapete ma io ogni tanto faccio delle scommesse che vinco quasi sempre. Vertono, queste scommesse, sui trend, in ascesa o in discesa. E qualche anno fa vinsi quella sulla sparizione imminente delle giacche femminili dalle spalline quadrate, a mo' delle divise dei generali. Da me viste sempre come fumo negli occhi.

È la settimana della moda qui a Milano e queste giacche sono ricomparse, da Armani. Credevo fosse una pura provocazione per vedere l'effetto che avrebbero fatto. E invece no. Ieri sera a "otto e mezzo" su LA7 Lilli Gruber è apparsa così.

Donne, ne avete ancora qualcuna nell'armadio? O non le avete mai indossate?



giovedì 23 febbraio 2012

Berlusconi, l'inno apocrifo

Penso che ormai sappiate (quasi) tutti del nuovo inno scritto e musicato da Berlusconi per il suo partito. Si sa anche dove il parto creativo ha avuto luogo: villa Gernetto a Monza. C'è però un mistero che avvolge il foglietto appallottolato trovato da Sebastiano Messina di Repubblica nel cestino della spazzatura all'entrata della storica magione. Sembra, anzi quasi sicuramente è, il testo di una versione precedente dell'inno. Per puro dovere di cronaca, ma diciamolo anche per mio gusto personale, trascrivo i versi che su quel foglietto erano scritti

«Gente che ama la nazione,
che dice no alla contrapposizione
ma intanto punta alla prescrizione.
Gente che non si arrende
e non si arrenderà,
gente che crede al perdono,
perché prima o poi arriva il condono.
Noi siamo il popolo della libertà,
sogniamo la vittoria della sincerità,
purché ci diano l'immunità.
Grande è il sogno che ci unisce,
riformare la Costituzione,
e fare liberal-rivoluzione,
in cambio di una grande assoluzione.
Grande la voglia di lottare,
grande l'ansia di amare,
ma senza farla troppo lunga
ci accontentiamo del bunga bunga.»

Mi chiedo a 'sto punto quale mai malaugurata idea si sia insinuata nel Berlusca da indurlo a cestinare questa versione che sarebbe stata un successo totale. Un inno insomma cantato anche dai suoi acerrimi nemici. Sta perdendo colpi il povero Cavaliere.

mercoledì 22 febbraio 2012

Non sono coraggiosa, sono sarda e dico no a questi signori tristi

valeria gentile


Sono andata via di casa a diciannove anni, dopo il diploma linguistico e qualche dramma familiare in valigia. Ho vissuto a Firenze per laurearmi in Media e Giornalismo, ho vissuto due anni a Roma collaborando con festival, riviste, agenzie di comunicazione, case editrici. Ho viaggiato come reporter in Europa, Medio Oriente, Africa e Asia. Ho dormito e mangiato per terra con i bambini in Senegal, mi sono lavata nei bagni delle palestre abruzzesi con le donne terremotate delle tendopoli. Ho girato da sola nell'infinita metropolitana di Tokyo, ho passato i checkpoint israeliani a Ramallah, ho scalato col vento gelido di gennaio la Grande Muraglia Cinese. Sono salita su mulini olandesi e torri taiwanesi, sono entrata nella pancia dell'enorme Buddha di bronzo sulla costa giapponese, ho assistito ai lanci dai tetti di soldati mangiatori di serpenti in Libano, ho guidato una zattera di bambù sul fiume Li.

Ho ventisei anni. Si potrebbe dire che io sia coraggiosa. Ma ancora più di questo, sono sarda. Ogni giorno della vita è una lotta in cui le mie radici sono alleati e nemici, armi e talloni d'achille. Sono tornata per scelta a vivere nella mia isola perché tutto il mondo non basta a contenere l'amore e la gratitudine che provo verso questa terra. Credo nella vita e nel mio futuro perché la Sardegna mi insegna ogni giorno i suoi miracoli senza vergognarsi di essere onnipotente.

Finché poi arriva un giorno in cui metti tutto in discussione. Arriva un super resort di lusso fondato da milanesi e altri italiani, che sulla mia isola ricopre venticinque ettari di parco in cui ci sono ventun ristoranti di lusso, quattordici bar, otto alberghi cinque stelle più diverse suites e qualche centinaio di bungalow, nonché children city, leisure land, sport academy, discoteca, spiaggia privata e tanto altro, dove una notte per una persona non costa meno di seicento euro. Arriva proprio quando meno me lo aspetto, mi contatta tramite Linkedin, mi offre un lavoro di gestione della comunicazione online e offline. Il che vuol dire comunicati stampa, fotografie, video, gestione della presenza e della reputazione sul web.

Passo il primo colloquio telefonico, la Media Relations & Events Manager mi adora e “caldeggia la mia candidatura”. Passo anche il secondo colloquio in carne ed ossa, quello con il Sales & Marketing Executive Manager. Mi dice che ho un curriculum anomalo, che “mi sono fatta il mazzo” e mi porta a farmi conoscere al General Director che è anche socio, ai piani alti insomma, dove si parla a voce bassa e si tiene anche la testa, bassa. Primo e secondo colloquio, poi test individuale per il percorso di selezione, ma i manager ormai mi presentano dicendo “lei è, si occuperà di”. Ma non si accorgono che loro non hanno passato il mio, di colloquio. Il luxury resort numero uno mi contatta via Linkedin, mi offre un lavoro, mi scomoda, mi prepara a lasciare tutto quello che ho per trasferirmi a vivere dentro il resort, a non avere mai un giorno o un'ora libera, per fare la comunicatrice tuttofare, in un'industria dello svago di lusso che è una gabbia d'oro finto, in cambio di un contratto a progetto di sei mesi per settecento euro al mese.

E allora ripenso alle nuove tendenze del futuro che vogliamo, il futuro sostenibile di cui tanto ci riempiamo la bocca. Ripenso alla manifestazione della Consulta dei Movimenti di stamattina a Nuoro dove Gavino Sale ha detto una cosa semplice e vera: noi sardi siamo poveri perché regaliamo le nostre ricchezze. Ripenso alle mie amiche laureate che lavano scale per cinquanta euro alla settimana, alle sette donne che hanno fatto lo sciopero della fame, ai padri che non sanno come dare da mangiare ai figli per colpa delle trame marce di questo sistema mortificante. In loro onore e in loro nome, in nome della loro dignità, io rifiuto l'offerta e vado avanti, a testa alta. Rifiuto, declino, non accetto, respingo, boccio, dico di no, a questi signori tristi che hanno perso completamente ogni contatto con la realtà. Ho ventisei anni. Si potrebbe dire che io sia coraggiosa. Ma ancora più di questo, sono sarda.

Valeria Gentile
da valigiablu


Grazie Valeria, grazie.

martedì 21 febbraio 2012

La retorica della morte in combattimento



Poi ritorneranno in "Patria" le salme di questi tre soldati morti ieri in un incidente stradale laggiù in terra di Afghanistan. Ritorneranno, ma non sarà come se fossero caduti in combattimento con le armi in mano ancora calde per gli ultimi colpi sparati.

Per le alte gerarchie militari morire come può succedere a qualunque civile su qualunque strada non ha lo stesso valore che perdere la vita in un'azione di guerra falciati dal fuoco nemico. E nei discorsi non si potrà nemmeno fare sfoggio della putrida retorica che viene sciorinata dai generali davanti alle bare.

Anche i media si accodano a questa visione. Mentre scrivo la notizia sull'home page del sito della Repubblica è scivolata in diciannovesima posizione, sull'home page del Corriere è in ventiseiesima.


Domenica 26 febbraio alle ore 11 sarà scoperta presso la frontiera franco-italiana di Ponte San Luigi (Ventimiglia) la lapide in ricordo del partigiano francese Jean Bolietto morto in territorio italiano, a pochi passi dal confine, durante una coraggiosa azione, il 16 aprile 1944.

La lapide ripara un’ingiusta dimenticanza durata più di 60 anni e la cerimonia sarà l’occasione per ricordare, tra antifascisti francesi ed italiani, il contributo francese alla Resistenza italiana.

L’ANPI di Ventimiglia, il Comune di Ventimiglia e la SOMS di Grimaldi (Ventimiglia).

Saranno presenti alla celebrazione l'onorevole Michele Tabarot, deputato e sindaco di Le Cannet, il professore Enzo Barnabà per l’ANPI di Ventimiglia, la Commissione Prefettizia di Ventimiglia.

domenica 19 febbraio 2012

Il blob della domenica #4

Ormai si passa più tempo a condividere i pensieri che a pensarli.

Parlava spesso e a lungo al suo cane e aveva il timore che gli rispondesse.

Ratzinger: «La Chiesa è dei poveri». II vecchio trucco di intestare tutto a dei prestanome.

Ti amo lo dici a tua sorella.

Se c'è qualcuno di cui non mi fido, quel qualcuno sono io di solito.

Le temps de lire, comme le temps d'aimer, dilate le temps de vivre. Citazione rubata alla borsetta di plastica del mio libraio.

I bambini contemporanei in gita scolastica hanno il badge. Noi avevamo la borraccia per sopravvivere.

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venerdì 17 febbraio 2012

Non c'è più religione

Anche se non guardate Sanremo non avete potuto fare a meno di aver letto o sentito la sparata di Celentano: "Avvenire e Famiglia Cristiana andrebbero chiusi." Una sparata appunto, proveniente per giunta da un fan del Cristo Gesù, quale il molleggiato è.

Niente. Ormai il pulpito del Festival e il suo occasionale e strapagato predicatore vengono considerati dal variegato circo mediatico alla stregua delle cose serie, da prendere in grande considerazione. Ci sono cascati anche i vescovi, i cardinali, e si dice pure il papa nelle segrete stanze.

Solo un vescovo, quello di Pistoia, ha capito come si fa a prendere gentilmente il toro per le corna, e guardate un po' come ha reagito. Celentano chiede di far chiudere i due giornali cattolici? Ebbene, noi pubblicizziamo sul sito della nostra diocesi la campagna contro la chiusura del Manifesto, che amico dei preti non si direbbe proprio.

Non solo. Viene inserita anche la famosa copertina che il quotidiano comunista aveva fatto uscire in occasione dell'elezione a papa di Ratzinger dal titolo "Il pastore tedesco".

No, non c'è più religione.

La pagina del sito.



giovedì 16 febbraio 2012

Calderoli va alla guerra



"La chiusura delle sedi ministeriali di Monza è l'ultima goccia che il popolo del Nord ha dovuto subire: d'ora in poi sarà guerra senza quartiere".

Questa la dichiarazione di Roberto Calderoli dopo la decisione presa dal governo, e resa nota ieri dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, di chiudere quelle sedi distaccate che erano state inaugurate il 23 luglio alla grande, con codazzi di politici della Lega e del Pdl, circondati da portaborse lacché e ballerine, come un vero circo russo. Inaugurate quelle sedi e di fatto poi mai aperte. Una pagliacciata appunto.

E comunque mister Calderoli pensi a parlare per sé e per i suoi sgherri, perché io, pur facendo parte, almeno credo, del cosiddetto popolo del Nord, di fare guerre senza quartiere non ne ho voglia alcuna. Ci vada lui al fronte.

mercoledì 15 febbraio 2012

Apple, le due facce della mela



La capitalizzazione delle azioni della Apple ha superato i 470 miliardi di dollari e le sue riserve liquide superano gli 80 miliardi di dollari. Ce ne sono abbastanza per rifondare la Grecia di sana pianta, e anche abbastanza per evitare a noi italiani lacrime e sangue del presente e del futuro. Da sola, questa società, se il suo valore fosse equiparato al prodotto interno lordo sarebbe la ventesima potenza della Terra.

La genialità di Steve Jobs per alcuni prodotti è fuori dubbio, ma è fuori dubbio che da soli non avrebbero potuto generare una ricchezza del genere. È anche altro.
L'altro è che questi prodotti, iPhone e iPad, vengono costruiti in Cina dalla più grande compagnia del Paese con oltre un milione di operai, la Foxconn.

Nella fabbrica-inferno di questo gruppo, la Shenzhen (anche se parecchi di voi queste cose le sanno già le ripeto), ci furono suicidi a ripetizione, almeno 18 che si sappia. I giovanissimi lavoratori si toglievano la vita buttandosi dai tetti dei capannoni dove erano costretti a lavorare, mangiare e vivere per 365 giorni all'anno. Oltre un milione di ragazzini arruolati dai caporali di Cupertino al servizio di una compagnia di Taiwan, strappati dai villaggi rurali e rinchiusi in stabilimenti-lager per pochi dollari al mese in condizioni di lavoro e di vita disumane.

E adesso? Visto questa performance economica veramente eccezionale della Apple, qualche nuovo dubbio si insinua. E allora quando prendete in mano un iPhone o un iPad, e se non li adoperate quando vedete qualcuno che li adopera, pensate anche solo un attimo alle mani che lo hanno prodotto.


lunedì 13 febbraio 2012

Grecia e democrazia



Mi chiedo se la democrazia, per uno scherzo del destino che a volte pare divertirsi a farne, non ci stia facendo vedere l'inizio della sua fine, proprio dove ha avuto il suo inizio.

La frase che ho fatta mia è di Ubikindred
La foto non è di questi giorni. L'avevo già pubblicata nel maggio del 2010.


domenica 12 febbraio 2012

Il blob della domenica #3

Vedere un animale fare buona compagnia a uno di un'altra specie mi riconcilia col mondo.

Siete forse ripieni di voi stessi?

Si fa tardi troppo presto.

Oggi c'ho addosso una cattiveria tridimensionale, altro che calma piatta. Devo insultare qualcuno.

«oooh che bella bambina! come ti chiami?», signora: «veramente è un maschio».

Se il telefono non suona sono io che non ti chiamo.

Mi sono ufficialmente fatta incastrare. Ma come sono contenta.

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venerdì 10 febbraio 2012

I privilegi della casta dei generali



Il testo che segue non l'ho copiato da qualche indagine dell'Espresso ma sono brani tratti dell'editoriale della rivista che vedete.

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Una Maserati granturismo costa 114.340 euro. Se blindate e super accessoriate il prezzo sale di parecchio. Qualche mese prima delle dimissioni di Berlusconi, ministro della Difesa La Russa, di queste Maserati ne sono state comprate 19.
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Nell'Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri, Finanza, alcuni generali godono di molti privilegi. Solo di pochi possiamo venire a conoscenza. La loro fortuna è che non vivono sotto la costante pressione dei mass media, come lo sono i politici. Possono andare in pensione con il 50 per cento in più rispetto agli altri dipendenti pubblici; a sei di loro spetta anche una indennità pensionabile di 409.349 euro l'anno a testa. che si somma alla pensione ordinaria.
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Quarantaquattro, tra generali e ammiragli, usufruiscono di un appartamento di rappresentanza per cui lo Stato paga tutto, anche le pulizie, che vanno dai pavimenti alla spolveratura e lucidatura dell'argenteria e alla ceratura del parquet. Costo: 76.260 euro l'anno per ogni appartamento. Sono oltre 3 milioni per tutti i 44 appartamenti.
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E via di questo passo. Voi pensate forse che Monti taglierà anche qui? Io ne dubito.

giovedì 9 febbraio 2012

La vergognosa nazionale di calcio dei parlamentari

La nazionale di calcio dei parlamentari fotografata a Bologna nel 2011


La storia è presto raccontata. Invitata questa nazionale per una partita di beneficenza a Catania ha soggiornato completamente gratis in quella città come avevano preteso e ottenuto gli onorevoli. Albergo a carico di alcuni sponsor, e quando si sono ritrovati al ristorante i quindici parlamentari si sono guardati bene dal pagare il conto, lasciando l'incombenza al sindaco o a qualche assessore che però hanno nicchiato. Fino a quando un loro collega catanese, Giuseppe Berretta (Pd), per evitare la magra ha pagato per tutti.

Lo scopo di questa trasferta era raggranellare un po' di quattrini per comprare tre carrozzine per i bambini disabili assistiti dalle «Sorelle della carità». Costo: 700 euro l'una. Udite, udite. Al termine del triangolare, che avevano giocato contro politici locali e magistrati, un funzionario della polizia municipale ha fatto il giro degli spogliatoi per chiedere un contributo. I politici locali hanno messo mano al portafogli e così hanno fatto i magistrati mentre i parlamentari un euro che è un euro non lo hanno tirato fuori. Non solo. Alcuni di loro, imperversando la neve a Roma, si sono trattenuti (tanto l'albergo era pagato) qualche giorno in più a godersi i 16 gradi della città siciliana.

Guardo nelle tasche di uno solo di questi... Non mi viene proprio la parola per definirli. Maurizio Paniz (Pdl): reddito di oltre 1 milione e 800 mila euro l'anno.

Aggiornamento
Il Corriere ha aggiunto in fondo al suo articolo le rettifiche di Alfano e Paniz. Vi si dice tra l'altro che nessuno aveva chiesto loro un contributo per le carrozzine. Ma cosa credevano? Che sarebbero state comprate con la vendita dei biglietti degli spettatori alla partita? Quali spettatori?

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mercoledì 8 febbraio 2012

Vittorio Sgarbi e la mafia



Salemi - Uno dei manifesti fatti affiggere da Sgarbi

Quel bel tomo di Sgarbi, abituato com'è a fare le cose in grande, non aveva lesinato sulla grandezza di questi manifesti fatti affiggere l'agosto scorso a Salemi. Dei 6x3 con su scritto "MA QUALE MAFIA! CITTADINI RIBELLATEVI, il Sindaco Vittorio Sgarbi".

È bastato poco a qualche "artista" per ribaltare l'affermazione incauta del primo cittadino. Sbianchettata una elle e messo un accento su una e ecco che l'esistenza della mafia a Salemi è stata confermata da qualcuno del posto che evidentemente conosce quelle contrade meglio di chi è nato e cresciuto a Ferrara.

Ora il momento degli scherzi è finito. Lunedì, gli ispettori della prefettura di Trapani hanno proposto al Viminale lo scioglimento dell'amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose. Apriti cielo. Sgarbi ha reagito nella maniera scomposta che ben conosciamo, ma questa volta è scivolato su qualche buccia o su qualcos'altro di scivoloso. Dopo aver escluso le sue dimissioni "Ah, sì" aveva detto appena saputa la notizia "e allora io nomino vicesindaco Pino Giammarinaro".

Dovete dunque sapere che questo Giammarinaro è stato lo sponsor eccelso per la sua elezione a sindaco. Giammarinaro chi? Ex parlamentare andreottiano, ex consigliere regionale democristiano, erano a lui riconducibili i 35 milioni sequestrati dopo l'operazione su appalti e nomine nella sanità.

Passate alcune ore, Sgarbi, a cui evidentemente qualcuno aveva tirato forte la giacchetta, ha fatto non un passo indietro ma un intero dietrofront. Si è dimesso e: "Casco dalle nuvole, non ne sapevo niente". La stessa identica frase pronunciata da tutti, ma proprio tutti, i sindaci le cui amministrazioni sono state defenestrate per mafia.

Rimane, come una pernacchia rivolta allo Sgarbi Vittorio, il bel manifesto taroccato. E una pernacchia gliela faccio anch'io, appena premuto il tasto "pubblica post".


Salemi - Il manifesto taroccato

Le foto da qui

martedì 7 febbraio 2012

Spalatori offronsi

Siete il sindaco di un paese sommerso dalla neve e non sapete come uscirne? Niente paura, ci sono spalatori a pagamento: settanta euro al giorno più vitto e alloggio. Nemmeno tanto, visto il lavoro che devono svolgere all'aperto spesso con temperature molto al disotto dello zero.

C'è un piccolo dettaglio da annotare. Questi spalatori sono i militari dell'esercito che avrete senz'altro visto all'azione in questi giorni. Parecchi di questi sindaci dell'Appennino marchigiano con nemmeno più uno spicciolo nelle casse del Comune hanno rinunciato.

Ma da quando in qua bisogna pagare i soldati che intervengono in situazione di emergenza? Da quando quei simpaticoni di generali, spalleggiati adesso dal ministro della Difesa che è un loro collega, ammiraglio Giampaolo Di Paola, hanno deciso di comprarsi 131 cacciabombardieri F35 alla modica cifra di 15 miliardi di euro. Per volare alto su questi velivoli a noi ci fanno razzolare sempre più in basso. Neve o non neve.

domenica 5 febbraio 2012

Il blob della domenica #2

Noi che crediamo che gli uomini e le donne sono uguali ma che sappiamo che di fatto non è così.

Ho un bignè al cioccolato avanzato da ieri. Lo inzuppo nel rum e addio.

Stamattina non mi sarei fatto la barba nemmeno se me l'avessero fatta.

A volte imparare a vedersi con gli occhi degli altri potrebbe servire a migliorarsi. O a capire che sei solo un deficiente. In tal caso, continua a guardarti con gli occhi tuoi.

Iniziano a piacermi le bionde. Sarò mica malato?

Oggi mia figlia ha visto cadere la neve per la prima volta, e nella meraviglia dei suoi occhi ho rivisto la capacità di stupirsi del mondo che rende ogni giorno una scoperta. E ho pensato con un briciolo di tristezza a chi non è più capace di stupirsi di nulla - e crede di conoscere il mondo - e ha perso la capacità di gioire. Per un attimo solo.

Mi son rotta di farti sentire importante.

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sabato 4 febbraio 2012

Antonia Pozzi

Fra poco, il 13 febbraio, sarà il centenario della sua nascita. Venuta al mondo nel 1912 in una famiglia alto borghese, Antonia Pozzi ebbe vita breve, conclusasi col suicidio a soli 26 anni, senza aver pubblicato una riga dei suoi scritti. Fu anche fotografa, e per questo ieri, qui a Milano al teatro Franco Parenti, si è aperta una mostra dei suoi scatti che durerà fino 19 febbraio. Fa parte, questa mostra, della rassegna "Buon compleanno Antonia!", dal 14 febbraio poi la Pozzi verrà raccontata nello spettacolo L'infinita speranza di un ritorno e il 18 verrà proiettato il documentario di Marina Spada Poesia che mi guardi. Il 19, infine, visita guidata alla villa di Pasturo, ai piedi delle Grigne, che conserva intatto il suo studio.

Il sito


antonia pozzi





Desiderio di cose leggere

Giuncheto lieve biondo
come un campo di spighe
presso il lago celeste

e le case di un’isola lontana
color di vela
pronte a salpare –

Desiderio di cose leggere
nel cuore che pesa
come pietra
dentro una barca –

Ma giungerà una sera
a queste rive
l’anima liberata:
senza piegare i giunchi
senza muovere l’acqua o l’aria
salperà – con le case
dell’isola lontana,
per un’alta scogliera
di stelle –

1° febbraio 1934




Bellezza

Ti do me stessa,
le mie notti insonni,
i lunghi sorsi
di cielo e stelle – bevuti
sulle montagne,
la brezza dei mari percorsi
verso albe remote.

Ti do me stessa,
il sole vergine dei miei mattini
su favolose rive
tra superstiti colonne
e ulivi e spighe.

Ti do me stessa,
i meriggi
sul ciglio delle cascate,
i tramonti
ai piedi delle statue, sulle colline,
fra tronchi di cipressi animati
di nidi –

E tu accogli la mia meraviglia
di creatura,
il mio tremito di stelo
vivo nel cerchio
degli orizzonti,
piegato al vento
limpido – della bellezza:
e tu lascia ch’io guardi questi occhi
che Dio ti ha dati,
così densi di cielo –
profondi come secoli di luce
inabissati al di là
delle vette –

4 dicembre 1934


Antonia Pozzi
Milano, 13 febbraio 1912
Milano, 3 dicembre 1938


venerdì 3 febbraio 2012

Ventimiglia, sciolto per mafia il consiglio comunale



E' la mia terra, la cosiddetta Riviera dei Fiori. Dopo che il mese di marzo aveva mandato a casa i componenti del consiglio comunale di Bordighera per infiltrazioni mafiose, adesso, sempre per mafia, il governo scioglie pure il consiglio di Ventimiglia (quattro chilometri da Bordighera).

Ora ditemi, per conto di chi l'Amministrazione della città di frontiera videosorvegliava? Sarebbe bene che la domanda se la ponesse anche il commissario che sta facendo le valigie per venire qui.

[La foto che vedete in realtà è un particolare di un'immagine più ampia, dove, sotto il cartello, il mio amico Bruno tiene in mano il "1984" di Orwell. Avrebbe dovuto servire per altri argomenti ma me la brucio così.]

Cerco lavoro, qualunque cosa


Milano, alla fermata della 56

La foto l'ho scattata ieri. Sono passato dieci minuti fa ma nessuno aveva ancora staccato uno dei talloncini col numero di telefono, e chissà mai se qualcuno li staccherà. Monotonia del posto fisso? Troppo lusso sant'Antonio. Lei (quella che ha scritto e poi affisso l'annuncio) e chissà quanti altri si attaccherebbero con le unghie anche a un posto precario, pure part time.

Ci pensi, mister Monti, prima di pronunciare certe parole. Perché alla lunga la gente potrebbe anche incazzarsi di brutto e non vederci più.

giovedì 2 febbraio 2012

Nonno Mario, ahi ahi ahi

Il governo Monti ha deciso di aprire sul sito ufficiale una sezione dedicata al dialogo con i cittadini. Ecco un brano
In poco più di due mesi dal suo insediamento, sono giunte al sito del governo circa 2 mila mail rivolte al Presidente del Consiglio. Più della metà dei cittadini (56%) scrive al presidente Monti per esprimere un sentimento di “gratitudine e fiducia” nel suo operato e con l’intento di formulare proposte per contribuire a risolvere la crisi e far ripartire la crescita. Il 44% delle mail chiedono soprattutto un maggiore sforzo al governo per ridurre i “costi della politica e della pubblica amministrazione” e una maggiore attenzione verso i giovani, il lavoro, la famiglia. A tutti questi cittadini il presidente Monti sta rispondendo personalmente ringraziandoli per il sostegno dato al governo.

Lascio perdere, perché non voglio infierire più di quel tanto, il fatto che "Monti sta rispondendo personalmente" e vengo a una delle mail pubblicate
... Lisa, una bambina di due anni e mezzo, alla domanda "Che cosa hai visto in TV?" risponde "Ho visto il nonno Mario, quello che dice le cose giuste per il futuro...

Consiglio a nonno Mario, se vuole evitare di farsi prendere per il culo, di sostituire subito chi scrive queste panzane, mettendo in ballo una improbabile bambina in una mail che olezza di falso anche da lontano, e di mettere al posto di questi dilettanti inetti dei contaballe di mestiere.

La cosa curiosa, tanto per adoperare un eufemismo, è che il Corriere prende per oro colato ogni riga di queste pagine web e ci chiosa anche su. Pure lì dilettanti inetti, sempre per eufemismo.


mercoledì 1 febbraio 2012

Il tesoretto del partito fantasma



Non vado nel merito dell'operato del senatore Luigi Lusi del Pd, e non vado nemmeno nel merito dei provvedimenti che dovrebbe prendere a tambur battente quel partito nei suoi confronti. Vado invece nel merito sull'accanimento terapeutico che Rutelli & C. hanno adoperato per tenere in vita vegetativa per ben cinque anni La Margherita che era andata in coma profondo appunto un lustro fa.

Questo bisognerebbe chiedere a Francesco Rutelli, sul perché di questo accanimento terapeutico. Forse per continuare a succhiarci il sangue con il rimborso delle spese elettorali che lo Stato continua a dare anche ai partiti ormai di fatto disciolti? Ce lo dica mister Rutelli, ce lo dica, perché quei venti milioni nelle vostre casse ce li avevate sfilati dalle nostre tasche.

Per chi è di Milano e dintorni. Se incontrate senzatetto che vivono in strada, contattate il numero del comune di Milano, 02 88465000. Potreste salvare una vita. Il comune ha potenziato la capacita di accoglienza e apre i mezzanini del metró. Se possibile condividete l'appello per favore. Grazie.


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