Bordighera, giardino Winter - Alcune palme fasciate per trattamenti antiparassitari.
Le piante non hanno gambe, si muovono su gambe di altri. Può essere il vento, possono essere gli insetti, possono essere gli uomini.
Queste palme che ho fotografato stamattina a Bordighera sono la discendenza di quegli alberelli imbarcati, immaginate un po' su quali navi, molti secoli fa dall'altra sponda del Mediterraneo e portati a nuova vita sotto altri orizzonti nella nostra terra.
Hanno attecchito in maniera straordinaria nella regione del "beodo", cioè dell'antico acquedotto irriguo che prendeva acqua dal vallone del Sasso. Un palmeto che manco a Tunisi. E la bava alla bocca dei pescecani del cemento armato per questi terreni si è trasformata in acquolina insoddisfatta. Sia ringraziato il cielo.
E' nato adesso un progetto per scrivere l'albero genealogico di questi cultivar, che ebbero la culla in Egitto, in Tunisia, in Algeria, in Marocco. Si tratta insomma un po' di ritracciare all'inverso quelle antiche rotte.
Si chiama Phoenix questo progetto, perché tutte Phoenix dactylifera sono queste palme che producono datteri come potete vedere dalle foto. E solo le piante femmine li producono, che i maschi altro che impollinare non fanno.
Ho mangiato oggi in una simpatica trattoria a Bordighera Alta assieme a JeanChristophe Pintaud dell'IRD e a Marco Ballardini del CRA, e non poteva mancare il mio amico di lunga data Robert Castellana che è il coordinatore del progetto. Sono partiti subito dopo per Sanremo a prelevare i campioni di altre palme da portare a Montpellier, sede dell'IRD, dove verrà identificato il DNA da giustapporre alle genitrici dell'altra sponda del mare.
L'amicizia fra il Nord e il Sud del Mare Nostrum passa anche di lì.
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Palme che uniscono...
RispondiEliminaSperiamo che il pungiglione rosso non apra la strada alla speculazione edilizia...
RispondiEliminaAnche le palme confermano quanto la Liguria sia il sud del nord.
Pia
RispondiEliminaO il nord del sud.
Potetre leggere qui http://ciappile.club.fr/medite.htm
RispondiEliminaun piccolo grande testo di Jean Claude Izzo, "Meditterranée des bonheurs possibles", che si conclude con questa riflessione:
"C'était juste pour ce bonheur de me savoir entre deux eaux, entre deux mondes. Entre Orient et Occident, et découvrir que cette mer n'a, non pas deux rives, mais une seule, et qu'elle est nôtre".
Che foto meravigliose!
RispondiEliminaDev'essere un incanto vivere lì.
Le palme del Beodo sono un bell'esempio di "contaminazione". Spero che sopravvivano alla voracitá del punteruolo rosso.
RispondiEliminaE perché non si prova ad impollinare le palme "femmine" del Beodo di Bordighera? Magari un anno su.... ,hai visto mai che mangiamo i datteri di Bordighera! Nella mia gioventù. haimé tanto tempo fa, ho avuto il privilegio di gustare una banana maturata sulla pianta al sole di Grimaldi.
RispondiEliminaSarebbe un altyro miracolo di questa terra. Saluti a tutti. Mac
Ultimamente le palme stanno morendo per l' attacco di un insetto che ne divora l' interno..
RispondiEliminaUn saluto ed un buon 2009!
@dual
RispondiElimina...il sopracitato "pungiglione rosso".
Buon anno anche alle palme!
Il progetto è interessante... ma le foto sono straordinarie! Mi hanno ipnotizzata per qualche minuto.
RispondiEliminaV
Ma sarà vero che le palme sono giunte a Bordighera, tramite le feci di S. Ampelio?
RispondiElimina( Me lo racontavano quando ero bambino)
Buon anno a tutti.
Magari ci si vede in zona per un "Pastis"
Salù
Molto interessante, Alberto! Ho inserito tra i preferiti i link di IRD e CRA, che non conoscevo. Appena ho un attimo voglio approfondire i contenuti dei due siti. I loro progetti potrebbero essere di interesse per Scientificando. Phoenix è di sicuro un bel progetto!
RispondiEliminaGrazie mille.
Un caro saluto
annarita:)
grazie!!
RispondiElimina(et augurissimi!)
RispondiElimina:)