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mercoledì 20 agosto 2008

La Quercia delle Cinque Passere

Di queste storie se ne raccontavano molte, specialmente in casa di certe madame genovesi che tenevano riunioni per uomini abbienti, e così a queste cinque signore deve essere venuta voglia d’andare a far visita al Barone. Difatti si dice di una quercia, che si chiama ancora la Quercia delle Cinque Passere, e noi vecchi sappiamo quello che vuol dire.
Fu un certo Gè, mercante di zibibbo, a raccontarlo, uomo a cui si può dar credto. Era una bella giornata di sole, e questo Gè andava a caccia nel bosco; arriva a quella quercia e cosa vede? Se le era portate tutte cinque sui rami, Cosimo, una qua e una là, e si gustavano il tepore, tutte nude, cogli ombrellini aperti per non farsi scottare dal sole, e il Barone era lì in mezzo, che leggeva versi latini, non riuscii a capire se d’Ovidio o di Lucrezio.

E questa mattina mi telefona una delle cinque passere, che avevano aderito con entusiasmo e senza pretendere alcunché alla performance, per darmi forfait. Era a bordo di uno yacht, il Brigitte II, che stava salpando da Beaulieu sur mer, per destinazione ignota, ingaggiata da un libanese con un compenso super. Ma non è quella della foto.

Domani dirò dell'albero.



Performance #3

5 commenti:

  1. Viene in mente giusta giusta una battuta del sempre grande Totò: "Donne! Non scappate! Per chi mi avete preso: per uno spaventapassere?"

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  2. @Alberto, non potevi trovare una modella migliore!!!
    Che invidiaaaa..........

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  3. Si direbbe che la cosa vada proprio col
    vento in poppa...

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  4. Quella sullo yacht forse sarebbe stata "stonata", molto meglio quella della foto! ;)

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  5. Ma chi e' questa ragazzina di venti anni? (per gamba...)

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