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lunedì 25 aprile 2011

25 aprile - Felice Cascione

Nato ad Imperia il 2 maggio 1918, morto in Val Pennavaira (Savona) il 27 gennaio 1944, medico chirurgo. Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Attivo antifascista sin dal 1940, Cascione si era laureato a Bologna nel 1942. L'anno dopo, mentre stava crescendo la sua fama di medico sensibile e generoso, "U megu" (il dottore), fu alla testa, insieme alla madre, delle manifestazioni popolari ad Imperia per la caduta del fascismo. Ciò gli valse il carcere, governava Badoglio, sin quasi all'armistizio.

Con l'8 settembre, raccolto con sé un piccolo numero di giovani, Cascione organizzò in località Magaletto Diano Castello la prima banda partigiana dell'Imperiese. Le azioni vittoriose contro gli occupanti e contro i fascisti si alternavano all'assistenza che quel giovane medico - "bello e vigoroso come un greco antico", com'ebbe a descriverlo Alessandro Natta - prestava ai montanari delle valli da Albenga ad Ormea. Fu proprio la sua generosità di medico a tradire Cascione. In uno scontro con i fascisti, in quella che si ricorderà come "la battaglia di Montegrazie", i partigiani catturano un tenente e un milite della Brigate nere, tal Michele Dogliotti. I due prigionieri rappresentano un impaccio e, dopo un sommario processo, si decide di eliminarli. Interviene "U megu": «Ho studiato venti anni per salvare la vita di un uomo e ora voi volete che io permetta di uccidere? Teniamoli con noi e cerchiamo di fargli capire».

Così i due fascisti seguono la banda in tutti i suoi spostamenti. Cascione si prende particolarmente cura di Dogliotti, che è piuttosto malandato, e divide con lui le coperte, il rancio, le sigarette. A chi diffida e tenta di metterlo sull'avviso replica: «Non è colpa di Dogliotti, se non ha avuto una madre che l'abbia saputo educare alla libertà». Passa circa un mese e il brigatista nero fugge.

Pochi giorni dopo, Dogliotti guida alcune centinaia di nazifascisti verso le alture intorno ad Ormea, che sa occupate da unità garibaldine. All'alba la battaglia divampa dal versante di Nasino di Albenga. "U megu", con i suoi, tenta un colpo di mano per rifornirsi di munizioni. Il tentativo fallisce. Cascione, gravemente ferito, rifiuta ogni soccorso e tenta di coprire il ripiegamento dei suoi uomini. Ma due di loro non se la sentono di abbandonarlo e tornano indietro: Emiliano Mercati e Giuseppe Castellucci incappano nei fascisti. Mercati sfugge alla cattura; Castellucci, ferito, è selvaggiamente torturato perché dica dov'è il comandante. Cascione, quasi agonizzante, sente i lamenti del suo uomo seviziato, si solleva da terra e urla: «Il capo sono io!». Viene crivellato di colpi.

Il 27 aprile 2003, sulle alture alle spalle di Albenga è stato inaugurato un monumento, dedicato alla pace e alla resistenza ligure, in memoria di Felice Cascione, che a suo tempo, tra l'altro, scrisse le parole dell'inno partigiano "Fischia il vento". La stele, opera donata dallo scultore tedesco Rainer Kriester, era stata sfregiata, tre giorni prima dell'inaugurazione, da neofascisti che avevano anche tentato inutilmente di scalzarla dalle fondamenta.

dal sito dell'A.N.P.I.

23 commenti:

  1. Sto andando al corteo che si concluderà davanti alla lapide che vedete alla fine di questo post. E poi a pranzo a Bajardo con i partigiani della vallata che ogni anno che passa sono sempre meno.

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  2. Buon 25 aprile Alberto

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  3. Ciao Alberto,
    buon 25 aprile. Ho inserito sul mio blog il ricordo di un giovane fucilato di nome Dellatorre Mario, di cui non si trovano notizie, se sai qualcosa fammi sapere. ciao

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  4. Un episodio di sofferenza, ma glorioso per festeggiare il 25 aprile.

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  5. Ciao Alberto, buon 25 Aprile!
    Lara

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  6. Auguri di buon 25 aprile a tutti i resistenti per la libertà. Prendiamoci cura della nostra festa.

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  7. ...e oggi stanno lavorando per svuotare di ogni significato la Costituzione, nata sul sangue di questi Martiri!
    W il 25 Aprile!
    W la Costituzione!

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  8. Buona liberazione, e che il suo spirito non finisca alla mezzanotte, non finisca mai.

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  9. "Se voi volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione.”

    Piero Calamandrei


    Buon 25 Aprile!

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  10. ciao alberto, e ricordiamo sempre i Veri Eroi del nostro paese.

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  11. Cascione, Bonfante, Vitò .. e tanti altri giovani che non ebbero timore della barbarie nazifascista..
    ai 18 fucilati a Pigna, ai 29 a Castelvittorio a tutti quelli che non si arresero per noi, perchè potessimo vivere in un paese libero, a loro e al loro ricordo ho dedicato il mio lavoro questa mattina alla guida del treno.
    Buona Resistenza a tutti!
    Maistretu

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  12. Grande ricordo, Al.
    Buon 25 aprile,
    .. per ciò che resta di 'calendario'. Ma che resti presente nella nostra memoria e nella consapevolezza.
    g

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  13. santograal26/4/11 08:33

    Il ricordo di Cascione non morirà mai. E' appena uscito il libro Vitò, altro personaggio limpido ed eroico.

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  14. bravo al.
    leggi anche la biografia di iris versari, se ti capita:
    http://www.anpi.it/donne-e-uomini/iris-versari
    (una volta l'ho scritta anch'io per un periodico che però non ti linko perchè è un pdf pesante, e poi alla fine la "mia" versione non era niente di speciale)

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  15. Ponentino26/4/11 18:49

    Non sarà una notizia fondamentale, d'accordo, ma Cascione è stato, fatta salva qualche piccola modifica successiva, anche l'autore del testo del celebre canto partigiano "Fischia il vento", sulla musica della canzone russa "Katiuscia".
    E che, almeno stando alla sua stessa testimonianza, Italo Calvino si arruolò nelle "Garibaldi" proprio alla notizia della morte de "u megu".

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  16. anche se in ritardo, buon 25 aprile. Il ricordo di questo e di altri piccoli grandi episodi dovrebbe essere sempre vivo. Perché gli eroi non si dimenticano!

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  17. Mi sono venuti i brividi a leggere la storia di questo eroe. E quanti come lui hanno dato la loro vita per noi, che oggi banalmente la gettiamo fra le braccia dei supermercati e negli schermi televisivi.
    Onorare la loro memoria vuol dire essere di esempio ai nostri figli e anche ai nostri padri, così assuefatti al nulla che circonda questo nostro tempo volgare e ignorante.
    Ciao Alberto, sei una cara persona

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  18. dovremmo festeggiare il 25 aprile tutti i giorni e ricordare a tutti l'importanza della Resistenza e della Liberazione

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  19. @Ponentino
    Grazie per il commento che mi ha fatto accorgere che era saltato l'ultimo paragrafo che adesso ho aggiunto.

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  20. Sacrosante ricordare una vera figura simbolo della Resistenza come Felice ascione! E tramandare.

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